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Sarkozy, nuova condanna definitiva per l’ex presidente

- di: Bruno Legni
 
Sarkozy, nuova condanna definitiva per l’ex presidente

La Corte suprema respinge il ricorso e conferma la pena per l’ex presidente.

(Foto: Sarkozy quando era presidente della Francia).

Oggi la Cour de cassation – la suprema corte di Francia – ha deciso senza appello: il ricorso dell’ex presidente Nicolas Sarkozy nel cosiddetto caso Bygmalion è stato respinto. La condanna a un anno di carcere, di cui sei mesi da scontare senza condizionale, diventa definitiva ed esecutiva.

Un sistema di fatture false per camuffare la campagna 2012

Secondo le indagini, la campagna presidenziale del 2012 — poi persa — aveva previsto spese complessive per circa 42,7-43 milioni di euro, quasi il doppio del limite consentito dalla legge (22,5 milioni). Per coprire il debito elettorale e rimanere sotto soglia, venne messo in piedi un sistema di doppie fatturazioni attraverso la società Bygmalion e la sua filiale. Le fatture di comizi ed eventi venivano intestate al partito UMP (oggi Les Républicains), anche se in realtà riguardavano la campagna di Sarkozy.

Una condanna definitiva che pesa più delle parole

La Corte ha stabilito che, anche se l’ex presidente non ha materialmente emesso quelle fatture, la sua qualità di candidato principale e la sua approvazione consapevole delle spese eccedenti costituiscono responsabilità penale. Con la pronuncia di oggi, non restano vie giuridiche interne di appello.

Un passato giudiziario già carico, ora un’altra tegola

Non è la prima volta che Sarkozy finisce dietro le sbarre della giustizia: nel dicembre 2024 la stessa Corte aveva confermato una condanna per corruzione e traffico di influenze (caso “Bismuth”), con pena da scontare in parte con braccialetto elettronico.

Ora la nuova condanna per Bygmalion si aggiunge a un dossier giudiziario già complesso, complicando ulteriormente la sua posizione pubblica e politica: dall’obbligo di monitoraggio elettronico alla perdita definitiva del diritto di ricorrere in sede nazionale.

Cosa cambia davvero: pene esecutive e reputazione in frantumi

La sentenza definitiva significa che Sarkozy non potrà più vantare riserve legali: l’anno di carcere va considerato esecutivo, e nel caso di recidiva o di mancato rispetto delle condizioni potrebbe essere costretto ad andare in carcere. Il peso di questo verdetto va oltre la sfera giuridica: rappresenta un colpo duro per chi è stato al vertice della Repubblica francese, e l’ennesima testimonianza che, in Europa, anche i più potenti possono essere chiamati a rispondere di fronte alla legge.

Inoltre, lo scandalo Bygmalion e l’affermazione che il superamento del tetto di spesa — e il sistema di fatture false — non possa essere ignorato anche dal candidato dimostrano un deciso giro di vite contro le ambiguità del finanziamento elettorale. Una lezione che fa da monito per la trasparenza e la regolarità delle campagne politiche, e per la responsabilità di chi le guida.

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