Usa: è guerra di gran parte degli Stati contro Google

- di: Brian Green
 
Tre dozzine di Stati americani e il Distretto di Columbia hanno intentato una causa antitrust contro Google, sostenendo che la società gestisce un monopolio illegale con il suo app store di Google Play.
La causa antitrust si aggiunge alle sempre più numerose azioni legali avviate nei confronti della società.
Il gruppo di Stati autori dell'azione legale è guidata dallo Utah ed è stata depositata presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Settentrionale della California.
Alla base del procedimento - che si incentra sul Play Store di Google - c'è la certezza che l'azienda abbia monopolizzato la distribuzione di app su dispositivi mobili che eseguono il suo sistema operativo Android, bloccando la concorrenza attraverso contratti, barriere e altri mezzi.

In un post sul suo blog, Google ha replicato affermando di fornire un sistema operativo aperto, in cui i clienti sono liberi di scaricare app direttamente dai siti Web degli sviluppatori.
"È strano che un gruppo di procuratori generali dello Stato abbia scelto di intentare una causa attaccando un sistema che offre maggiore apertura e scelta rispetto ad altri", ha scritto Wilson White, direttore senior di Google per le politiche pubbliche.

Nell'ultimo anno, Google ha dovuto affrontare cause legali, intentate da Stati e dal governo federale, per il suo dominio nella pubblicità di ricerca e nel suo business tecnologico
Secondo quanto si legge in una nota ufficiale del procuratore generale di Washington, Bob Ferguson, tra i promotori della causa, l'accusa mossa a Google è quella di avere utilizzato "pratiche anticoncorrenziali per isolare dalla concorrenza il suo servizio di distribuzione di app, Google Play Store, costringendo gli sviluppatori di app Android ad aumentare i prezzi delle app per gli utenti al fine di pagare le tasse esorbitanti di Google". Queste pratiche, secondo la nota, "hanno preso di mira tutti i livelli dell'ecosistema degli smartphone, inclusi produttori di dispositivi, operatori di rete e sviluppatori di app''.

Nella comunicazione ufficiale di Ferguson si ricorda che "il Consumer Protection Act di Washington vieta le pratiche commerciali anticoncorrenziali che soffocano o sopprimono la concorrenza. Queste pratiche causano monopoli illegali che danneggiano i consumatori. La ridotta concorrenza dei monopoli fa aumentare i prezzi, inibisce l'innovazione e riduce la qualità dei prodotti e dei servizi".
Tra le ipotizzate pratiche anticoncorrenziali contestate a Google c'è "il blocco delle app non Google Play Store dalla pubblicità sulle onnipresenti piattaforme di ricerca di Google. Queste pratiche l'hanno aiutata a dominare il mercato della distribuzione di app Android. Ben oltre il 90% di tutte le app Android viene scaricato da Google Play Store".

Nella nota di Ferguson si legge, tra l'altro, che "si stima che 2,9 milioni di abitanti di Washington e più di 100 milioni di persone a livello nazionale utilizzino un telefono che funziona con Android, il sistema operativo di Google. Si stima che a Washington vivano circa 40.000 sviluppatori di app".
"Quando le aziende agiscono illegalmente come monopoli, tutti perdono i vantaggi di una sana concorrenza", ha affermato Ferguson. "Le persone affrontano prezzi più alti e meno scelte. Le imprese più piccole sono costrette a uscire dal mercato o non hanno modo di entrarvi in primo luogo. Riterremo Google responsabile e lotteremo per fermare queste pratiche sleali e illegali".
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