UniCredit: senza un plebiscito, Orcel chiamato al vertice dell'istituto

- di: Redazione
 
Né indovini, né cartomanti: ha avuto ragione chi pensava - e Italia Informa è stato tra quelli che lo avevano pronosticato - che la strada per la nomina di Andrea Orcel ad amministratore delegato di UniCredit fosse spianata, ma non per questo facile. Così è stato, confermando che gli azionisti dell'Istituto, forse a buona ragione, hanno storto il naso, pur votandolo, davanti al quadro economico che determina la futura retribuzione dell'Ad. Di certo, la bassa percentuale degli azionisti che hanno detto sì allo "stipendio" di Orcel non si è limitata ad esprimere solo le perplessità sulle scelte in materia di retribuzione, quanto ha lanciato un chiaro segnale su come gli stessi azionisti intendono esercitare le loro prerogative di prima trincea del controllo sull'operato del management. Comunque, il voto sulla lista del Consiglio d'amministrazione uscente permette ai nuovi vertici (Orcel amministratore delegato, Pier Carlo Padoan presidente) di essere immediatamente operativi.

L'esito della votazione ha comunque mostrato un quadro generale che conferma come il fronte degli azionisti sia tutto fuorché compatto, come forse - visto il decisivo momento che sta vivendo l'Istituto - qualcuno auspicava. Prova ne è che gli azionisti che hanno ha votato la nuova articolazione della remunerazione per il futuro sono stati poco più della metà (il 54,1%). Ma è stato sufficiente affinché fossero fissati i parametri della retribuzione di Orcel: 2,5 milioni di euro all'anno come compenso fisso, con in aggiunta altri cinque milioni, che intascherà comunque non essendoci condizioni in merito al raggiungimento di obiettivi. Cifra ragguardevole, ma che qualcuno ha bollato come poco attenta al momento generale che attraversa il Paese, pur riconoscendo a Orcel meriti e competenze necessari per rilanciare l'Istituto.

Comunque, ed è questo forse il dato di maggiore interesse, la percentuale di chi ha bocciato la proposta è stata del 42,66%. Un risultato che forse nemmeno i consulenti dei fondi, che avevano "consigliato" di esprimersi contro, ritenevano potesse essere raggiuto. Le perplessità sulla remunerazione di Orcel ha avuto eco anche nella votazione per la composizione del cda che, pur facendo registrare una percentuale più alta, non è nemmeno andata vicina all'unanimità: 76,31% (la lista proposta dalle minoranze che fanno riferimento ai fondi ha ottenuto il 22,75% dei voti). Quasi scontata la soddisfazione manifestata da Andrea Orcel che si è detto "entusiasta'' per la nomina e "grato" per la fiducia degli azionisti e del cda. Così come di prammatica le prime dichiarazioni sul ruolo suo e dell'Istituto, che hanno ancorato con determinazione UniCredit all'Italia ed all'Europa: "Questa banca ha un ruolo di riferimento nel panorama creditizio ed è un'istituzione veramente paneuropea, le cui origini sono saldamente radicate in Italia, il Paese dove sono nato.

Vedo in Unicredit l'opportunità di fare la differenza, fare le cose in modo diverso e creare un modello di come può essere l'attività bancaria, fatta nel modo giusto, per le giuste ragioni. Questa è un'opportunità che non intendo perdere, ma su cui intendo concentrarmi per il bene di tutti i nostri stakeholder. Non vedo l'ora di collaborare con Pier Carlo Padoan, con il cda e con tutte le persone di incredibile talento all'interno di Unicredit nella prossima fase di quello che sarà un viaggio emozionante e stimolante". Alle parole di Orcel non potevano che fare eco quelle di Padoan: "L’esperienza di Andrea" - ha detto il neopresidente di UniCredit - "è per diversi aspetti unica, in quanto combina funzioni di consulenza e di guida di alcune delle più importanti istituzioni finanziarie del mondo. La sua ampia capacità di gestione strategica in tutte le aree del settore bancario e il suo track record nella gestione di team diversificati a livello globale ci consentirà di essere in grado di realizzare la nostra ambizione di servire al meglio i nostri clienti e creare le condizioni per una crescita sostenibile di lungo periodo per tutti i nostri stakeholder". Tra i tanti argomenti sui cui l'assemblea è stata chiamata a pronunciarsi c'è stato anche quello relativo al dividendo. E' stato deciso di distribuire un dividendo unitario di Euro 0,12 per ogni azione.
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