Usa: verso il fallimento pilotato di Rite Aid, la più grande catena farmaceutica del Paese
- di: Redazione
Rite Aid, la principale catena farmaceutica statunitense, ha dichiarato ieri fallimento, rendendo contestualmente noto di avere ottenuto 3,45 miliardi di dollari in nuovi finanziamenti. Le cause del fallimento possono essere attribuite essenzialmente ad una generalizzato calo delle vendite, ma anche agli effetti delle cause legali di cui è stata fatta oggetto per l'erogazione non controllata di oppioidi. Lo scorso anno Rite Aid (che sta cercando, comunque, di portare avanti un piano di ristrutturazione) ha raggiunto un accordo, fino a trenta milioni di dollari, per risolvere le cause legali avviate contro per un eccesso di offerta di oppioidi da prescrizione. Secondo il comunicato della catena farmaceutica, Rite Aid ha aggiunto un accordo con i suoi creditori su un piano di ristrutturazione finanziaria per ridurre il debito e posizionarsi per la crescita futura, e che la dichiarazione di fallimento faceva parte di quel processo.
Usa: verso il fallimento pilotato di Rite Aid, la più grande catena farmaceutica del Paese
Il piano, si legge ancora nel comunicato, ''ridurrà in modo significativo il debito della società'' cercando di 'risolvere le controversie in modo equo''.
Le ''controversie'' cui fa cenno il comunicato sono probabilmente legate alle vicende che hanno spinto, lo scorso marzo, il Dipartimento di Giustizia a denunciare Rite Aid, sostenendo che la catena di farmacie avrebbe, dal maggio 2014 al giugno 2019, consapevolmente compilato centinaia di migliaia di prescrizioni illegali per sostanze controllate. Il DoJ ha inoltre accusato i farmacisti e la società di ignorare i ''segnali di allarme'' che indicavano che le prescrizioni erano illegali.
Il Dipartimento di Giustizia è intervenuto dopo che tre persone, che avevano lavorato presso le farmacie Rite Aid, avevano denunciate le condotte irregolari.
L'avvio delle procedure per il fallimento hanno portato ad un cambio al vertice di Rite Aid. Amministratore delegato è stato nominato Jeffrey Stein, che ha preso il posto di Elizabeth Burr, che era ad ad interim e che comunque rimane nel consiglio di amministrazione di Rite Aid.
Le azioni della società continuano a essere quotate e negoziate alla Borsa di New York, alla quale Rite Aid, all'inizio di ottobre, ha notificato di non essere conforme agli standard di quotazione. Questo perché, si secondo Rite Aid, la dichiarazione di fallimento nel New Jersey e il mancato rispetto degli standard di quotazione non influenzerebbero le operazioni commerciali della società o i suoi requisiti di reporting della Securities and Exchange Commission.
Rite Aid ha affermato che sta provvedendo al pagamento degli stipendi e di altri costi come al solito, anche se alcuni negozi “sottoperformanti” tra le sue oltre 2.100 farmacie in 17 stati saranno chiusi.
In precedenza aveva riferito che le sue entrate erano scese a 5,7 miliardi di dollari nel trimestre fiscale terminato il 3 giugno, rispetto ai 6,0 miliardi di dollari dell’anno precedente, registrando una perdita netta di 306,7 milioni di dollari.