Superbonus: verso la proroga dei termini, ma scoperta truffa da 1,7 miliardi su bonus edilizi

- di: Barbara Leone
 
Cosa fa più notizia, il fatto che sarebbe imminente l'approvazione di una proroga per accedere allo sconto fiscale del 110 per cento previsto dal superbonus o che ad Avellino è stata scoperta una truffa miliardaria sui crediti legati al settore edilizio?
Per quanto ci riguarda (e con la massima comprensione per chi si è impelagato in lavori di ristrutturazione sperando nel bonus e ora rischia, economicamente plarlando, l'osso del collo) , la scelta è quasi obbligata, propendendo per la notizia che riguarda l'ennesima inchiesta che ha portato alla luce le evidenti falle di misure a sostengo del settore edilizio e che sono state adottate senza una vera rete di protezione per lo Stato ''erogatore'' in termini di controlli, lasciando che questi gravino sugli organismi di polizia e sulla magistratura, come se non avessero altro da fare.

Superbonus: verso la proroga dei termini, ma scoperta truffa da 1,7 miliardi su bonus edilizi

Premettendo la probabile decisione, da parte della Commissione Finanze della Camera, di esprimere parere positivo allo slittamento dal 31 marzo al 30 novembre del termine per accedere allo sconto fiscale del 110% (pagando comunque, nella dichiarazione dei redditi, una sanzione), a fare clamore è l'inchiesta della procura di Avellino, non tanto per avere scoperto l'ennesima truffa legata alle varie agevolazioni edilizie, quanto perché ha portato alla luce un meccanismo truffaldino che ben difficilmente poteva essere redditizio se non con evidenti complicità in che era preposto ai controlli.
L'inchiesta della procura irpina sui bonus edilizi, oltre a consentire il sequestro di crediti per un miliardo e 700 milioni, ha dato il via a perquisizioni che sono andate ben lontano dal territorio di Avellino, coinvolgendo anche soggetti residenti od operanti nelle province di Napoli, Avellino, Salerno, Milano, Lodi, Torino, Pisa, Modena e Ferrara.

In totale gli indagati, al momento, sono 21 e, secondo l'accusa, avrebbe agito di concerto tra di loro, tanto che la contestazione è quella di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, con l'aggravante di essersi concretizzata ai danni dello Stato.
Quello che le indagini dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli e del Gruppo di Avellino hanno accertato è a dire poco sconcertante e non per un solo motivo o una sola modalità. perché, ad esempio, sono state accertate cessioni intestate a chi non era in condizione di poterlo fare: persone senza fissa dimora, decedute e oppure con precedenti penali. Ma non c'è stato solo questo perché sono state scoperte richieste per il riconoscimento del bonus relative a immobili inesistenti, accompagnate da una falsa documentazione contabile con importi troppo rilevanti.

Ma la cosa più incredibile è che sono state inoltrate pratiche che indicavano lavori in Comuni che, semplicemente, non esistevano, ingenerando, a questo punto, il fondato sospetto che la truffa, per perfezionarsi, non poteva non fidare su qualche complicità in seno agli organismi di erogazione e controllo. L'ammontare dei bonus richiesti, se erogati, avrebbero superato i due miliardi e 800 milioni di euro.
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