Visco: "Il cambiamento post-pandemia legato al dialogo con imprese e lavoro"

- di: Daniele Minuti
 
Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, ha tenuto un intervento durante il Festival dell'Economia di Trento, durante il quale ha toccato diversi argomenti concentrandosi però principalmente sull'evoluzione che il sistema del nostro paese dovrà affrontare una volta superata l'emergenza sanitaria.

"L'Italia ha registrato un aumento del debito straordinario in questo anno di crisi" - ha spiegato Visco - "per sanare questa situazione è stato necessario un intervento pubblico a livello europeo di sostegno per la ripresa. Già prima dello scoppio della pandemia avevamo uno stato molto, molto presente nell'economia, con una dimensione particolarmente ampia calcolabile attorno al 45%. Esso tende a coprire i fallimenti del mercato, non era più lo Stato produttore come quello dell'IRI ma più uno stato regolatore e, in un certo senso, non facilitatore. Quindi il suo ruolo dopo la fine dell'emergenza sanitaria sarà molto differente da quello che abbiamo visto fino ad adesso".

Il governatore della Banca d'Italia è andato ancora più nello specifico: "Nella fase post pandemia ci sarà una ristrutturazione della produzione che dovrà essere comunque guidata a non lasciata andare avanti da sola, perché se affidata solamente alle forze del mercato potrebbe portare moltissimi rischi: sarà necessario garantire che il cambiamento avvenga con la consapevolezza di un necessario dialogo con imprese e lavoro. In più, l'accelerazione del processo di digitalizzazione implicherà che imprese e lavoratori opereranno in maniera diversa rispetto al passato, molte dovranno chiudere e altre si dovranno porre sul mercato per poi crescere. È qui che entra in scena lo Stato, che dovrà garantire che questo percorso avvenga senza traumi o quantomeno minimizzandoli, favorendo così il ricambio e la ristrutturazione della produzione. La ripresa sarà complicata e occorrerà un sistema molto evoluto di ammortizzatori sociali che sia in grado di modificare sia la domanda che l'offerta di lavoro, dando sostegno alle persone e alle imprese che sono in difficoltà".
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