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Vance umilia Europa e Germania e apre all’Afd

- di: Bruno Coletta
 
Vance umilia Europa e Germania e apre all’Afd

Lo scontro sulla democrazia europea e l’interferenza nella politica tedesca da parte del vice presidente Usa. Parole da estremista.

Conferenza di Sicurezza di Monaco, Vance (nella foto con il presidente Trump) ha espresso critiche severe nei confronti dell’Unione Europea, accusando i governi del Vecch
L’ultima uscita del Vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha scatenato una nuova tempesta nei rapporti tra Washington e Berlino. Durante laio Continente di minare la libertà di espressione e di reprimere il dissenso con il pretesto della lotta alla disinformazione.
Le dichiarazioni del Vicepresidente hanno colto di sorpresa gli alleati europei, mettendo in evidenza le divergenze tra l’amministrazione Trump e la leadership europea su temi cruciali come la libertà di stampa, il controllo dell’informazione e il rapporto con le forze politiche antisistema.

L’attacco alla politica europea e il confronto con Berlino
Nel suo intervento, Vance ha tracciato un quadro cupo della situazione politica in Europa:
I governi europei stanno utilizzando la scusa della lotta alla disinformazione per limitare la libertà di espressione e censurare voci critiche. Questa non è democrazia, ma una forma di autoritarismo mascherato”, ha dichiarato Vance dal palco della conferenza.
Le sue parole hanno immediatamente sollevato la reazione dei leader europei, in particolare del Ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, che ha respinto le accuse definendole “completamente infondate e inaccettabili”. Pistorius ha ribadito che l’Europa garantisce la libertà di espressione e che il dibattito politico è aperto a tutte le forze, comprese quelle di estrema destra.
Siamo un continente di democrazie solide e mature. Chiunque può esprimere la propria opinione, e il nostro sistema garantisce un equilibrio tra libertà di parola e responsabilità istituzionale”, ha dichiarato Pistorius.

L’apertura all’AfD e la reazione politica in Germania
Ma la vera miccia che ha incendiato il dibattito politico è stata l’apertura di JD Vance alla collaborazione con Alternative für Deutschland (AfD), il partito di estrema destra noto per le sue posizioni radicali su immigrazione, sovranità nazionale e Unione Europea.
In un’intervista al Wall Street Journal, Vance ha affermato che i partiti di governo in Germania dovrebbero considerare l’opzione di lavorare con l’AfD per affrontare la crisi migratoria e il malcontento sociale crescente nel paese.
I cittadini vogliono un cambiamento e le élite politiche non possono ignorare questa richiesta. Le forze anti-establishment devono essere parte della soluzione”, ha affermato il vice presidente.
Questa posizione è stata immediatamente accolta con favore dai vertici dell’AfD. La co-leader del partito, Alice Weidel, ha esultato su X:
Il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance chiede la fine del firewall! L’amministrazione Trump ha riconosciuto che una svolta nella migrazione può essere raggiunta solo con l’AfD. Merz deve ora dimostrare se vuole davvero porre fine alla crisi migratoria mortale.”
La dichiarazione di Weidel si riferisce al cosiddetto “firewall” politico, ovvero l’accordo tacito tra i principali partiti tedeschi per non stringere alleanze con l’AfD, che continua a essere escluso dalle coalizioni di governo nonostante il suo crescente consenso.

La reazione del governo tedesco: “Interferenza inaccettabile”

Le parole di Vance hanno scatenato una dura risposta da parte del governo tedesco. Un portavoce dell’esecutivo ha definito l’intervento del Vicepresidente come un’inaccettabile ingerenza nella politica interna tedesca, sottolineando che “non è appropriato che politici stranieri, anche provenienti da paesi amici, interferiscano in modo così diretto nel dibattito elettorale”.
La Germania si trova infatti a pochi giorni da un’importante tornata elettorale: il 23 febbraio si terranno elezioni regionali in alcuni stati federali cruciali, e la crescita dell’AfD nei sondaggi preoccupa non solo i partiti tradizionali ma anche le istituzioni europee.

Le implicazioni geopolitiche: un’America sempre più distante dall’Europa?
L’episodio rappresenta un’ulteriore conferma del solco che si sta creando tra gli Stati Uniti di Donald Trump e l’Europa. L’amministrazione americana sta progressivamente prendendo le distanze dalle posizioni tradizionali dell’Alleanza Atlantica, privilegiando un approccio più isolazionista e meno vincolato ai rapporti storici con Bruxelles e Berlino.


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