Dai Macchiaioli alla fotografia, un weekend di mostre da non perdere

- di: Samantha De Martin
 

FOTO: Giovanni Fattori, Diego Martelli a Castiglioncello, 1867, Olio su tavola, 30 x 13 cm, Collezione privata

I Macchiaioli protagonisti a Brescia

Coniato nel 1862 da un recensore della Gazzetta del Popolo di Firenze, il termine “Macchiaioli” (utilizzato in senso dispregiativo) designava quei pittori che avevano dato origine a un rinnovamento in chiave antiaccademica della pittura italiana in senso realista.

L’accezione giocava su un doppio senso: darsi alla macchia, infatti, significa agire furtivamente, illegalmente. Presto i Macchiaioli instaurarono un dialogo aperto, propositivo e audace con le più importanti comunità artistiche dell’Europa del tempo dando vita a una delle più originali e innovative avanguardie europee del XIX secolo.

A questo gruppo di giovani pittori attivi nella Firenze del secondo Ottocento Brescia dedica una mostra, accolta a Palazzo Martinengo dal 20 gennaio al 9 giugno, curata da Francesca Dini e Davide Dotti.

Il percorso, articolato in dieci sezioni, abbraccia oltre 100 capolavori di Fattori, Lega, Signorini, Cabianca, Borrani, Abbati e altri, in prestito da importanti istituzioni museali come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo della Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, i Musei Civici di Udine e da collezioni private solitamente inaccessibili.

Tra i capolavori esposti le Cucitrici di camicie rosse di Borrani, la Raccolta del fieno in maremma di Fattori, I fidanzati di Lega.

A Milano va in scena la street art

Dal gennaio al 18 febbraio il loggiato al piano terra del Museo Novecento ospita per la prima volta un intervento di Street Art.

Lo street artist Kraita317, in collaborazione con la Street Levels Gallery di via Palazzuolo a Firenze, ha dato vita a Different Might be Everything, opera site specific nata dalle considerazioni sull’opera del 1988 di Maurizio Nannucci, Everything Might Be Different, esposta nel chiostro del Museo Novecento. Il nuovo motto, “Diverso potrebbe essere tutto”, allude alla volontà di riconoscimento di un movimento artistico ancora sottovalutato, spesso controverso, ma vivo e prorompente, come quello della Street Art. Kraita317 fa parte di quella cerchia di artisti che hanno iniziato il proprio cammino con pochi mezzi, scortati dalla disapprovazione familiare e dalle comunità di appartenenza che avrebbe preferito vederli operai in fabbrica o dipendenti dietro una scrivania.

A Padova arrivano gli Impressionisti

Monet, Cézanne, Léger, Morisot, Renoir, Degas, Matisse, Courbet, Chagall sono alcuni dei grandi protagonisti della mostra Da Monet a Matisse. French Moderns, 1850–1950 in corso a Padova, nelle sale di Palazzo Zabarella, fino al 12 maggio.

Le circa 60 opere in mostra provengono dalla straordinaria collezione europea del Brooklyn Museum, il secondo museo d’arte di New York e uno tra i più grandi degli Stati Uniti con la sua collezione permanente di oltre 140mila oggetti (dall’arte egizia a quella contemporanea).

A cura di Lisa Small e Richard Aste, la mostra ripercorre uno dei secoli più affascinanti della storia dell’arte, quando gli artisti si allontanarono dalla tradizione accademica per concentrarsi su soggetti della vita quotidiana, celebrando anche la Francia come centro del modernismo internazionale dalla metà dell’Ottocento alla metà del Novecento.

Hilde Lotz-Bauer a Roma in cento scatti

Fino al 5 maggio circa cento immagini della fotografa Hilde Lotz-Bauer, scattate in Italia negli anni Trenta ed esposte insieme per la prima volta, accoglieranno gli ospiti del Museo di Roma in Trastevere nell’ambito della mostra Hilde in Italia. Arte e vita nelle fotografie di Hilde Lotz-Bauer a cura di Federica Kappler e Corinna Lotz, figlia di Hilde Lotz-Bauer.

Autentica pioniera della fotografia di strada, Hilde ha immortalato il belpaese restituendo immagini di vita uniche della gente comune, dei luoghi e dei tesori artistici italiani.

Sposata prima Degenhart e poi Lotz, Hilde Bauer sviluppò un personale ed originale sguardo artistico durante il suo primo soggiorno in Italia tra il 1934 e il 1943.

Hilde curava con attenzione la composizione estetica e i dettagli trasformando i reportage in un'affascinante opera artistica come ricordano le donne ritratte nella serie su Scanno, immortalate nei loro costumi realizzati a mano, vere e proprie opere d'arte viventi.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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