La ministra del Turismo Daniela Santanchè ha chiesto formalmente il rinvio dell’udienza prevista per oggi nell’ambito del procedimento giudiziario che la vede imputata per la presunta truffa ai danni dell’INPS. Il motivo è il cambio del difensore: la nuova strategia legale, affidata a un professionista diverso rispetto al precedente avvocato di fiducia, necessita di tempo per lo studio approfondito delle carte.
Santanchè cambia avvocato e chiede il rinvio dell'udienza: silenzio del Governo
La richiesta è stata presentata ieri pomeriggio alla cancelleria del tribunale di Milano e discussa in camera di consiglio stamani. I giudici si sono riservati di decidere nelle prossime ore, ma l’ipotesi di un rinvio tecnico appare molto probabile.
La ministra, imprenditrice prima di entrare in politica, è accusata – insieme ad altri ex dirigenti delle sue società – di aver utilizzato in modo improprio gli ammortizzatori sociali previsti durante la pandemia, in particolare la Cassa Integrazione in Deroga. Secondo la procura, sarebbero stati dichiarati falsamente periodi di inattività lavorativa per ottenere fondi pubblici, quando invece l’attività aziendale sarebbe proseguita regolarmente, almeno in alcune sue componenti. L’imputazione principale è di truffa aggravata ai danni dello Stato, con un danno quantificato in alcune centinaia di migliaia di euro.
Il contesto politico e il peso mediatico del caso
Il procedimento è seguito con particolare attenzione anche a livello politico, dato il ruolo attualmente ricoperto da Santanchè nell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Il caso ha assunto un rilievo mediatico non secondario fin dalla sua emersione, sia per la figura pubblica dell’imputata, sia per il tema delicato delle risorse pubbliche legate al Covid. Santanchè, dal canto suo, ha sempre respinto con decisione ogni accusa, dichiarando pubblicamente di voler dimostrare “la totale correttezza” del proprio operato e di confidare nella giustizia.
Il cambio di avvocato e le letture possibili
Il passaggio a un nuovo difensore è stato letto da alcuni osservatori come un segnale di ristrutturazione della linea difensiva, forse più aggressiva o più tecnica rispetto al passato. L’identità del nuovo avvocato, noto per l’esperienza nei processi economico-finanziari, conferma la volontà di affrontare il procedimento in modo puntuale e approfondito. I legali hanno chiesto almeno 30 giorni per l’esame degli atti e per preparare eventuali istanze preliminari, tra cui una possibile richiesta di stralcio o separazione delle posizioni.
La posizione del governo e il silenzio di Palazzo Chigi
Finora da Palazzo Chigi non è giunta alcuna dichiarazione ufficiale. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sempre adottato una linea di prudenza nei confronti delle vicende giudiziarie che coinvolgono membri del suo governo, ribadendo il principio di presunzione d’innocenza. Fonti della maggioranza fanno sapere che non sono previste, al momento, richieste di dimissioni. Tuttavia, in ambienti parlamentari crescono le voci di chi teme che il protrarsi della vicenda possa indebolire l’immagine dell’esecutivo su un fronte particolarmente sensibile come quello dell’etica pubblica.
Il calendario processuale e le prossime tappe
Se il rinvio verrà accordato, la nuova udienza sarà fissata per la seconda metà di aprile, e segnerà l’ingresso nel vivo dell’istruttoria. I giudici dovranno valutare le prove documentali acquisite dalla Guardia di Finanza, le testimonianze dei dipendenti coinvolti e le comunicazioni interne alle società. Il caso si annuncia complesso e destinato ad avere tempi medio-lunghi. L’eventuale apertura di un dibattimento vero e proprio potrebbe slittare all’autunno.