Ricostruzione post sisma in Centro Italia: presentato il rapporto 2022

- di: Daniele Minuti
 
È stato presentato nella giornata odierna il rapporto 2022 relativo al processo di ricostruzione del centro Italia, più nello specifico le zone colpite dai terremoti avvenuti fra il 2016 e il 2017, che dopo essersi sbloccato nel 2020 ha visto una decisa accelerata nell'ultimo biennio, grazie all'apertura di 10.000 cantieri di edilizia privata e 365 opere portate a termine oltre che 315 in cantiere.

Presentato il rapporto 2022 sulla ricostruzione post sisma in Centro Italia

Il Commissario Straordinario, Giovanni Legnini (nella foto), ha commentato così: "Si tratta di risultati che solo un difficilissimo contesto esterno, segnato dalla pandemia, dall’esplosione dei prezzi, dalla saturazione del mercato edilizio, dalle conseguenze della guerra, ha impedito fossero ancora più consistenti".

Nel rapporto viene chiarito lo stato di avanzamento della ricostruzione privata, pubblica, di quella di chiese ed edifici di culto, tracciando un quadro anche dei danni provocati dal terremoto di 6 anni fa (stimati in 26,5 miliardi di euro), con Amatrice centro più colpito per oltre 1,3 miliardi di euro di danni (seguito da Camerino e Norcia).

Il Report spiega: "Per la ricostruzione privata, nel complesso, si registravano a fine giugno scorso 22.700 richieste di contributo per 7,6 miliardi di euro, delle quali 14.234 approvate con 4,3 miliardi di contributi concessi. Le domande di contributo già avviate rappresentano il 45% di quelle attese in termini numerici ed il 39% in valore. Negli ultimi due anni le richieste sono raddoppiate e i contributi concessi triplicati.
I cantieri privati completati sono 7.256, con la riconsegna alle famiglie di 16.520 singole unità immobiliari, il 92% di tipo residenziale e l’8% a carattere produttivo. I cantieri autorizzati oggi sono circa 7.000"
.

Positivi quindi i numeri di cantieri aperti e interventi pubblici, con la concreta possibilità che, esclusi peggioramenti delle condizioni di mercato, entro sei mesi si possano vedere all'opera un migliaio di cantieri pubblici con un ritmo di crescita dei cantieri privati ancora più forte.
 
La nota ufficiale però chiude con molto realismo, spiegando che c'è ancora molto da fare: "Si attendono altre 28.000 richieste di contributo da parte dei privati, occorre realizzare 4.300 interventi pubblici ed impostarne quasi altri 2.000 nuovi. Le nuove procedure e le semplificazioni introdotte garantiscono oggi un buon funzionamento della macchina della ricostruzione, come riconoscono anche le istituzioni internazionali che forniscono la provvista finanziaria alla ricostruzione e la stessa Corte dei Conti, ed un ulteriore passo avanti per consolidare e rendere più efficiente e veloce questo difficilissimo processo, potrà arrivare dal Testo Unico della ricostruzione privata, atteso ad ottobre, e dalla nuova piattaforma telematica per la gestione delle pratiche, che da gennaio 2023 sostituirà quella attuale, ormai obsoleta. Oggi, conclude il Rapporto, le risorse garantite da NextAppennino, 1 miliardo e 780 milioni, dei quali 700 sotto forma di incentivi ai nuovi investimenti delle imprese, possono rappresentare un ulteriore volano alla crescita e allo sviluppo dell’Appennino Centrale, oltre la ricostruzione materiale degli enormi danni causati dai terremoti".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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