Scherzi d'estate: gli svizzeri danno lezioni di puntualità alle ferrovie tedesche

- di: Bianca Balvani
 
A fare a gara con i puri, troverai sempre uno più puro che ti epura.
Chissà, ovunque si trovi, come se la starà godendo Pietro Nenni ad avere l'ennesima conferma che la sua frase, che aveva ovviamente una coloritura politica, resta valida per tutti gli aspetti della vita.
E' il caso dei partiti che, nell'alternanza tra governo e opposizione, quando non gestiscono il potere attaccano a tutto spiano se solo intravedono un comportamento censurabile degli avversari. Poi, magari, quando al governo ci vanno loro, le stesse cose che hanno contestato agli altri gli si ritorcono contro, con gli interessi.

Scherzi d'estate: gli svizzeri danno lezioni di puntualità alle ferrovie tedesche

Se ne dovrebbero ricordare tutti quelli che non vedono l'ora di alzare il ditino per ammonire, forti della convinzione che loro, negli errori che addebitano agli altri, non potranno mai cadere.
Prendiamo i tedeschi, che hanno sempre menato vanto del loro servizio ferroviario (anche troppo, nella seconda guerra mondiale, quando i vagoni erano l'anticamera della morte, ma questa è una storia diversa, ma non dimenticata), oggi si accorgono che la sbandierata puntualità è sempre buona, ma non al livello di quella di un vicino, pieno di spocchia come solo gli svizzeri sanno essere.
Svizzeri che, talmente indispettiti dai ritardi dei treni provenienti dalla Germania, sono passati dalle semplici proteste alle maniere forti, loro che sono famosi al mondo per l'industria orologiaia e che ci tengono a restare il capoluogo storico di quest'arte.

Accumulandosi i ritardi dei treni e l'aumento dei convogli che li registrano, le Ferrovie svizzere sono passare alle maniere forti, dando ai vicini germanici, quelli di Deutsche Bahn, un ultimatum: i treni che arriveranno più tardi rispetto all'orario previsto saranno bloccati a Basilea, a poca distanza dal confine. E se il ritardo dovesse essere più ampio, i treni saranno fermati ben prima e i passeggeri costretti - certo tra rimostranze e proteste - a servirsi di un servizio alternativo di pullman.

Ora, ci si potrebbe ricamare sopra, si potrebbe ridacchiare su quel ''Deutschland über alles'' che tanto piace ai tedeschi. Ma, per par condicio, per rispondere alla sdegnata posizione delle ferrovie tedesche, basta riprendere le parole del capo delle ferrovie elvetiche, Peter Füglistaler, che ha detto che ''la metà dei treni internazionali dalla Germania arriva in ritardo a Basilea, Se li facessimo proseguire, incasinerebbero anche gli orari della nostra circolazione''.

Più chiaro di così...
Che non sia un'impuntatura delle ferrovie svizzere è confermato da un dato che, seppure poco positivo, in Italia passerebbe completamente inosservato. Lo scorso anno - squillino le trombe, rullino i tamburi - i vertici di Deutsche Bahn hanno dovuto ammettere, con grande scorno, che il 34,8% dei treni a lunga distanza ha registrato ritardi superiori a 6 minuti, con punte del 40% tra giugno e luglio. Sei minuti che, in Germania, hanno fatto gridare allo scandalo.
Ora, sperando che questa notizia (ferale per i tedeschi) finisca preso nel dimenticatoio di questa estate che vive di ben altri problemi, bisognerà aspettare la reazione delle ferrovie germaniche. Licenziamenti? Note negative? Semplici rimproveri o, magari, la gogna?
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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