Spazio: Bezos vuole costruire una stazione più grande dell'Iss

- di: Brian Green
 
Jeff Bezos alza l'asticella per la sua Blue Origin, la compagnia di razzi e turismo spaziale, proponendosi l'obiettivo della realizzazione di una enorme stazione spaziale commerciale, "Orbital Reef", che potrebbe essere utilizzata per ospitare esperimenti scientifici, vacanze e potenzialmente anche processi di produzione.
Blue Origin prevede di collaborare con la startup Sierra Space per portare a compimento - cofinanziandone la realizzazione - la stazione spaziale, anche se i due management, incontrando i giornalisti, non hanno voluto fornire una stima dei costi complessivi.

Jeff Bezos punta in alto per la stazione orbitale "Orbital Reef"

La NASA ha sollecitato progetti e proposte per stazioni spaziali commerciali, dal momento che l'Iss - la Stazione spaziale internazionale - che ha 20 anni, che ha ospitato equipaggi di astronauti provenienti da Stati Uniti, Russia e più di un centinaio di altri Paesi, si sta avvicinando alla fine della sua vita . Diverse altre società, tra cui le startup texane Nanoracks e Axiom , hanno avanzato proposte simili.

La strada, comunque, sembra essere ancora molto lunga. New Glenn, il razzo costruito da Blue Origin che dovrebbe essere potente e abbastanza grande da trasportare in orbita le parti più grandi della stazione spaziale, non è ancora operativo e il suo volo inaugurale è stato recentemente ritardato almeno alla fine del 2022.

Anche i veicoli spaziali che potrebbero essere utilizzati per trasportare le persone da e verso la stazione spaziale sono ancora in fase di sviluppo. Lo Starliner di Boeing , ad esempio, ha avuto alcuni rallentamenti del programma e non effettuerà un volo di prova cruciale fino alla metà del 2022. La stazione orbitale sarà in grado di ospitare fino a 10 persone e avrà all'incirca lo stesso volume interno della ISS.

Diverse altre società sono state coinvolte nell'annuncio di Orbital Reef. Una di queste società, la Genesis, sta lavorando per sviluppare un mezzo per consentire agli astronauti di condurre passeggiate spaziali senza tute, ospitandoli in capsule sigillate sottovuoto dotate di braccia robotiche in modo che possano lavorare all'esterno della stazione.
Un'altra società coinvolta nel progetto, la Redwire, sta lavorando ad un progetto che, utilizzando nella stazione una stampante 3D, potrebbe rendere più facile la produzione di beni nello spazio piuttosto che dover passare attraverso l'arduo e costoso processo di trasferimento dalla Terra.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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