Il sindaco più amato? Beppe Sala. Gualtieri non pervenuto...
- di: Redazione
Quant'è bella la politica vera, quella che si fa nelle strade, non necessariamente dal punto fisico, ma capendo che alla gente che si amministra devi dare risposte concrete, perché è stufa di sentire promesse e proposte che durano lo spazio di un mattino. Per questo non può e non deve sorprendere che il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nella classifica dei più apprezzati dalla cittadinanza che amministra, siede malinconicamente al sessantasettesimo posto. Più che una collocazione sembra essere l'annuncio che il prossimo sindaco della Capitale non potrà mai essere lui o qualcuno come lui. Non è che, all'improvviso ci accreditiamo di facoltà divinatorie, ma sarebbe sorprendente il contrario, visto lo stato in cui è ridotta la Capitale, dove qualcuno arriva addirittura a paragonare la sindacatura Gualtieri con quella di Virginia Raggi.
E' Roma, bellezza, verrebbe da dire a Gualtieri che forse dovrebbe guardare e riguardare il risultato dell'indagine condotta, per il Sole24 Ore, dall'Istituto demoscopico Noto. Una indagine che vede al primo posto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala (65% di gradimento) , seguito di un passo da quelli di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti (64,5%) e Bari, Antonio De Caro (64%). L'indagine, oltre a regalargli la prima posizione, attribuisce a Sala due altri ''assi'': essere sopra del 7,3% rispetto al consenso elettorale e guidare la pattuglia dei sindaci di centrosinistra. Sala, peraltro, quando c'è da prendersi responsabilità non si tira indietro. E chi vuol capire...
Il sindaco più amato? Beppe Sala. Gualtieri non pervenuto...
Il primo cittadino di Roma poco ha da eccepire sull'esito dell'indagine, dal momento che, in termini di gradimento, rispetto al dato elettorale Gualtieri ha perso per strada oltre 10,2 punti e si attesta al 50% del totale la cittadinanza che su di lui esprime un giudizio positivo. Non avendo lo specifico cittadino del sondaggio, non sappiamo dove risieda questo 50% che ancora apprezza Gualtieri, ma di certo sono pochi quelli che abitano nei quartieri o nei municipi che, loro malgrado, brillano per abbandono, sia per quanto riguarda l'annosa problema della raccolta dei rifiuti che dello stato delle strade.
Poi ci sarebbero altri problemini (sicurezza, trasporti, commercio, abusivismo, senza dimora, tassisti) su cui tacciamo per carità di patria.
Per quanto riguarda i sindaci delle altre grandi città il fiorentino Dario Nardella ha il 61% di gradimento; poi, con il 56,5%, ci sono Gaetano Manfredi (Napoli) e Marco Bucci (Genova). Molto staccato in Stefano Lo Russo (53,5%) di Torino, in quarantasettesima posizione.
L'indagine ha riguardato anche il gradimento dei presidenti di Giunta regionale dove, per la prima volta in dodici anni, non svetta il veneto Luca Zaia che, seppure con un ottimo 68,5%, è in seconda posizione rispetto al suo collega dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini (69%) che ha un gradimento superiore del 17,2 % rispetto alla sua elezione. Al terzo posto (ma lo scorso anno era al secondo) c'è Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia), forte di un 64%.
Il siciliano Renato Schifani (Sicilia) è all'undicesimo posto, ma con un +8,9 nel gradimento. Al quarto i presidenti di Calabria, Roberto Occhiuto, e Liguria, Giovanni Toti, con il 59%.
Il vulcanico presidente campano Vincenzo De Luca si piazza al nono posto, con il 54,5%, perdendo 15 punti rispetto al suo risultato nelle urne. Al decimo posto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.