Stellantis: nelle fabbriche si muore di lavoro e Tavares guadagna 36 milioni di euro all'anno

- di: Redazione
 
Nome: Carlos
Cognome: Tavares
Età: 65 anni.
Attuale occupazione: CEO Stellantis
Compenso per il 2023: 36,49 milioni di euro.

Nome: Domenico, detto Mimmo
Cognome: Fatigati
Età: 52 ani.
Attuale occupazione: deceduto per un incidente sul lavoro nello stabilimento Stellantis di Pratola Serra (Avellino).
Compenso: sconosciuto

Verrebbe da chiuderla qui, senza andare oltre, senza aggiungere null'altro, perché i numeri sono impietosi, così come il confronto. Si dirà che questa è la logica di una società che si basa sul profitto, oltre che sul merito.
Però è dura da mandare giù leggere che c'è chi, alla fine dello scorso anno, ha visto il suo gruzzoletto aumentare di 36 milioni e mezzo di euro e chi, invece, dopo avere chiuso il 2023 lavorando, non ha visto la fine di febbraio, schiacciato in un macchinario in cui stava facendo da solo manutenzione quando, forse - e lo diciamo con un ragionamento empirico -, con lui ci doveva pure essere qualcuno che magari l'avrebbe potuto tirare fuori dagli ingranaggi, soccorrerlo oppure chiedere aiuto.

Stellantis: nelle fabbriche si muore e Tavares guadagna 36 milioni

Non c'era nessuno e lui, Mimmo, come lo chiamavano tutti, è morto da solo, lasciando la moglie e tre figli. Si dirà che era un tecnico manutentore eccellente, che in molti anni aveva accumulato una esperienza che lo avrebbe dovuto mettere al sicuro. E invece è morto, in uno stabilimento Stellantis, uno dei tanti sparsi per il mondo che, come formichine, hanno contribuito a creare il tesoro che ha premiato Tavares.
Potrebbe apparire facile fare la morale, trinciare giudizi di grana grossa sulla spinta della rabbia che si prova vedendo che si può morire per guadagnare poche migliaia di euro e vivere godendo di prebende che suonano come uno schiaffo per gli operai.
Ma non è questa la sede per fare i censori del sistema.

Quello che invece possiamo e dobbiamo sottolineare è che la la strada che porta al profitto, come quella che conduce all'inferno, è lastricata di buone intenzioni. E quindi ci sarà sempre qualcuno pronto a dire che queste sono le regole del momento storico che viviamo, quello che crea piramidi, che hanno solo un vertice, mentre la base è fatta da migliaia di piccoli uomini e donne che, e qui parliamo di casa nostra, lavorano in stabilimenti perennemente a rischio di chiudere e che vivono questa incertezza sulla loro pelle, giorno dopo giorno, tremando nel terrore di vedere recapitarsi a casa una lettera di messa in cassa integrazione o peggio.
A grandi responsabilità devono corrispondere grandi guadagni, per come è giusto che sia.
Ma, lo chiediamo a noi stessi, Tavares è lo stesso che, mentre spande parole al miele verso i suoi operai, minaccia la possibilità che le sue fabbriche subiscano i contraccolpi negativi del mancato varo di ulteriori incentivi da parte del nostro governo?
Sì, è lo stesso.

E' quello che, mentre minaccia dipendenti e operai legati all'indotto, ha visto il suo compenso aumentare, lo scorso anno, del 56 per cento. I 36,49 milioni di euro che ha trovato sotto l'albero (e nella calza della Befana, decidete voi), lo diciamo per aiutare chi ci vuole vedere chiaro, sono la somma di più voci: 23,47 milioni di euro in contanti e azioni maturate nel 2023, compreso un incentivo alla trasformazione di 10 milioni di euro per il raggiungimento di obiettivi; due milioni di euro di retribuzione base (la sola cosa rimasta eguale rispetto al ''tesoretto'' del 2022); 635 mila euro di fringe benefit; 5,79 milioni di incentivi a breve termine, come retribuzione variabile, 26,13 milioni di euro di incentivo a lungo termine; 1,95 milioni di euro di benefici successivi al pensionamento.

Se questo può muovere a commiserazione, il presidente di Stellantis, John Elkann, ha incassato la miserie di 4,8 milioni di euro, tra parte fissa e variabile (chi vuole può aprire una raccolta fondi in suo favore).
Lo ripetiamo ancora una volta: non ci si deve meravigliare, ma sapere che ogni mese entra nelle tasche di Tavares l'equivalente dello stipendio di migliaia di suoi dipendenti è qualcosa che scuote gli animi, ma soprattutto le coscienze. "I numeri sono molto chiari - è stato il tagliente commento del segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma -: mentre i lavoratori fanno cassa integrazione, l'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, guadagna soltanto di stipendio 13,5 milioni a cui si aggiunge un bonus di altri 10 milioni. Corrisponde al salario mensile di circa 12.000 lavoratori. Penso che una situazione così sia insostenibile".
Tralasciando ricette e soluzioni che si possono proporre, una domanda ce la dobbiamo porre: ma il Tavares che chiede ai dipendenti degli stabilimenti italiani di Stellantis (sotto la scure di possibili chiusure o di ridimensionamenti di personale e contratti) di lavorare tutti per il bene comune è lo stesso che, in un appena un anno, ha guadagnato più di 36 milioni di euro?
Purtroppo la risposta è sì: è proprio lui. E non siamo su ''Scherzi a parte''.
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