Vicenda Santanchè: al governo conviene morire per Danzica/Visibilia?

- di: Redazione
 
Le cose che sono state attribuite al ministro del Turismo e, in parallelo, quello che Daniela Santanchè ha realmente fatto (direttamente o attraverso amici e soci), sono materia talmente ingarbugliata da consigliare prudenza di giudizio. Anche se onestà mentale impone di riferire che i contenuti della comunicazione fatta, in Parlamento, da Santanchè, piuttosto che spazzarli, ha invece allargato la platea dei dubbi, non avendo in sostanza il ministro risposto sul punto ad alcune delle contestazioni, che continuano a restare in piedi, non essendo state fugate dalle sue parole.
Ma, è bene dirlo, solo alla magistratura (e per essa ai periti della Procura che stanno controllando un'imponente massa documentale, resa complessa dal gioco di società madri e controllate, plusvalenze e patti parasociali, fondi di investimento e provvidenze statali) spetta giudicare quel che è veramente accaduto e sino a che punto esso ha rilevanza, penale o contabile.

Vicenda Santanchè:  al governo conviene morire per Danzica/Visibilia?

Dando per scontati i tempi della Giustizia (tradizionalmente lunghi e che lo saranno ancora di più, considerando il profilo pubblico dell'imprenditrice-ministro, che impone controlli ancora più accurati, semmai è possibile), questa vicenda ha aperto un fronte politico che non può essere sottovalutato o, superficialmente, visto come un normale tassello della contrapposizione tra la maggioranza e le opposizioni.

Daniela Santanchè avrà ulteriori modi e tempi per respingere le accuse che le sono mosse - ad oggi, essenzialmente dalla stampa, anche se quella di destra sostiene la teoria del complotto, messo in atto da toghe politicizzate e quindi di colore rosso - , ma il dilatarsi dei tempi dell'inchiesta non può consentire di andare avanti per troppo tempo in questa situazione di totale incertezza, vista anche le importanti scadenze che l'esecutivo deve affrontare.

Il punto realisticamente più importante è quello che riguarda la tenuta del governo, non in termini di numeri. All'opposizione non sembra vero che, mettendo da parte altre vicende (Delmastro e il figlio di La Russa), su dossier Santanchè, le siano porti, quotidianamente su un piatto d'argento, succulenti argomenti per attaccare l'esecutivo e, con esso, Giorgia Meloni, attestati sulla linea del Piave della difesa ad oltranza della collega.
Che è una scelta rispettabilissima, ma che rischia di essere un boomerang per la maggioranza. Vedendo alzare barricate intorno a Santanchè, c'è solo da chiedersi se sia una reazione in automatico agli attacchi dell'opposizione oppure sia frutto di un ragionamento fondato oppure della conoscenza totale delle ''carte'', quelle vere e non solo quelle che il ministro ha ricordato.

In ogni caso, questa posizione potrebbe indebolire il Governo, non dal punto di vista della tenuta della maggioranza, quanto perché qualcuno che non appartenga a Fratelli d'Italia potrebbe cominciare a chiedersi se ha senso morire per Danzica o, per essere più corretti, per Visibilia.
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