TikTok non è più soltanto un'app per video virali, balli e sfide divertenti: è diventata, inaspettatamente, una vera e propria tribuna religiosa per la Generazione Z. La piattaforma cinese, popolarissima tra gli adolescenti e i giovani adulti, sta infatti cambiando profondamente il modo in cui la fede e la spiritualità vengono vissute, condivise e diffuse, creando una nuova dimensione digitale del religioso che affascina, ma allo stesso tempo disorienta.
TikTok e religione, così la Generazione Z riscrive la fede sui social
Questa evoluzione emerge chiaramente dai numeri: gli hashtag religiosi su TikTok, come #Jesus, #Islam e #Faith, hanno già raccolto oltre 1.200 miliardi di visualizzazioni complessive. "FaithTok", così viene chiamata informalmente questa comunità, è una realtà variegata e spesso caotica, composta da cattolici che spiegano i sacramenti attraverso sketch divertenti, suore che mostrano la quotidianità dei conventi, giovani musulmani che recitano il Corano e influencer mormoni intenti ad annotare e spiegare le Sacre Scritture.
In questo ambiente eterogeneo, la religione diventa immediata e informale, più vicina alle esigenze dei giovanissimi. È il caso, per esempio, di un account che ha iniziato a riscrivere le storie bibliche con il linguaggio colloquiale della Generazione Z, trasformando antiche parabole e passaggi sacri in contenuti facilmente comprensibili e divertenti. Così facendo, testi tradizionali tornano ad essere rilevanti per ragazzi che altrimenti potrebbero sentirsi distanti da liturgie considerate troppo formali.
Ma l’influenza di TikTok sulla religione non si ferma solo alla reinterpretazione delle scritture: sta anche ridefinendo il modo stesso di vivere e comunicare la spiritualità. Gabe Poirot, influencer cristiano con più di un milione di follower, sostiene che i giovani oggi cercano autenticità e trasparenza: «La Generazione Z non vuole fumo e specchi», dice. Per loro, la spiritualità deve essere sincera, diretta e autentica. TikTok, con il suo linguaggio immediato e senza filtri, è la piattaforma ideale per esprimere questa nuova sensibilità religiosa.
Questa evoluzione si traduce anche in nuove forme di evangelizzazione digitale. Giovani predicatori cristiani, musulmani o ebrei utilizzano i brevi video dell'app per diffondere messaggi spirituali e creare comunità virtuali. Evangelici e cattolici, ad esempio, trovano su TikTok uno spazio perfetto per raggiungere persone che raramente entrerebbero in una chiesa o in una moschea. A differenza del passato, la religione non aspetta più che i giovani vengano a lei, ma va a cercarli direttamente nei luoghi digitali dove trascorrono il loro tempo.
Il risultato è una rivoluzione silenziosa che obbliga anche le istituzioni religiose tradizionali a ripensare i loro approcci comunicativi. Quella che inizialmente appariva come una curiosità tecnologica o una semplice moda sta diventando una sfida concreta: come adattarsi alle nuove modalità di condivisione della fede senza perdere l’identità e la profondità spirituale?
In conclusione, TikTok non è più solo una piattaforma sociale di svago, ma una vera e propria tribuna religiosa per la Generazione Z. Una tribuna che, pur generando confusione e talvolta superficialità, offre anche opportunità uniche per riconnettere le giovani generazioni con una dimensione spirituale da cui sembravano sempre più lontane. Questa nuova forma di religiosità digitale rappresenta dunque sia una sfida sia una promessa per il futuro della fede.