Carrello della spesa: la pasta sale a 1,6 euro/Kg con un aumento del 32% rispetto al 2021, giù caffè e latte

- di: Barbara Bizzarri
 

Il monitoraggio Altroconsumo dei prezzi dei prodotti alimentari continua verificando il costo di 10 alimenti ad alta frequenza di acquisto, spesso nel carrello della spesa degli italiani.

A giugno 2023 la pasta costava in media 1.69 euro al chilo. Un anno fa, quindi a giugno 2022, il suo prezzo medio era di 1.59 euro al chilo. A giugno 2021 il suo prezzo era molto più basso: 1.28 euro al chilo. In due anni l’aumento è stato del 32%. La pasta rappresenta bene quello che sta succedendo ai prodotti alimentari in Italia: anche se la corsa dei prezzi sembra aver fortunatamente perso il suo slancio, gli italiani devono fare i conti con livelli di spesa decisamente più alti. Il picco massimo per la pasta è stato toccato ad aprile 2023 con un prezzo medio al chilo di 1.76 euro: il 4% in più di giugno. Gli aumenti in poco tempo sono stati considerevoli, e le prime deboli riduzioni in questo 2023 non compensano minimamente gli aumenti dello scorso anno.

Carrello della spesa: la pasta sale a 1,6 euro/Kg con un aumento del 32% rispetto al 2021, giù caffè e latte

Qualche esempio: gli spaghetti n° 5 Barilla da 500 grammi attualmente costano in media 0.97 euro a confezione (1.94 euro al chilo). Un anno fa il prezzo era di 0.84 euro mentre a giugno 2021 il costo era di 0.66 euro. In un anno l’aumento è stato del 15% e in due anni quasi del 50% (+47% rispetto a giugno 2021). Questo non è sicuramente un caso isolato: gli spaghetti De Cecco N°12 da 500 grammi, a giugno 2023 costavano 1.20 euro a confezione. Un anno fa (giugno 2022) costavano 1.03 euro mentre a giugno 2021 il prezzo era di 0.95 euro a confezione. In un anno l’aumento per questo prodotto è stato del 17% e in due anni si registra un +26%.

Buone notizie anche sul fronte dei discount dove i prezzi continuano ad essere competitivi e, in media, il risparmio nei primi sei mesi del 2023 è stato del -38%. Un valore compatibile a quello dei prezzi pre-pandemia: tuttavia, in questo caso, il risparmio effettivo si ha acquistando nei discount prodotti a marchio del distributore. Si tratta di quei prodotti con la marca del discount o con nomi di fantasia sempre associati all’insegna. Infatti, se si considerano i due prodotti di marca citati prima si può notare come i prezzi al discount in media sono più alti rispetto a ipermercati e supermercati.

L'organizzazione dei consumatori ha anche sottolineato che le promozioni sulla pasta oggi sono meno convenienti: nei primi 6 mesi del 2023 il risparmio è stato del 17%, mentre prima della pandemia in media era del 21%. Il risparmio si mantiene costante acquistando le cosiddette Private Label, ovvero i prodotti a marchio del supermercato, per i quali si spende il 25% in meno rispetto ad altri marchi.

Un segnale positivo arriva dall'analisi Altroconsumo su 10 prodotti ad alta frequenza d'acquisto, da cui emerge che, come per il mese di maggio, anche per giugno 2023 i prezzi sono in discesa. La riduzione riguarda 5 prodotti su 10: latte (-0.2%), pasta (-0.4%), zucchero (-0.6%), caffè (-4.0%) e banane (-0.4%). L’altra metà del paniere registra invece aumenti: passata di pomodoro (+0.7%), olio di semi di girasole (+1.5%), zucchine (+0.5%) e soprattutto olio extravergine di oliva (+4.7%), che continua ad aumentare in misura importante: a giugno costava il 15% in più rispetto a gennaio.

Anche se la corsa dei prezzi sembra aver invertito la tendenza, oggi la spesa di prodotti alimentari costa comunque molto di più rispetto a un anno fa. Se è vero che attualmente si spende meno rispetto a gennaio 2023, molti prodotti costano comunque di più rispetto al 2022 e al 2021. Se consideriamo una spesa tipo formata da tutti i prodotti del nostro paniere, questa spesa oggi costa quasi 26 euro, il 10% in più di quanto ci sarebbe costata un anno fa (23.62€) e oltre il 30% in più di quanto l’avremmo pagata a giugno 2021 (19.64€): in due anni, quindi, i consumatori italiani hanno visto aumentare il costo di questo paniere di prodotti alimentari di base del 32%.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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