Si apre una settimana importante per governo e opposizione

- di: Alessandro Amati
 
Si parla sempre di "autunno caldo" ma, forse perché le temperature si sono bruscamente abbassate, il mese di settembre, piuttosto simile a un autunno anticipato, ha portato molta agitazione fra le forze politiche di maggioranza e di opposizione: e la settimana che si apre potrebbe servire a smaltire un po’ di quelle tossine che sono circolate specialmente negli ultimissimi giorni.

Si apre una settimana importante per governo e opposizione

Proviamo ad elencare quante questioni sono ancora sul tappeto della maggioranza e del governo. Iniziamo con la richiesta di 6 anni di condanna per Matteo Salvini per la vicenda Open Arms: lo scontro fra governo e magistratura è al calor bianco, ed ha portato a un fortissimo attacco della premier e di tutto il governo ai pm palermitani, difesi con ugual veemenza dal presidente dell’associazione dei magistrati, Santalucia.
Un altro scontro è quello fra il ministro della Difesa e l’agenzia degli 007 interni, cui ha contestato "in più di un'occasione mancate informazioni che avrebbero potuto anche creare problemi alla sicurezza nazionale". Le parole di Guido Crosetto sono state però subito rimbeccate dal sottosegretario con delega ai servizi, Alfredo Mantovano, che ha confermato la fiducia al direttore dell'Aise, Gianni Caravelli: ma il Copasir approfondirà la vicenda.

E ancora: l’evocazione di complotti ai danni della presidenza del Consiglio – con poliziotti di palazzo Chigi mandati via dalle sale antistanti la presidente Meloni -; Maria Rosaria Boccia che continua a fare allusioni sui comportamenti dell’ex ministro Sangiuliano lambendo anche il ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida; last but non least, l’incontro fra Mario Draghi e Marina Berlusconi, che ha indotto qualcuno a pensare a strane manovre di riposizionamento di Forza Italia. Il tutto con un consiglio dei ministri in settimana dedicato ad una complicata finanziaria, considerando oltretutto i nuovi paletti che il Patto di stabilità implica.

Quanto alle opposizioni, prosegue con fatica la ricerca del ‘campo largo’; giovedì scorso alcuni leader del centrosinistra (Schlein, Conte, Bonelli, Fratoianni e Magi) si sono pubblicamente confrontati su un palco durante la Festa di Avs, ma i punti critici sono rimasti inalterati: sostanzialmente in politica estera (armi all’Ucraina, atteggiamento verso la guerra israelo-palestinese, elezioni Usa) le posizioni sono distanti, ma forse la cosa che turba di più le minoranze è Matteo Renzi. Un ingombrante convitato di pietra che nessuno sembra volere, anche se il suo 2-2,5% potrebbe essere importante. O forse no: secondo alcuni sondaggi Renzi pare sottrarre più voti di quelli che porta.
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