Stati Uniti, sprint finale per il ‘Big Beautiful Bill’: Trump annuncia accordo con il Vietnam

A Washington è in corso una corsa contro il tempo per approvare definitivamente il ‘Big Beautiful Bill’, la maxi-riforma economica e commerciale fortemente voluta dal presidente. Dopo aver superato per un soffio il voto al Senato, il testo ha ottenuto nella notte il via libera dalla Commissione Regolamenti della Camera, aprendo la strada all’esame finale in aula.

Stati Uniti, sprint finale per il ‘Big Beautiful Bill’: Trump annuncia accordo con il Vietnam

La riunione è durata dodici ore, segno della complessità di un provvedimento che tocca numerosi ambiti: dal fisco alla produzione industriale, dall’energia alla politica commerciale. Lo speaker repubblicano Mike Johnson si è detto ottimista: “Siamo vicini a un risultato storico, tra oggi e domani potremo consegnare al presidente una legge che cambierà l’economia americana”.

Trump rilancia: intesa strategica con il Vietnam
Mentre il Congresso accelera i tempi, il presidente ha spostato l’attenzione sul piano internazionale annunciando un nuovo accordo commerciale con il Vietnam. “Una partnership bellissima, con un Paese che finalmente rispetta l’America – ha detto il presidente – abbiamo raggiunto un’intesa che porterà lavoro e investimenti, e difenderà i nostri interessi”. L’accordo prevede una cooperazione in settori chiave come microchip, componentistica elettronica e materie prime strategiche, con particolare attenzione all’autonomia della filiera produttiva americana rispetto alla Cina. L’intesa sarà formalmente siglata durante la prossima visita del premier vietnamita a Washington.

Obiettivi del maxi-disegno di legge: dazi, fisco e manifattura
Il cuore del ‘Big Beautiful Bill’ resta interno: il testo prevede un pacchetto di misure fiscali per le imprese, nuovi dazi sulle importazioni da Paesi “non collaborativi”, incentivi alla manifattura interna e investimenti nelle infrastrutture energetiche. Una parte significativa riguarda l’energia fossile: si prevede un’estensione delle concessioni per gas e petrolio su territorio federale, scatenando l’opposizione delle sigle ambientaliste. La Casa Bianca difende la linea con l’argomento della “sicurezza energetica nazionale”, e punta a un equilibrio tra crescita industriale e protezione degli interessi strategici.

Opposizione divisa, ma il consenso cresce
Nonostante le critiche iniziali, il disegno di legge sta guadagnando consensi anche tra alcuni settori centristi dell’opposizione democratica. Diversi deputati eletti negli Stati industriali del Midwest vedono nella riforma un’opportunità per rilanciare occupazione e produzione locale. Resta però forte il dissenso della sinistra del Partito Democratico, che definisce il provvedimento “un regalo alle corporation” e accusa il presidente di voler tornare a un’economia “isolazionista e inquinante”. Alcune ONG per i diritti civili, inoltre, temono che la parte sul lavoro penalizzi i sindacati e riduca le garanzie nei contratti collettivi.

Una partita politica centrale per le elezioni
Il ‘Big Beautiful Bill’ è considerato da molti osservatori il banco di prova più rilevante per la presidenza in questa fase pre-elettorale. L’approvazione della riforma rappresenterebbe un colpo d’immagine forte per il presidente, che potrebbe presentarsi al voto con una legge bandiera su cui costruire il suo secondo mandato. I collaboratori della Casa Bianca stanno già preparando una serie di eventi sul territorio per spiegare ai cittadini i vantaggi concreti delle nuove misure. Se il voto alla Camera arriverà entro domani, la firma potrebbe arrivare già nel weekend, con una cerimonia celebrativa davanti alla Casa Bianca.