Il Gruppo evolve e rafforza la leadership.
Intervista all’A.D. Roberto Loiola
Sirti, Gruppo leader nel mercato delle infrastrutture e delle soluzioni digitali, ha vissuto nel 2018 un anno di profonda trasformazione, con un’accelerazione nel processo di diversificazione del business, spostando strategicamente il focus dell’offerta verso soluzioni a più alto valore aggiunto – con una forte componente digitale – e investendo in strumenti di ultima generazione, in innovazione tecnologica e nella creazione di nuove competenze. Il tutto nel quadro del nuovo Piano strategico 2019-2022, presentato a marzo 2018 e aggiornato a maggio di quest anno. Quali sono, in dettaglio, i cardini di questa profonda trasformazione? Quali sono i cambiamenti di fondo del mercato che hanno determinato un tale scatto da parte di una Società dinamica come Sirti?
L’anno 2018 e la prima metà dell’anno 2019 hanno rappresentato un periodo di grande trasformazione per il Gruppo Sirti che si appresta, fra un paio d’anni, a compiere 100 anni di storia.
Il mercato, in particolare quello delle telecomunicazioni, è in continuo mutamento. A causa di una forte contrazione nel settore “mobile”, soprattutto nel 2018, e a seguito dell’entrata di nuovi player nel mercato, abbiamo registrato uno spostamento della spesa degli operatori verso soluzioni contraddistinte da un maggior grado di innovazione e digitalizzazione. Come Gruppo Sirti stiamo arricchendo il nostro portafoglio d’offerta di nuovi servizi a valore aggiunto, facendo leva sull’innovazione al fine di consolidare il nostro posizionamento come leader nel settore delle Telco, con la certezza che questa politica intrapresa, con il tempo, ci darà soddisfazioni.
Viceversa, negli altri mercati sui quali operiamo e sui quali stiamo investendo (energia, trasporti ferroviari e urbani e, in generale, il settore della digitalizzazione del mondo delle aziende pubbliche e private), i risultati sono sempre più positivi ed in crescita. In questi settori abbiamo lavorato moltissimo, rafforzando l’offerta in tutte e tre le componenti, peraltro anche attraverso l’operazione di acquisizione di Wellcomm Engineering, un’azienda di cybersecurity che ci consente di rafforzare il nostro portafoglio di servizi in questo ambito. Già dallo scorso anno abbiamo investito in un programma di ricerca e sviluppo a Genova per il segnalamento ferroviario che ci permetterà di avere prodotti sempre più all’avanguardia sia in Italia che all’estero. Grazie alla nostra controllata SIRTI Energia (che oggi impiega più di 500 persone), abbiamo rafforzato la crescita anche della parte energia, proponendoci sul mercato non solo come partner nei progetti per lo sviluppo di reti elettriche, ma anche come system integrator di soluzioni per la mobilità elettrica e l’efficienza energetica.
Inoltre, nel 2018, abbiamo lavorato moltissimo anche su programmi di innovazione e di rinnovamento aziendale per ringiovanire la forza lavoro e creare un’organizzazione più flessibile e competitiva. Attraverso modelli di open innovation abbiamo operato insieme a molte start-up e a partner importanti (come Ferrovie dello Stato) per sviluppare nuove soluzioni che guardano alle smart city e abbiamo lanciato un concorso di Corporate Intrapreneurship (Imprenditivity) per incentivare e valorizzare il contributo di tutti i dipendenti ai processi di innovazione dell’azienda.
E’ continuato il nostro impegno sui grandi progetti Europei del programma Horizon2020 che ci ha portato nel corso del 2019 a vincere due nuove open-call Shift2Rail.
I risultati del 2018 sono positivi. Il portafoglio ordini supera i 1,3 miliardi di euro (+58% rispetto al 2017), l’Ebitda passa da 28 a 34 milioni. I ricavi invece mostrano un decremento del 3%, attestandosi a 657 milioni, a causa del calo del mercato Telco e di una maggiore selettività commerciale. Eppure la Business unit Telco Infrastructures, che ha una notevole importanza nel business di Sirti, nel 2018 ha consolidato la sua presenza nella realizzazione della rete a Banda ultralarga per il cliente Open Fiber e ha rinnovato contratti pluriennali per la manutenzione e costruzione delle reti di accesso e di trasporto di Tim. Inoltre, la base clienti di Sirti si è rafforzata con l’introduzione di Iliad e Linkem ed il proseguimento delle partnership con Vodafone, WindTre, Fastweb e tutti gli altri operatori. Può delineare le mosse che avete messo in campo all’inizio del 2019 per mantenere il posizionamento competitivo della Business unit Telco Infrastructures e continuare ad avere il ruolo di leader del settore?
Per quanto riguarda il nostro caso specifico, c’è una componente importante sul calo delle attività che riguarda la rete tradizionale, ovvero quella in rame, sulla quale Sirti sviluppa tutte le attività di manutenzione sul territorio nazionale impiegando circa 1500 persone.
Man mano che si costruiscono le reti in fibra, la rete in rame diminuisce di consistenza e di utilizzo: le reti in fibra, per definizione, sono più semplici e necessitano di meno manutenzione e supporto diretto. Per mantenere il ruolo di leader in questo segmento tradizionale delle telecomunicazioni (che sviluppa circa 400 dei 657 milioni del nostro business) dobbiamo adeguare la struttura di costi che abbiamo e ringiovanire la forza lavoro.
Quest’anno in particolare abbiamo trovato un accordo sindacale a livello nazionale e, agevolati anche dal provvedimento del governo “Quota 100”, abbiamo inserito nuovi giovani all’interno della nostra azienda accelerando così il processo di ringiovanimento del personale. Grande importanza nella politica della nostra azienda stanno avendo la sperimentazione e la fornitura di nuovi servizi per i nostri clienti soprattutto nei settori che hanno a che fare con la manutenzione predittiva, ovvero quel tipo di manutenzione e controllo che vengono svolti prima che il guasto si verifichi.
Le altre tre Business unit di Sirti mostrano tutte un andamento positivo nel 2018: nel settore ‘Digital Solutions’ Sirti ha evidenziato nuovi ordini e ricavi per circa 130 milioni di euro con una crescita superiore al 10% anno su anno, nel settore ‘Transportation’ il backlog di ordinato ammonta a circa mezzo miliardo di euro, con una crescita dei ricavi del 10%, anche grazie all’acquisizione della tratta di alta velocità/alta capacità Brescia-Verona per 50milioni, il settore ‘Energy’ ha superato la fase di start-up, con ricavi che sono più che raddoppiati sia con i clienti storici come Enel e Terna, sia con quelli di più recente acquisizione come Eni, Snam e Acea. Conferma l’obiettivo dichiarato per cui il business generato dalle tre Business unit ‘non-Telco’ costituirà a fine periodo del Piano strategico, quindi nel 2022, circa il 50% del totale del Gruppo?
Non solo confermo che tutti e tre i modelli di business stanno registrando risultati positivi, ma aggiungo anche che, in particolare per quanto riguarda il settore energia, abbiamo incominciato il grande rinnovamento delle infrastrutture.
Dopo una fase di stasi, che ha indubbiamente rallentato le attività negli ultimi 12 mesi dovuta in gran parte alle delicate decisioni politiche che il Ministero dei Trasporti doveva varare, ci attendiamo la ripresa dei progetti di alta velocità Milano-Genova e Brescia-Verona, che sono fondamentali per la nostra crescita.
Anche nel settore “digital solutions” stiamo raccogliendo molti successi commerciali e abbiamo progetti molto importanti.
Lo scorso 13 giugno avete annunciato l’acquisizione di Wellcomm Engineering, operazione che si traduce in un potenziamento del portafoglio di offerta nei segmenti di mercato in cui opera la Business unit ‘Digital Solutions’ e lei ha anche evidenziato che “apre nuove prospettive di mercato nei settori Finance e Industry”. Che valore strategico ha tale acquisizione nell’ottica di Gruppo?
Il settore Cyber security è un settore in grande crescita e di grande importanza strategica per tutte le aziende e le pubbliche amministrazioni. Per questo motivo, l’acquisizione di Wellcomm Engineering, azienda che continuerà ad operare con il proprio brand, ha per noi un valore molto significativo.
L’ampliamento del mercato della digitalizzazione nel mondo comporta anche nuovi tipi di rischi da affrontare, e la sicurezza informatica in questo contesto assume un significato estremamente rilevante.
Abbiamo deciso di investire in questo settore perché sono stati i clienti stessi a chiedercelo e rappresenta l’ideale completamento del nostro ventaglio di offerte. Anche per quanto riguarda una soluzione più complessa, come nel caso dell’ambito ferroviario o della pubblica amministrazione o di qualsiasi altro tipo di azienda e di business, la componente che garantisce la sicurezza delle soluzioni e la minimizzazione del rischio di attacco informatico è fondamentale.
Riteniamo che la crescita di questa parte di mercato sia rilevante e raggiungerà percentuali in doppia cifra nei prossimi anni.
Il Piano strategico 2019-2022 dichiara quattro obiettivi: superare gli 800 milioni di euro di ricavi nel 2022, con un Cagr (Compound annual growth rate, o tasso annuo di crescita composto) pari al 4,2%; miglioramento dell’Ebitda e dei margini; riduzione della concentrazione del business, sia su base Business unit che cliente; miglioramento ulteriore del modo in cui il cliente percepisce Sirti in termini di qualità dei servizi, modo di operare, capacità di innovare e, in generale, di generazione di valore.
Per realizzare tali obiettivi state lavorando a 5 “core programs” di sviluppo. Può sinteticamente delinearli e indicare qual è il loro stato dell’arte?
Vogliamo continuare a crescere e, per superare gli 800 milioni di euro di ricavi nel 2022, saranno preminenti gli investimenti nel settore dei trasporti, soprattutto quelli ferroviari, e nel settore “digital solutions”.
È probabile che continueremo ad avere una contrazione e continua pressione sui costi nel business e delle telecomunicazioni e, per quanto riguarda l’Ebitda e i margini, l’obiettivo di lungo termine permane quello di arrivare dove abbiamo dichiarato di voler essere: certamente già da ora Sirti sta facendo grandi progressi e sta avendo anche grandi conferme dal punto di vista dell’attendibilità e dalle novità delle offerte. Abbiamo cinque programmi chiave che sono fondamentali per garantire questa generazione di valore: la centralità del cliente, la realizzazione dei nostri progetti con qualità, sicurezza e rispetto delle regole, l’innovazione, il saper puntare sulle persone e sulla cultura in generale ed infine avere un’organizzazione flessibile e competitiva allo stesso tempo.
Insieme alle numerose iniziative di cui abbiamo parlato il Gruppo Sirti ha sviluppato un portfolio d’offerta ‘End to End’ rinnovato. Quali sono le novità introdotte e qual è la loro importanza strategica?
Le quattro Business Unit che abbiamo sono già forti prese singolarmente, ma quando mettiamo insieme le competenze dell’una e dell’altra, per una soluzione più completa, si generano delle sinergie, a quel punto facciamo ancor più la differenza per i nostri clienti. Questa unione di intenti è ancora più importante in un mondo che va sempre di più verso le soluzioni connesse e, soprattutto, in vista anche dell’arrivo delle reti 5G attualmente in sviluppo, che ci consentirà di poter sviluppare nuove soluzioni ‘End to End’ per i nostri clienti.
Il consigliere David Benello ha di recente assunto il ruolo di nuovo Presidente del Gruppo Sirti, in sostituzione di John Davison. Quali sono i motivi di questo cambio al vertice?
Il motivo principale è che siamo riusciti a convincere un profilo eccezionale dal valore importantissimo come David Benello a diventare Presidente di questo Gruppo. È una persona che conosce molto bene il mercato globale ed il mercato italiano allo stesso tempo, in quanto è italiano ma residente a Londra e quindi assume il giusto mix di grande competenza e approccio strategico grazie alla sua esperienza internazionale.
Il Gruppo ha investito nella realizzazione di iniziative in ambito Innovazione, People&Culture e Ricerca e Sviluppo. Può delineare un bilancio di queste iniziative?
Sono iniziative molto positive, soprattutto apprezzo moltissimo il progetto Imprenditivity, un progetto innovativo di imprenditorialità proveniente dai nostri dipendenti e poi, attraverso un approccio di Open Innovation, questo progetto viene aperto e condiviso con il mondo delle start-up e dell’industria per creare collaborazioni virtuose e realizzare più progetti possibili utili alla crescita sia della nostra azienda che delle realtà protagoniste di questo percorso. Continuiamo a sviluppare progetti in tutti i settori e, al nostro interno, abbiamo investito molto in iniziative di smart working.
Infine, ricordo la campagna “Io sono sicuro”, un progetto volto a diffondere la sicurezza sul luogo di lavoro, come elemento fondamentale per il benessere del dipendente e dell’azienda.
In occasione della presentazione dei risultati 2018 del Gruppo lei ha affermato che “la progressiva digitalizzazione dell’offerta per Sirti consentirà di consolidare ulteriormente la propria leadership di mercato. Grazie alla digitalizzazione coniugata alla propria capacità operativa, il Gruppo Sirti potrà cogliere meglio di altri le opportunità su mercati contraddistinti da tecnologie sempre più capillari sul territorio e in grande trasformazione”. In sintesi quali sono, oltre a quelli citati, gli elementi vincenti, caratterizzanti e differenzianti di Sirti sui mercati in cui opera?
Uno dei punti di forza di Sirti è la propria “workforce” distribuita capillarmente in 40 sedi operative sul territorio, tutte con capacità multisettoriali per definizione.
Abbiamo poi un’Ingegneria e una Ricerca e Sviluppo capaci di progettare e ideare soluzioni tecnologiche e infrastrutturali complesse e all’avanguardia. Questi aspetti ci consentono di proporci non solo come esecutori di progetti innovativi, scontato dirlo, ma anche come un partner solido e spesso unico sul mercato, con soluzioni per qualsiasi tipo di clientela e pronti a seguire il cliente stesso dal concept, passando poi per la realizzazione, fino alla fine del ciclo e del progetto condiviso.