• SIMEST25 850 1
  • ENEL25Clima 850 1
  • 8501 intesa MAE 25
  • Fineco Change is Good
  • EDISON25 850 1

TikTok rivoluziona il lusso: le fabbriche cinesi vendono diretto, sfida ai brand di prestigio

- di: Matteo Mariotti, economista
 
TikTok rivoluziona il lusso: le fabbriche cinesi vendono diretto, sfida ai brand di prestigio

Negli ultimi giorni TikTok è stato travolto da un fenomeno virale che sta scuotendo il mondo del lusso: fabbriche cinesi, che affermano di produrre borse, scarpe e abbigliamento per i più noti brand europei e americani, invitano i consumatori ad acquistare direttamente da loro a prezzi drasticamente inferiori, bypassando il markup imposto dai loghi di prestigio.

Questi video, che hanno accumulato milioni di visualizzazioni, non solo mettono in discussione il valore percepito del lusso, ma si inseriscono in un più ampio contesto geopolitico, segnato dalla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e dai dazi imposti dall’amministrazione Trump.

Il fenomeno virale: “Compra dalla fabbrica”

Tutto è iniziato con video come quello di un account ormai scomparso (@bagbestie1), in cui un uomo, presentandosi come titolare di una fabbrica cinese, mostra una borsa visivamente identica a una Birkin di Hermès. In meno di due minuti, l’uomo elenca i costi di produzione: 450 dollari per la pelle, 25$ per il filo francese, 50$ per l’olio italiano usato per sigillare il prodotto, fino a un totale di 1.395$. “Più del 90% del prezzo lo paghi per il logo”, afferma, proponendo la stessa borsa a 1.400$ contro i 34.000-38.000$ del modello originale. Commenti come “Dov’è il link?” o “Come posso comprare direttamente?” hanno inondato i post, segno di un interesse immediato da parte dei consumatori, soprattutto americani. Altri account hanno seguito l’esempio, mostrando processi produttivi dettagliati e materiali di alta qualità, con l’obiettivo di smontare lo stereotipo del “Made in China” come sinonimo di bassa qualità. “Vi hanno fatto credere che se è fatto in Cina è scadente, ma molti prodotti di lusso sono prodotti qui”, scrive un utente sotto un video. Alcuni fornitori offrono persino spedizione gratuita internazionale e si fanno carico dei dazi doganali per attrarre clienti occidentali.

Una risposta ai dazi e una sfida culturale
Questo fenomeno non è casuale. La recente escalation dei dazi americani, che arrivano fino al 145% su alcuni beni cinesi, ha spinto i produttori asiatici a cercare nuove strategie per mantenere la loro competitività. TikTok, con il suo pubblico giovane e globale, si è rivelato il palcoscenico ideale per questa “rivolta” commerciale. Come riportato da Corriere della Sera e Il Fatto Quotidiano, Pechino sembra incoraggiare questa mossa, che non mira solo a vendere, ma anche a ridefinire la narrativa globale sul valore del lusso. I video non si limitano a promuovere prodotti: attaccano il sistema valoriale occidentale, mettendo a nudo i margini di profitto dei brand di lusso. “Non è necessario fare il gioco di Hermès per ottenere la stessa cosa. Risparmiate i vostri soldi!”, recita un messaggio virale. Questa trasparenza sta generando una riflessione tra i consumatori: se la qualità è la stessa, perché pagare migliaia di euro per un logo?

Verità o strategia di marketing?
Non tutto, però, è oro quel che luccica. Molti brand di lusso, come Hermès e Prada, negano categoricamente che i loro prodotti finiti siano realizzati in Cina, sottolineando che le loro borse sono prodotte in Francia o in Italia, in laboratori altamente specializzati. Tuttavia, le normative sull’etichettatura consentono di apporre il “Made in Italy” o “Made in France” se l’ultima trasformazione sostanziale avviene in quei Paesi, lasciando spazio a fasi preliminari in Cina o altrove. Inoltre, non è chiaro se tutte le borse mostrate nei video siano realmente identiche agli originali o se si tratti di “superfalsi”, copie ben fatte ma non autorizzate. Alcuni utenti su X avvertono di non cadere nella “propaganda” cinese, sottolineando che, pur essendo veri i margini elevati dei brand, la qualità e l’autenticità potrebbero non essere garantite.

Impatti sul mercato e prospettive future
Il fenomeno sta avendo un impatto tangibile. Secondo SensorTower, app di e-commerce cinesi come DHgate, Alibaba e Shein hanno registrato un boom di download negli Stati Uniti negli ultimi giorni. Questa “democratizzazione” del lusso, come la definiscono alcuni, potrebbe spingere i consumatori a riconsiderare le loro scelte d’acquisto, soprattutto in un contesto di crisi economica e aumento dei prezzi dei beni di lusso, che in alcuni casi superano i 10.000 euro. Tuttavia, i produttori cinesi si muovono su un terreno rischioso. I contratti con i brand di lusso prevedono clausole di riservatezza rigorose, e questa esposizione mediatica potrebbe compromettere le loro commesse. Inoltre, la vendita di prodotti troppo simili agli originali potrebbe attirare azioni legali per violazione della proprietà intellettuale.

Una rivoluzione o un’illusione?
Il dibattito scatenato da questi video va oltre il semplice acquisto di una borsa. Solleva domande profonde sul valore del lusso, sull’etica della produzione globale e sul potere del branding. “La trasparenza sarà la morte del settore del lusso”, profetizza un utente su TikTok. Ma per ora, mentre i consumatori sognano di aggirare i dazi e i prezzi esorbitanti, i brand di lusso restano a guardare, costretti a confrontarsi con una nuova realtà in cui il loro mito di esclusività è messo in discussione. TikTok, ancora una volta, si conferma non solo una piattaforma di intrattenimento, ma un’arena dove si combattono battaglie culturali ed economiche. Resta da vedere se questa “rivoluzione” cambierà davvero le regole del gioco o se si rivelerà solo un’abile mossa virale. Una cosa è certa: il lusso non sarà più lo stesso.


Notizie dello stesso argomento
Nessun record risponde ai criteri di ricerca
  • 720 intesa MAE 25
  • ENEL25Clima 720
  • Fineco Change is good
  • EDISON25 720