Niente allarmismi: chi può aggiorna a Windows 11, in Europa c’è un anno di patch gratis per Windows 10, e per gli altri ci sono strade alternative (con rischi e benefici).
Il 14 ottobre 2025 è terminato il supporto a Windows 10: niente più aggiornamenti gratuiti per sicurezza e stabilità. Microsoft spinge verso Windows 11 o, in alternativa, l’iscrizione al programma Extended Security Updates (ESU) per ricevere patch critiche fino a ottobre 2026. È la fine di un ciclo decennale che lascia ancora centinaia di milioni di PC sulla vecchia versione.
La deroga europea
Chi vive nello Spazio economico europeo può attivare ESU gratuito per Windows 10 fino al 2026, senza obbligo di backup su OneDrive né uso di Microsoft Rewards. È una marcia indietro importante, frutto di pressioni dei consumatori sul rispetto del Digital Markets Act.
Quanti PC sono ancora su Windows 10
Le stime più accreditate parlano di centinaia di milioni di dispositivi ancora su Windows 10, con una quota vicina al 40% dell’ecosistema Windows a ridosso della scadenza. Anche per questo il mercato ha visto un’accelerazione nei rimpiazzi aziendali.
Aggiornare a Windows 11
Se il tuo PC è compatibile, aggiorna. Requisiti minimi: CPU da 1 GHz con 2 core a 64 bit, 4 GB di RAM, 64 GB di spazio, firmware UEFI con Secure Boot, supporto TPM 2.0, grafica compatibile DirectX 12 / WDDM 2.0, schermo HD 720p da almeno 9 pollici. Se TPM o Secure Boot non sono attivi, puoi abilitarli dal BIOS/UEFI secondo le guide del produttore.
Restare su Windows 10
Restare senza patch è sconsigliato: l’esposizione alle vulnerabilità aumenta con il tempo. Nell’EEA attiva ESU gratuito e pianifica la migrazione entro il 2026; altrove valuta ESU a pagamento solo come ponte, non come soluzione definitiva.
Microsoft 365
Le app Microsoft 365 su Windows 10 continueranno a ricevere aggiornamenti di sicurezza per alcuni anni, ma il supporto standard è terminato insieme al sistema operativo. È un paracadute temporaneo, non la soluzione.
Alternative: Linux e ChromeOS Flex
Se l’hardware non passa i requisiti di Windows 11 e non puoi acquistare un nuovo PC, Linux o ChromeOS Flex possono allungare la vita del dispositivo con aggiornamenti regolari. Verifica prima la compatibilità con le applicazioni e le periferiche che usi.
Comprare un nuovo PC
Per chi lavora su app che richiedono Windows nativo o flussi Microsoft 365 complessi, un PC nuovo può essere la strada più lineare. Valuta trade-in e riciclo e orientati su modelli con sicurezza hardware abilitata e, se serve, acceleratori AI.
Le mosse pratiche
- Verifica compatibilità con Windows 11 (TPM, Secure Boot, CPU) e aggiorna dove possibile.
- EEA: attiva ESU gratuito e pianifica la migrazione entro il 2026.
- Non EEA: valuta ESU a pagamento solo come ponte.
- Alternative: considera Linux/ChromeOS Flex se le tue app lo consentono.
- Impresa/PA: sincronizza upgrade e cicli di sostituzione hardware con le policy di sicurezza.
Domande rapide
“Posso restare su Windows 10 con un buon antivirus?” — No, non basta: senza patch il rischio cresce nel tempo.
“ESU mi protegge da tutto?” — No: copre le vulnerabilità critiche, ma non introduce nuove funzioni né migliora la compatibilità.
“Il mio PC non ha TPM 2.0” — Verifica se è disattivato nel BIOS/UEFI; in caso contrario valuta alternative o un nuovo dispositivo.