Cresce il Noleggio a Lungo Termine di autovetture e fuoristrada: nei primi nove mesi dell’anno, questa formula registra 732.716 contratti, con una crescita del 36,6% rispetto all’analogo periodo del 2023. Secondo l’analisi elaborata da UNRAE sulla base dei dati forniti dal MIT, da gennaio i contratti di Noleggio a Lungo Termine di durata superiore a 30 giorni afferiscono per il 13,5% a Privati (98.868 unità), con una variazione positiva rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che raggiunge il 45,9%, e per l’86,5% a Società (633.848 unità), complessivamente in crescita del 35,2%. All’interno di quest’ultima categoria vi è una forte prevalenza delle Aziende non-automotive con 530.494 contratti e una quota del 72,4% del totale. Sale poi all’8,0% il Noleggio a Breve Termine con 58.884 contratti (+65,3%), seguito da Dealer e Costruttori, stabili al 4,3% con 31.692 contratti (+36,2%). In forte caduta le aziende che offrono modalità di Noleggio a Lungo Termine (-21,0%), unico canale in perdita con una quota all’1,8%, rispetto al 3,0% dei primi 9 mesi del 2023, con 12.778 contratti. La durata media dei contratti rimane stabile a 23 mesi, come nell’analogo periodo del 2023, con una flessione dei contratti a Privati in calo da 25 a 23 mesi, a fronte di un incremento da 24 a 25 mesi delle Aziende non-automotive.
Unrae: cresce il noleggio a lungo termine, da gennaio +36,6%
Per quanto riguarda le alimentazioni, si riscontrano preferenze diverse tra le tipologie di utilizzatori delle auto in Noleggio a Lungo Termine. Per le Aziende non-automotive il primo posto spetta al diesel con il 45,3%, mentre il motore a benzina è la scelta preferita dal Noleggio a Breve Termine (44,6%). Fra le motorizzazioni ibride prevalgono gli utilizzatori Noleggio a Lungo Termine con una quota del 35,6%, seguono a pari merito Privati e Dealer e Costruttori col 29,4%. Fra le BEV detengono il primato Dealer e Costruttori (15,5%), seguono al 5% i Privati; fra le PHEV invece i Privati (9,0%) sono seguiti da Aziende non-automotive (7,8%); quote residuali per le motorizzazioni a metano e GPL in ogni tipologia di fruitore.
In merito ai segmenti, i Suv con il 55% di contratti superano le Berline al 30,8%, seguono al terzo posto le Station Wagon con l’11,4% (con la quota maggioritaria del 13,9% rappresentata dalle Aziende non-automotive). In termini assoluti, i SUV del segmento C continuano a detenere oltre un quarto delle preferenze tra le varie carrozzerie (25,9%), grazie principalmente ad Aziende non-automotive (27,3%) e Privati (27,2%). Seguono, al secondo posto, i SUV del segmento B con il 17,6%, che si conferma la scelta preferita dal Noleggio a Breve Termine con il 30,6%. Fra le berline, quelle del segmento B sono le più rappresentative (11,7%), con prevalenza nel Noleggio a Breve Termine (al 21,4%).
Quanto alla distribuzione geografica nel Paese, la Lombardia conferma la leadership con il 33,0% dei contratti, a seguire il Lazio con il 15,7%, poi il Trentino-Alto Adige con il 7,8%, l’Emilia-Romagna con il 7,3% e il Piemonte con 7,2%. La Lombardia presenta la quota più alta di contratti stipulati da Aziende non-automotive (85,7%), la Calabria e il Molise quella di contratti a Privati (rispettivamente 34,7% e 33,6%). Il Trentino-Alto Adige si distingue per la quota maggioritaria di contratti a Noleggio a Breve Termine (60,8%) e Noleggio a Lungo Termine (17,1%). La Campania detiene la quota di maggioranza tra Dealer e Costruttori con il 13,7%.
I contratti stipulati fino al 30 settembre di quest’ anno, relativi ad autovetture immatricolate nei primi sei mesi del 2024, sono 173.583 (il numero può includere più contratti relativi alla stessa autovettura). Di questi, la quota maggiore - il 62,5% - spetta alle Aziende non- automotive, seguite dal Noleggio a Breve Termine con il 18,4%, dai Privati con l’11,6%, da Dealer e Costruttori con il 5,3% e per ultimi dal Noleggio a Lungo Termine con il 2,2%.
Per quanto riguarda invece le alimentazioni, le ibride sono stabili al primo posto con il 37,0%, seguite dal diesel in discesa al 27,2% e dal benzina in crescita al 23%. Le Plug- in e le elettriche pure coprono rispettivamente il 7,2% e il 4,8%; quote irrisorie per GPL e Metano rispettivamente con lo 0,7% e 0,1%.