Scicolone: "Sulle quote di genere l'Italia è stata una antesignana"

- di: Redazione
 
Il Consiglio Unione Europea ha approvato la Direttiva sulle quote di genere nei Cda, undici anni dopo che l'Italia, con la legge Golfo-Mosca, aveva affrontato questa disparità. Italia Informa ne ha parlato con Florinda Scicolone, giurista d’impresa che, come esperta compliance, segue l’andamento della Legge Golfo- Mosca nelle quotate e partecipate.

Intervista a Florinda Scicolone

Dottoressa Scicolone, la direttiva sulle quote di genere nei cda delle quotate, approvata dal Consiglio dell'Unione Europea, prevede che gli Stati membri entro il 2026 recepiscano con una legge nazionale l’obbligo del 40% delle presenze femminili nei cda. L’Italia però è in vantaggio sul tema rispetto all’Europa.
Proprio cosi. Per la prima volta l’Italia è stata antesignana, ha anticipato i tempi rispetto all’Unione Europea con la Legge Golfo- Mosca approvata nel 2011 che prevede le quote di genere nei cda delle quotate e partecipate.

Significa che in Italia non ci sarà bisogno di un recepimento della direttiva?
In base al principio di preferenza, il Diritto dell’ Unione Europeo prevale su quello degli Stati membri. Quindi, tecnicamente, lo Stato italiano dovrebbe recepire la Direttiva, Ma, dal punto di vista sostanziale, non cambierà nulla perché è un obbligo normativo che nel nostro ordinamento vige dal 2011 e con grande successo. Infatti, dall’ultimo rapporto Consob emerge che le presenze femminili nel cda delle quotate sono al 42,8.

Possiamo dire che l’Unione Europea ha seguito come esempio normativo proprio la legge Golfo-Mosca, cioè la normativa italiana?
La stessa Commissione Europea, all’indomani dell’approvazione, indicò la legge Golfo- Mosca come un esempio da seguire in Europa in tema di parità di genere aziendale.

Cosa ha comportato la Legge Golfo- Mosca nel mondo della governance e cosa succederà adesso che l’Europa ha suggellato un’importanza della parità di genere nei board?
La legge Golfo- Mosca ha comportato un cambio culturale nel mondo della governance perché ha saputo sfondare il soffitto di cristallo. L’Unione Europea, oggi, a distanza di undici anni conferma che la parità di genere deve essere visto come un driver importante delle imprese nel quale investire.

Lei è membro della Fondazione Marisa Bellisario, la cui Presidente, Lella Golfo, è la madre della legge. Possiamo dire allora che è stata la madre di una riforma epocale in materia di empowerment women aziendale?
Noi italiane dobbiamo ringraziare Lella Golfo che, insieme a Alessia Mosca, con la sua tenacia ha permesso una normativa storica che ha attivato un cambiamento, che oggi l’Europa rafforza con l'approvazione della direttiva.
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