Samsung continua a macinare profitti, mentre il suo capo è ancora in galera

- di: Brian Green
 
Mentre il suo massimo esponente, Lee Jae-yong è in carcere, dopo una condanna per corruzione, e sono molte le voci nella Corea del Sud che si levano chiedendone la scarcerazione, Samsung sta attraversando uno dei suoi migliori periodi. D'altra parte Lee è solo l'ultimo capo aziendale sudcoreano a gestire la sua attività da dietro le sbarre, comunicando le decisioni attraverso i dirigenti dell'azienda che lo vanno a visitare in carcere.

In molti - da leader aziendali e redattori editoriali fino a monaci buddisti - stanno esortando il presidente coreano Moon a scarcerare Lee per il bene di un'economia fortemente dipendente dalle esportazioni di tecnologia Samsung. Il timore è che il perdurare della carcerazione di Lee possa compromettere seriamente le strategie di Samsung, ostacolandone la competitività in un settore dalla tecnologia in rapida evoluzione. Lee Jae-yong è in prigione da quasi quattro mesi e pochi si aspettano che sconti per intero la pena, che scadrà nel luglio 2022.

C'è già chi fa previsioni sul giorno in cui Moon potrebbe graziare Lee. Potrebbe essere in occasione del giorno del compleanno di Buddha oppure in occasione della giornata della Liberazione, che celebra l'indipendenza della Corea dal dominio coloniale giapponese alla fine della seconda guerra mondiale.
Lee - che è la persona più ricca del Paese - gestisce Samsung grazie alla carica di vicepresidente. Sta scontando una condanna a 2 anni e mezzo per aver corrotto l'allora presidente Park Geun-hye e un suo stretto collaboratore (i due stanno scontando pene più lunghe), per ottenere il sostegno del governo per una fusione, nel 2015, tra due affiliate Samsung che ha rafforzato il suo controllo sul impero aziendale.

Gli ultimi risultati di Samsung sono tutti positivi: ha registrato un aumento di quasi il 50% dell'utile operativo e il fatturato nel primo trimestre dell'anno è stato da record arrivando a 58 miliardi di dollari. Samsung, la scorsa settimana, ha annunciato che investirà 151 miliardi di dollari entro il 2030 in chip logici a margine più elevato. Questo anche perché secondo la Samsung, la domanda di chip avanzati aumenterà nei prossimi anni, sostenuta da tecnologie emergenti come le reti wireless di quinta generazione (5G), l'intelligenza artificiale e le auto a guida autonoma.

Anche se, secondo gli analisti, Samsung è sempre più indietro rispetto a Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. nella corsa ai chip high-tech. Tsmc, il più grande produttore di chip a contratto al mondo, controlla il 55% del business globale delle fonderie rispetto alla quota del 17% di Samsung.

Entrambi potrebbero essere minacciati dagli sforzi degli Stati Uniti per ridurre la dipendenza americana dalle catene di approvvigionamento asiatiche e ricostruire l'industria dei chip statunitense in declino, in risposta alla carenza di chip che ha ostacolato la produzione automobilistica americana negli ultimi mesi.
Le operazioni quotidiane di Samsung sono gestite principalmente dai componenti di un board ristretto, i cui componenti (con la qualifica di 'co-Ceo') guidano le sue divisioni relative a semiconduttori, smartphone ed elettronica di consumo.
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