Itinerari inconsueti e passeggiate sono la nuova espressione di un turismo sostenibile

- di: Nathalie Anne Dodd
 
È stata una lunga attesa. Due anni di pandemia, chiusure a singhiozzo, false partenze, illusioni e disillusioni, e finalmente la Primavera è arrivata. Complici il ritorno dell’ora legale, che ci regala maggiore luce, le temperature più miti, i paesaggi che si colorano di verde e di fiori, la voglia di viaggiare si fa sempre più forte.

Itinerari inconsueti e passeggiate sono la nuova espressione di un turismo sostenibile

L’Italia è particolarmente generosa di proposte in questa stagione, e offre mete di ogni genere ai turisti, sia per un breve weekend sia per soggiorni più lunghi. Il turismo legato ai luoghi d’arte, alla cultura e alle bellezze naturali sta avvertendo un nuovo impulso, e dal nord al sud, attraversando borghi, castelli, campagne e parchi, il nostro Paese pullula di iniziative. Fra la miriade di proposte che abbiamo vagliato, e che continue-remo a presentarvi nei prossimi mesi, partiamo alla scoperta di tre luoghi diversi per attitudine e tipologia, ma accomunati da un grande disegno comune, ritrovare il piacere di immergersi nella cultura, nel paesaggio e nell’arte della nostra bellissima Italia. Il Museo Diffuso dei 5 Sensi in Sicilia, la magia delle colline toscane, il Parco Giardino Sigurtà in Veneto, situati in posizioni strategiche per scoprire i territori circostanti, ci regala-no itinerari ricchi di emozioni, per riappropriarci del nostro tempo e investirlo nel migliore dei modi.

Il Museo Diffuso dei 5 Sensi
a Sciacca (AG), Sicilia

Sciacca non è soltanto splendido mare e incantevoli spiagge, è anche cultura e architettura, tradizioni antiche e fusione di popoli; Sciacca è testimone di un passato denso di storia che ancora oggi si ritrova nei monumenti, nelle attività artigianali e nelle memorie dei suoi cittadini.
Questa bella cittadina dell’agrigentino ha origini remote. Gli studi ci parlano di un insediamento preistorico nella Grotta Stufa, sulla vetta del Monte Cronio, poco sopra la città. I primi dominatori della città furono i Greci e i Cartaginesi che la chiamarono Terma per le sue acque termali; in seguito gli Arabi le diedero il nome di Xacca, che in latino diventò Sacca da cui l’attuale Sciacca. A pochi chilometri si trovano gli importanti siti archeologici di Selinunte e di Eraclea Minoa, e a una sessantina di chilometri si estende la Valle dei Templi, un luogo unico al mondo per fascino e maestosità, nella culla della Magna Grecia.
All’epoca della denominazione araba e normanna, Sciacca divenne un importante porto commerciale, e dal XII secolo in poi furono costruiti importanti chiese e palazzi, che oggi vivono un nuovo splendore e riaprono le loro porte. Questo è reso possibile dal progetto Sciacca Museo Diffuso dei 5 Sensi, l’iniziativa di un gruppo di studiosi e cittadini che permette di visitare anche luoghi solitamente non aperti al pubblico, e di abbinare esperienze locali entrando in contatto con la parte più autentica della città.
Con tremila anni di storia, cultura e tradizioni, finalmente Sciacca può mostrarsi in tutta la sua bellezza e valorizzare le sue tante risorse, grazie a un percorso culturale e sensoriale che spazia negli ambiti più diversi, facendoci immergere in suoni e profumi, colori e forme d’arte, e, non ultime, prelibatezze gastronomiche.
La città è divisa in tre borghi comunicanti, e ognuno mantiene la propria identità caratteristica: il borgo dei pescatori, nella parte bassa, affaccia sul porto di cui custodisce la vocazione marinara, fra suoni, odori e duro lavoro; il borgo delle maestranze, la parte “borghese” della città, affascina con i meravigliosi edifici e le piazze, le botteghe artigianali e i negozi tipici; il borgo dei contadini, nella parte alta, si dipana fra vicoli e corti di origine araba intorno all’area della chiesa di San Michele e del Castello Luna.
Qui, tra gli altri, sono stati girati i film “In nome della legge” e “Sedotta e abbandonata” di Pietro Germi, e il più recente “Re minore” di Giuseppe Ferlito. Ma anche tante fiction, spot pubblicitari e programmi televisivi hanno scelto la luce, la pietra tufacea e le piante rigogliose di Sciacca per conquistare gli spettatori.
Oggi Sciacca ha fatto un salto di qualità, e per superare la crisi strutturale, economica e culturale che l’ha colpita negli ultimi decenni, grazie all’impegno dell’ingegnere Viviana Rizzuto e del direttore creativo Emilio Casalini, ha deciso di raccogliere attorno a sé quella parte di comunità che non si arrende al degrado, e che reagisce con orgoglio e ottimismo. Il progetto del Museo Diffuso intende valorizzare le potenzialità del patrimonio cittadino, ripensando il centro storico come un museo a cielo aperto: le antiche porte della città come ingressi di un museo, le strade come corridoi, le piazze come sale da esposizione. Le finestre, le porte, le vetrine delle botteghe e dei negozi diventano teche in cui esporre il vero tesoro: l’identità delle persone che vi abitano.
Fanno parte del Museo Diffuso cittadini, artigiani, commercianti, strutture ricettive, ristoranti, associazioni culturali e tante altre realtà, con il coinvolgimento dei quali sarà possibile portare avanti nel tempo numerose iniziative. I “custodi” del Museo sono i cittadini, che aprono i loro negozi, i bar, le tabaccherie per farne info point diffusi, dove accogliere gli abitanti e i villeggianti. Custodi sono anche i ragazzi delle scuole superiori che partecipano al progetto e diventano narratori di bellezza, così come le persone che animano le terrazze sul mare e le antiche scalinate, e abitano vicoli, piazze e cortili oggi impreziositi da murales e decorazioni ceramiche. Il Museo Diffuso dei 5 Sensi propone oltre cinquanta esperienze basate sui 5 sensi, da vivere a contatto diretto con la comunità e gli artigiani. Si può creare con le proprie mani un vaso d’argilla, realizzare un raffinato gioiello in corallo o una maschera di cartapesta, come quelle che fanno bella mostra di sé durante il famoso Carnevale. Ma non finisce qui. Vengono proposti percorsi olfattivi, corsi di cucina, giornate da trascorrere con i pastori e i pescatori, tour indoor e percorsi di trekking in mezzo alla natura. Si può persino imparare a guidare una barca senza l’uso della vista. E poi sono state riaperte le grotte vaporose del Monte Kronio, quel sito geologico unico al mondo, da cui è iniziata la storia di Sciacca. Il tutto supportato da strutture di accoglienza e di ristorazione connesse tra loro e con la narrazione del luogo.
Si tratta dunque di una felice operazione di turismo esperienziale, che arricchisce i viaggiatori anche di storie e persone, poiché obiettivo del progetto è mettere a disposizione l’immenso patrimonio della città e del suo territorio, riscoprirlo, proteggerlo e valorizzarlo, operando anche a livello di coesione sociale, senza dimenticare l’ambiente.
Con l’antico saluto siciliano “Assibidinica!” (che dio vi benedica) Sciacca invita a farsi scoprire, per condividere un patrimonio ricchissimo finalmente a disposizione di tutti.

Il Parco Giardino Sigurtà,
Valeggio sul Mincio (VR)
Un’oasi naturalistica fra tulipani,
alberi secolari e architetture storiche


Mai come in questo periodo il contatto con la natura è di vitale importanza per recuperare un equilibrio psicofisico compromesso da eventi mondiali devastanti. Passeggiare su prati erbosi, godere della presenza rassicurante degli alberi e della bellezza dei fiori è un valido aiuto per tenere a bada le tensioni emotive e lo stress, stimolare le endorfine e aumentare le difese immunitarie. Passeggiare in uno spazio verde è terapeutico, è un modo semplice e naturale per accogliere la nuova stagione e coglierne tutti i benefici, e possiamo farlo anche grazie alle estese aree verdi del nostro Paese.

Fra i tanti luoghi che abbiamo a disposizione, merita un particolare riguardo il Parco Giardino Sigurtà di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, un’oasi verde di incommensurabile bellezza. Dopo la consueta pausa invernale, a marzo ha riaperto i cancelli, accogliendo nei suoi 600.000 metri quadrati uno spettacolo di varietà vegetali e floreali unico al mondo. In marzo e aprile la sensazionale fioritura di oltre un milione di tulipani sarà protagonista dell’evento Tulipanomania, un’esplosione di specie e colori mozzafiato che celebra la bellezza del fiore originario della Turchia e simbolo di vero amore. Oltre ai tulipani, muscari, giacinti e narcisi coloreranno i manti erbosi e i boschi del Parco, e gli alberi di mandorlo e pesco accoglieranno i visitatori con i loro delicati fiori.

Ma visitare il Parco Sigurtà significa anche conoscerne la storia lunga oltre sei secoli: dalle origini, nel 1407, nel corso del tempo il giardino è stato ampliato e arricchito di nuove specie, e dal 1941 appartiene alla Famiglia Sigurtà; aperto nel marzo 1978, oggi rappresenta una delle mete più visitate in Italia, grazie alla variopinta offerta floreale e vegetale, agli eventi e al suo valore storico.
Il Parco Sigurtà ha una doppia anima: una progettazione all’italiana caratterizzata da disegni geometrici che circoscrivono lo spazio, e una all’inglese che si basa sull’accostamento di elementi naturali e artificiali come grotte, alberi secolari e tempietti, dove si può percepire una natura ordinata e al contempo spontanea.
Un elemento di grande fascino è il Labirinto, che si snoda tra 1500 piante di tasso su una superficie di 2500 metri quadrati, e al cui centro si erge una torre ispirata a quella del Bois de Boulogne di Parigi, una suggestiva opera di landscape design. Il Castelletto è uno dei luoghi storici più significativi del Parco: realizzato alla fine del 1700 e utilizzato in passato come Sala d’Armi, oggi custodisce la raccolta della rivista Lo Smeraldo, con cui ha collaborato anche Eugenio Montale, e molte opere scientifiche.
Un’altra sosta imperdibile è quella alla Grande Quercia, che con i suoi quattro secoli di età e i 40 metri di altezza è un esemplare di perfetta armonia fra il tronco di 6 metri di circonferenza e la chioma di 120 metri, coprendo una superficie di circa 1000 metri quadrati.
Dagli ultimi giorni di aprile alla metà di maggio gli iris accendono il Viale delle Fontanelle e la Passeggiata Panoramica che si affaccia sulla Valle del Mincio: i petali giallo, arancione e viola si uniscono in una sinfonia di profumi alle scenografiche peonie rosa, porpora, gialle e bianche. E poi trentamila boccioli di rosa si schiudono nel Viale delle Rose, che fu realizzato per creare un effetto visivo in cui il castello scaligero di Valeggio sembrasse far parte del Giardino: questa veduta si può ammirare per oltre sei mesi, incorniciata dalle varietà rifiorenti delle rose Queen Elizabeth e Hybrid Polyanta & Floribunda.
In primavera sbocciano anche gli allium, dai toni viola chiaro e ciclamino, e gli impatiens e i sunpatiens, che impreziosiscono l’area anche nella stagione autunnale. Alla fine della primavera e nei mesi estivi nei 18 specchi d’acqua fioriscono le ninfee rustiche e tropicali, i cui petali si tingono di colori incantevoli; da non perdere è la ninfea tropicale diurna, dai petali viola e bianchi, che fiorisce in un vaso antico accanto ai Giardini Acquatici.
Il Parco dal 2007 fa parte del network Grandi Giardini Italiani, una rete che racchiude i più bei giardini visitabili in Italia e dal 2020 è stato inserito nel prestigioso progetto della Garden Route Italia. E se vi preoccupano le dimensioni del Parco, oltre a visitarlo a piedi, potete noleggiare una bicicletta o utilizzare il trenino panoramico, oppure i golf-cart dotati di audio-guida, per rendere la visita davvero piacevole e istruttiva.

La Novellina, nella quiete
della campagna toscana,
fra ulivi e vigneti a perdita d’occhio


Uno scenario paesaggistico che sembra uscito da un quadro rinascimentale ci accoglie con ritmi lenti, svelando una terra rigogliosa e ricca di stimoli. Si può passeggiare per campi, boschi e antichi borghi, cimentarsi in sentieri impegnativi, perdersi in parchi nazionali e fluviali, in oltre 200 mila ettari di aree protette.
Il Podere La Novellina rappresenta un punto di partenza ideale per conoscere il territorio, raggiungere la costa, i tanti torrenti che solcano le valli o le terme naturali disseminate un po’ ovunque. La struttura domina la vallata da una collina panoramica affacciandosi sulle celebri torri di San Gimignano e le sue origini risalgono al XI° secolo, quando fu edificata come torre d’avvistamento sulla famosa via Francigena che dall’Europa Occidentale conduceva mercanti e pellegrini a Roma.
Immersa nell’intensità dei profumi del giardino mediterraneo, oltre ad essere una dimora storica, la Novellina è un modello di sostenibilità, grazie all’impegno nella valorizzazione dell’ambiente e dell’identità del territorio. Qui nascono prodotti biologici purissimi, come l’olio extra vergine di oliva, le conserve, il miele, lo zafferano e una linea di prodotti per il benessere. L’azienda agricola, certificata biologica nel 2013, occupa un’area di circa 30 ettari e accoglie, in proporzioni rispettose della biodiversità, uliveti, alberi da frutto, piante orticole ed erbe officinali, mentre il restante è dedicato a riserva, zone boschive, arbustive e ai pascoli. Dalle oltre venti arnie viene prelevato il miele in surplus della produzione primaverile-estiva, senza intaccare le scorte necessarie affinché l’alveare sia prospero e per non stressare le api.
Con questi ingredienti la Novellina dà vita a un’esperienza gastronomica all’insegna della tradizione toscana, sottolineando il legame con la terra e le stagioni. I menu sono frutto dell’incontro tra le verdure e gli ortaggi di stagione, le carni dei migliori allevatori locali, i formaggi tipici dei piccoli produttori del territorio, e, in stagione, anche il tartufo. Inoltre, grazie alla vicinanza con le famose cantine Antinori e Bolgheri, e le tante aziende vinicole dell’entroterra del Chianti e del Brunello, vengono proposti percorsi guidati per assaporare vini di raro pregio.
La Novellina si sviluppa su tre piani e propone ambienti raffinati, ricchi di calore e comfort; un piccolo orto è interamente a disposizione per cene “a metri 0”, da consumare anche all’esterno, sul grande tavolo sotto la loggia, circondati da un giardino fiorito dotato di sdraio e spazi ombreggiati da cui godere della bellezza del paesaggio. Su prenotazione è possibile partecipare a corsi di cucina, a laboratori di preparazione delle conserve e di prodotti di piccola cosmesi. Inoltre, La Novellina è il luogo ideale per dedicarsi ad attività di meditazione, yoga e fitness, a bordo piscina, nel giardino mediterraneo o nella quiete dell’uliveto. E per chi vuole provare l’ebbrezza di ammirare questo meraviglioso spicchio di Toscana dall’alto, una mongolfiera è pronta per librarsi trasportata dal vento. Al termine del volo l’ospite troverà ad attenderlo una tavola imbandita tra le campagne chiantigiane a base dei prodotti dell’azienda e del territorio.
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