Tosca, 125 anni di emozioni: l’applauso commosso dell’Opera di Roma
- di: Giulia Caiola
L’atmosfera era densa di emozione al Teatro Costanzi, dove ieri sera l’Opera di Roma ha celebrato i 125 anni di Tosca. In un gioco perfetto di luci e ombre, il sipario si è alzato su uno degli allestimenti più iconici della storia lirica, quello della prima assoluta del 14 gennaio 1900, alla quale presenziò lo stesso Giacomo Puccini.
In platea, tra il pubblico d’eccezione, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura. Un momento solenne, reso ancor più significativo dall’intonazione dell’inno nazionale da parte dell’orchestra e del coro, accolto da un lungo applauso che ha unito artisti e spettatori in un unico, sentito omaggio alla grande tradizione musicale italiana.
Tosca, 125 anni di emozioni: l’applauso commosso dell’Opera di Roma
L’allestimento, curato dal regista Alessandro Talevi, ha riportato in vita la magia di 125 anni fa, basandosi sui bozzetti originali conservati nell’Archivio Ricordi. Un’operazione filologica che ha esaltato la bellezza di scene e costumi, capaci di trasportare il pubblico nella Roma drammatica e passionale di fine Ottocento.
Il direttore d’orchestra Michele Mariotti ha saputo restituire tutta la potenza espressiva della partitura pucciniana, dosando con maestria i momenti di lirismo più struggente e quelli di tensione drammatica. Un trionfo di armonie che ha trovato la sua massima espressione nelle interpretazioni del cast, dove a brillare è stata soprattutto la voce intensa e vibrante del soprano Saioa Hernàndez.
Il suo Vissi d’arte, uno dei momenti più attesi dell’opera, ha strappato applausi scroscianti e numerosi “brava” dal pubblico. Hernàndez ha incarnato una Tosca passionale e tormentata, capace di esprimere con profondità il conflitto tra l’amore e il destino, tra il desiderio di giustizia e la realtà di una vita spezzata.
Un omaggio all’Italia e alla sua cultura
Durante l’intervallo tra il secondo e il terzo atto, il presidente Mattarella ha voluto rendere omaggio al lavoro degli artisti e delle maestranze, incontrando il direttore Mariotti, il regista Talevi e una delegazione del personale del Costanzi. Un gesto semplice ma carico di significato, che sottolinea l’importanza della cultura come elemento fondante dell’identità nazionale.
Non è casuale che questa celebrazione arrivi in un momento in cui il mondo della cultura sta cercando di ritrovare slancio dopo le difficoltà degli ultimi anni. Tosca, con la sua potenza narrativa e musicale, rappresenta un simbolo di resilienza e di speranza, un faro per le future generazioni di artisti e spettatori.
Un futuro luminoso per l’Opera
La serata di ieri non è stata solo una celebrazione del passato, ma anche un invito a guardare al futuro con rinnovata fiducia. Il Teatro dell’Opera di Roma, sotto la guida del sovrintendente Francesco Giambrone, ha dimostrato di saper coniugare tradizione e innovazione, offrendo al pubblico esperienze artistiche di altissimo livello.
In un’epoca in cui le arti spesso faticano a trovare il loro spazio, eventi come questo ribadiscono il ruolo centrale della musica e del teatro nella vita culturale del Paese. Perché, come ha ricordato Mariotti al termine della serata, “la musica non solo racconta storie, ma unisce le persone, facendo vibrare le corde più profonde dell’animo umano”.
E così, tra applausi e ovazioni, il Teatro Costanzi ha reso omaggio a Tosca e al suo immortale messaggio: l’arte come vita, passione e resistenza. Un messaggio che risuona ancora, forte e chiaro, a 125 anni dalla prima volta.