Trump grazia il suo consigliere Flynn, l'uomo della trama con la Russia

- di: Diego Minuti
 
Seguendo una consuetudine vecchia di molti mandati, Donald Trump ha fatto ricorso ad una prerogativa presidenziale graziando il suo ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn, accusato di aver mentito all'Fbi durante le indagini sulle interferenze russe nelle elezioni presidenziali del 2016.

Come sempre, per i suoi annunci, Trump ha utilizzato Twitter. E le parole che ha usato sono in linea con il suo personaggio, scrivendo che per lui è stato un "grande onore" rendere nota questa decisione che permetterà al suo ex collaboratore ed alla sua famiglia "di avere un Ringraziamento davvero fantastico".

A svelare che Trump aveva in animo di graziare uno dei suoi più fedeli collaboratori (che per questo è finito sotto inchiesta) era stato martedì il sito Axios, seguito da altri media. Con questa decisione il POTUS chiude definitivamente una delle cause più importanti emerse dall'indagine sull'ingerenza russa nelle elezioni presidenziali del 2016 e sul possibile coordinamento tra Mosca e l'entourage di Trump.

La grazia concessa a Flynn ha scatenato le reazioni dei democratici, con la presidente della Camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi, che ha denunciato "un grave atto di corruzione e uno spudorato abuso di potere". Le ha fatto eco il presidente della commissione della Camera che si occupa dei servizi segreti, Adam Schiff, secondo il quale il fatto che Trump conceda la sua grazia presidenziale non cancella la verità, ricordando che Michael Flynn stesso aveva ammesso la sua colpevolezza per due volte.

"Donald Trump ha ripetutamente abusato del potere della grazia per premiare i suoi amici e proteggere coloro che lo hanno coperto" - ha aggiunto Schiff - "Non sorprende che Trump se ne vada come è arrivato, corrotto fino alla fine". E durissimo è stato anche il commento del presidente del comitato giudiziario della Camera dei rappresentanti, Jerry Nadler: "Questa grazia è immeritata e immorale. Si contamina ulteriormente l'eredità del presidente Trump, che sta rapidamente svanendo".
Ovviamente di tono nettamente diverso il commento della portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, che ha detto che la grazia presidenziale mette fine ad una indagine "partigiana ed implacabile" nei confronti di "un uomo innocente".

Mistico il messaggio che Flynn, quasi strizzando l'occhio all'elettorato bianco di Trump, ha affidato a Twitter, nel quale si legge anche "ti faranno guerra, ma non ti sconfiggeranno, perché sono con te per liberarti". Parole cui hanno fatto eco quelle della famiglia di Flynn secondo la quale la grazia è stata "una vittoria per la Costituzione" e condannando, nel contempo, "la corruzione viziosa e profondamente radicata delle istituzioni governative e di individui vendicativi che volevano distruggere Michael Flynn e il nostro paese in un vergognoso disprezzo per la giustizia e dello Stato di diritto".

Secondo i media americani, quella di Flynn potrebbe essere la prima di una lunga serie di grazie presidenziali che Trump intenderebbe concedere prima di lasciare la Casa Bianca. D'altra parte quella a Flynn segue l'atto con cui Trump ha commutato la condanna del suo ex consigliere Roger Stone, al quale sono stati inflitti 40 mesi di reclusione per aver tentato di far fallire le indagini del Congresso e dell'Fbi sui legami tra Mosca e la squadra della campagna presidenziale del candidato repubblicano. Accusato di avere mentito all'Fbi sulle sue conversazioni con l'ambasciatore russo a Washington, Sergei Kisliak, poco prima che Trump si insediasse, Michael Flynn per due volte ha ammesso la sua colpa.

Successivamente, Flynn ha affermato che i pubblici ministeri federali avevano violato i suoi diritti, fabbricato le accuse contro di lui e nascosto le prove, costringendolo a firmare un patteggiamento. Nel maggio 2020, con un gesto senza precedenti, il Dipartimento di Giustizia, guidato da William Barr, ha ritirato le accuse di falsa testimonianza nei suoi confronti, un passaggio estremamente insolito quando un imputato ha già ammesso la sua colpevolezza.
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