• SIMEST25 850 1

Trump rilancia i dazi contro la Cina, Wall Street affonda. Tregua con l’Europa, Borse Ue in rialzo

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Trump rilancia i dazi contro la Cina, Wall Street affonda. Tregua con l’Europa, Borse Ue in rialzo

Gli Stati Uniti alzano nuovamente la voce sul fronte commerciale, con il presidente Donald Trump che annuncia un’imponente ondata di dazi contro la Cina, portando la pressione tariffaria complessiva al 145%. Secondo fonti interne alla Casa Bianca, riportate dalla Cnbc, la nuova misura include il 125% di nuove tariffe annunciate direttamente da Trump, che vanno ad aggiungersi a un precedente pacchetto del 20% collegato al contrasto delle importazioni di fentanyl, la potente sostanza stupefacente al centro di una delle crisi sanitarie più gravi degli ultimi anni.

Trump rilancia i dazi contro la Cina, Wall Street affonda. Tregua con l’Europa, Borse Ue in rialzo

La strategia è chiara: isolare economicamente la Cina, colpendola sul piano delle esportazioni, in una mossa che intende tutelare l’economia americana ma che rischia di destabilizzare gli equilibri globali.

La reazione dei mercati statunitensi non si fa attendere. Wall Street chiude in forte ribasso, con il Dow Jones che perde il 2,5% e il Nasdaq che registra un tonfo del 4,31%, riflettendo le preoccupazioni degli investitori. Le tensioni commerciali, già inasprite da mesi di schermaglie tra Washington e Pechino, vengono esacerbate dalla prospettiva di una guerra tariffaria su larga scala che rischia di danneggiare sia le imprese esportatrici che quelle dipendenti da forniture cinesi. Il clima di incertezza si acuisce anche alla luce di un altro elemento di disturbo: un ambiguo post pubblicato da Trump sui social poche ore prima dell’annuncio ufficiale, in cui affermava “è il momento di comprare”, frase che molti analisti leggono ora come un segnale sospetto di insider trading.

Le contromosse di Pechino
Pechino, pur ribadendo la disponibilità a negoziare, risponde in modo deciso. Da un lato procede alla svalutazione dello yen – misura volta a mantenere competitive le esportazioni cinesi – dall’altro lancia un messaggio inequivocabile agli Stati Uniti, evocando la possibilità di agire sul debito pubblico americano. La Cina è infatti uno dei maggiori detentori di titoli di Stato Usa, e una sua mossa in tal senso potrebbe avere un impatto devastante sul bilancio federale e sulla stabilità finanziaria di Washington.

Xi Jinping, descritto da Trump come “un uomo intelligente”, tiene però aperto il canale diplomatico. Le due potenze, pur su posizioni divergenti, sembrano interessate a mantenere una finestra di dialogo aperta, almeno per ora.

L’Europa sospende i contro-dazi: tregua strategica

Se l’America trema, l’Europa prova a respirare. La Commissione europea, alla luce dell’escalation tra Usa e Cina, decide di congelare per tre mesi i contro-dazi previsti nei confronti degli Stati Uniti. Una mossa che si traduce immediatamente in una boccata d’ossigeno per le Borse del Vecchio Continente: Milano guida i rialzi con Piazza Affari in crescita decisa, seguita da Francoforte e Parigi. La sospensione temporanea delle misure di ritorsione viene interpretata dagli operatori come un tentativo dell’Ue di smarcarsi dalla spirale conflittuale e di presentarsi come polo di stabilità internazionale. Anche all’interno dei corridoi di Bruxelles si respira cautela, ma la tregua potrebbe rappresentare un’occasione per ridefinire i rapporti commerciali in modo più equilibrato.

Trump tra strategia e ombre giudiziarie
Sul piano politico, però, la manovra protezionista di Trump si intreccia con dinamiche ben più controverse. Il Partito Democratico chiede con forza un’indagine sul possibile uso improprio di informazioni riservate da parte del presidente. L’attenzione si concentra sul momento scelto per l’annuncio e su alcune esternazioni che potrebbero aver influenzato il comportamento degli investitori. Si ipotizza che Trump, consapevole dell’impatto dei nuovi dazi, abbia tentato di trarre vantaggio personale dai movimenti di mercato, un’accusa che, se confermata, aprirebbe un nuovo capitolo giudiziario in un periodo già segnato da numerosi procedimenti a suo carico.

Il ritorno del nazionalismo economico
Lo scenario generale richiama alla mente le dinamiche già viste durante la prima presidenza Trump, quando l’America First si traduceva in dazi punitivi, guerre commerciali e ridisegno degli accordi internazionali. L’attuale contesto, tuttavia, è più fragile: l’economia globale è reduce dagli shock pandemici, l’inflazione è ancora elevata in molti Paesi e le catene di approvvigionamento restano vulnerabili. In questo quadro, un’escalation tra le prime due economie mondiali potrebbe avere ripercussioni non solo sui mercati, ma anche sul sistema produttivo globale. Le prossime settimane diranno se si tratta di una manovra tattica o dell’inizio di una nuova stagione di conflitti economici.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 74 record
Pagina
4
17/04/2025
Italia in corsa: il Pil accelera nel primo trimestre, ma i dazi Usa minacciano la ripresa
Bankitalia segnala segnali positivi nel primo trimestre 2025, ma l’ombra delle tensioni co...
17/04/2025
Mps-Mediobanca: l’assemblea di Siena approva l’aumento di capitale
Via libera all’Ops da 13,3 miliardi: nasce il terzo polo bancario italiano.
17/04/2025
Il mattone corre, l’oro pure: nel 2025 la casa sarà il rifugio
Crisi globale e tassi giù: l’immobiliare torna l’àncora di salvezza. Compravendite su del ...
17/04/2025
Pasqua 2025, la festa più cara degli ultimi anni: rincari record su dolci, alimentari e trasporti. Ma il carburante è in calo
Colombe d’oro e uova di cioccolato da capogiro: la “stangata di Pasqua” colpisce le famigl...
17/04/2025
Pensioni, l’Inps e la pezza peggio del buco
L’Istituto rassicura: nessun buco nei conti, ma poi avverte che il sistema pensionistico n...
Trovati 74 record
Pagina
4
  • SIMEST25 720