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Cripto, conti e investimenti: ecco la bussola per non farsi male

- di: Marta Giannoni
 
Cripto, conti e investimenti: ecco la bussola per non farsi male

Rieletto all’unanimità, il presidente rilancia su sicurezza, giovani e AI.
Nasce un modello territoriale basato su giustizia del lavoro, formazione e innovazione.
Dalla certificazione dei contratti al progetto GenL, la professione si fa presidio civico.
Nel nuovo Consiglio tutte le anime dell’Ordine unite: “Mercato più giusto e inclusivo”.

Il lavoro riparte da Torino, e lo fa con una parola chiave: fiducia. Fiducia nella continuità, nella legalità e nella forza trasformativa della professione. Il Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino ha confermato all’unanimità Fabrizio Bontempo (foto) alla presidenza per il triennio 2025–2028. Un voto senza incertezze, che ha visto tutte le componenti della categoria convergere su una lista unitaria e registrare un’alta partecipazione alle urne, a testimonianza di una comunità professionale compatta e consapevole del proprio ruolo strategico nel nuovo mercato del lavoro.

“Ripartiamo con un Ordine unito, concreto e consapevole del proprio ruolo nei processi di trasformazione del lavoro”, ha dichiarato Bontempo. “Continueremo a investire nella cultura della legalità, nella promozione della sicurezza come valore condiviso e nella formazione di competenze solide. Così si costruisce un mercato del lavoro più giusto, tutelato e di qualità”.

Il lavoro come bene pubblico

La visione di Bontempo poggia su tre pilastri: legalità, sicurezza, innovazione. E punta a farne una piattaforma territoriale stabile. Non si tratta solo di parole: tra gli strumenti concreti ci sono la Commissione di Certificazione e Conciliazione — che sarà potenziata — e l’asseverazione ASSE.Co., utile a prevenire contenziosi e irregolarità nei rapporti contrattuali.

Ma l’obiettivo non è solo quello di intervenire ex post: l’Ordine di Torino vuole agire in chiave preventiva, educativa, culturale. È in quest’ottica che si colloca il progetto GenL – Generazione Legalità, nato per portare educazione civica, diritto del lavoro e cittadinanza digitale nelle scuole superiori. Un format innovativo che ha già coinvolto centinaia di studenti e che ora sarà rilanciato su scala regionale grazie alla collaborazione con la Regione Piemonte e gli enti scolastici.

L’AI nei programmi formativi

Sul fronte della formazione, il nuovo triennio si preannuncia come uno dei più densi di sempre: al Centro Studi dell’Ordine è già in corso la progettazione di percorsi su diritto del lavoro, digitalizzazione, intelligenza artificiale, sostenibilità e welfare. Un’iniezione di contenuti in linea con quanto indicato dal Piano Nazionale “Competenze per il lavoro”.

Inoltre, Torino è tra le prime città italiane ad aver avviato una collaborazione sistemica con università e centri di ricerca per integrare l’uso dell’AI nella gestione HR e nei modelli di contrattualistica predittiva, come confermato dal progetto “Algoritmi giusti” in collaborazione con il Politecnico di Torino.

Sicurezza, il tema che non ammette compromessi

Altro punto forte del programma è la sicurezza sul lavoro, tornata prepotentemente al centro del dibattito nazionale dopo i tragici dati INAIL del primo semestre 2025: oltre 480 morti sul lavoro in Italia, con un +9% rispetto allo stesso periodo del 2024. «Non possiamo accettare che la sicurezza venga percepita come un costo», ha affermato Bontempo durante il convegno “Lavoro e rischio zero”, ribadendo la necessità di una nuova cultura della prevenzione che parta dalla formazione e coinvolga direttamente i consulenti del lavoro come attori del cambiamento.

L’Ordine, in quest’ottica, rafforzerà la propria offerta formativa su questi temi e promuoverà protocolli condivisi con INAIL, ITL, Asl e imprese, anche grazie alla firma del nuovo Patto per la sicurezza metropolitana previsto per settembre 2025.

Un Consiglio coeso, un progetto condiviso

Accanto a Bontempo, il nuovo Consiglio si presenta con un rinnovato assetto: Roberto Pizziconi sarà il segretario, Stefania Russo la tesoriera. Tra i consiglieri figurano Simone Cenni, Massimiliano Fico, Claudio Larocca, Paola Natoli, Stefania Vettorello e Claudia Viale. Il Collegio dei Revisori sarà presieduto da Laidi Kertusha, con Giuseppina Giaccone e Gianluca Bongiovanni.

Un team che punta alla collegialità, alla pluralità di competenze e alla stabilità. Ed è proprio questa compattezza a essere il primo messaggio politico di un Ordine che vuole farsi modello nazionale.

«I Consulenti del Lavoro di Torino si confermano presidio attivo di legalità, competenza e innovazione», si legge nella nota ufficiale, «con l’obiettivo di rafforzare il valore sociale della professione e contribuire concretamente alla costruzione di un mercato del lavoro più giusto, sicuro e inclusivo».

Torino laboratorio del nuovo lavoro

Il quadro che emerge è quello di una categoria sempre più consapevole del proprio ruolo: non solo tecnici del diritto, ma protagonisti del cambiamento sociale, mediatori tra norme e bisogni reali, innovatori responsabili.

L’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino sembra dunque voler incarnare una visione ambiziosa, in cui il territorio si fa laboratorio e la professione diventa leva civica.

Un cambio di passo necessario in un’Italia in cui — secondo l’OCSE — solo il 32% dei lavoratori è pienamente soddisfatto del proprio impiego e dove l’accesso alle tutele è ancora fortemente diseguale. In questo scenario, l’esperienza torinese si propone come paradigma: formazione avanzata, tutela della legalità, supporto alle imprese e centralità del lavoratore.

Una ricetta che, se replicata altrove, potrebbe davvero ridisegnare il volto del lavoro in Italia.

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