Fabrizio Testa: "Il mercato Euronext Growth Milan è un successo"

- di: Redazione
 
Intervista all’AD di Borsa Italiana, Fabrizio Testa, a margine del convegno organizzato da Assonext a Montecitorio.

Fabrizio Testa: "Il mercato Euronext Growth Milan è un successo"

Quali elementi sono emersi dal Convegno Assonext tenuto nella Sala della Regina a Montecitorio che l’hanno colpita in maniera particolare?
Dall’intervento del Sottosegretario Federico Freni a quelli pronunciati nelle varie tavole rotonde dal Presidente di Assonext Giovanni Natali, dalla Ceo di IR Top Consulting Anna Lambiase e dal Presidente di Directa Sim Massimo Segre, sono emersi molti elementi comuni. Il primo che ci fa ben sperare per il futuro è che da parte di tutto l’ecosistema del mercato dei capitali italiano, in questo caso un focus sulle PMI, si sia presa coscienza che dopo anni di successi - perché il mercato Euronext Growth Milan (EGM) è sicuramente un successo – è importante continuare su questa strada. Sono d’accordo con il Sottosegretario Freni quando afferma di andare a vedere bene come si è evoluto l’ecosistema, sia degli imprenditori sia degli investitori, per essere sicuri di dare le risposte giuste. Risposte che devono andare a toccare sia le regole dei mercati come il nostro, sia quelle dei regolatori. Un primo passo è stato fatto l’anno scorso, a seguito della presentazione del Libro Verde del MEF, a cui abbiamo collaborato come Borsa Italiana e in cui sono state presentate le semplificazioni delle regole di quotazione.
È importante evidenziare come il Sottosegretario abbia menzionato una serie di interventi per portare le tematiche presenti nel Libro Verde a compimento nel mese di aprile e ciò ci fa ben sperare perché si continui a lavorare sul miglioramento e sullo snellimento delle procedure. L’altro tema emerso è quello legato all’attrattività del mercato dei capitali da parte degli imprenditori e delle famiglie imprenditoriali. In generale gli imprenditori hanno continuato ad affidarsi al tradizionale finanziamento bancario non prendendo in esame strumenti di finanza alternativa. Si tratta di una questione anche culturale, perché l’ingresso nel mercato dei capitali comporta la necessità di un cambiamento, soprattutto per quanto riguarda la corporate governance. Notiamo come, grazie al cambiamento generazionale di alcune grandi realtà, ci sia un approccio più aperto al mercato. Le nuove generazioni di imprenditori comprendono l’importanza di questi strumenti per far crescere il business”.

Nel suo intervento lei ha citato cosa può fare e cosa fa Borsa Italiana da questo punto di vista. Può farci qualche esempio?
Oltre a essere impegnato sul tavolo di lavoro con gli attori del mercato, il Gruppo Euronext è attivo con programmi educativi pre IPO (Initial Public Offering – Offerta Pubblica inziale) che supportano le aziende europee che intendono quotarsi nei prossimi anni. Un altro strumento a disposizione delle imprese è il programma ELITE, società partecipata anche da Cassa Depositi e Prestiti, che si basa su alcuni pilastri: il primo è quello della formazione e dell’avvicinamento alla cultura del mercato dei capitali, con l’intento di creare un network di società italiane e internazionali e far conoscere loro strumenti di finanza alternativa. Tra le iniziative di finanza alternativa anche gli ELITE basket bond, che hanno permesso a piccole e medie imprese di finanziare i loro progetti di crescita anche con emissioni di bond.

Un’ultima domanda: abbiamo visto che Euronext Growth Milan ha avuto una notevole espansione, ma nonostante ciò, fatte le debite proporzioni, è ampio circa la metà rispetto agli omologhi mercati tedesco e britannico. È arrivato il momento della grande rincorsa dell’Italia nei confronti degli altri grandi paesi europei oppure resteremo sempre un pochino indietro?
Arrivare dopo non è poi sempre uno svantaggio perché si evitano errori ed è più facile avere una visione futura su cosa aspettarsi da questo mercato tra 5/10 anni. La cosa importante è tenere in vita quelli che sono gli strumenti per far crescere questo sistema. C’è molto lavoro da fare, come ha evidenziato nel suo intervento il Presidente di Ambromobiliare, Alberto Franceschini Weiss, sui capitali che le casse previdenziali e le assicurazioni detengono e che in questo momento non sono convogliati sulla real economy e soprattutto sulle PMI.


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