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Medici, il paradosso della sanità italiana: da carenza a troppi nel 2032, molti saranno senza lavoro

- di: Marta Giannoni
 
Medici, il paradosso della sanità italiana: da carenza a troppi nel 2032, molti saranno senza lavoro

La sanità pubblica italiana si trova di fronte a una duplice sfida: una carenza attuale di medici specialisti che potrebbe trasformarsi in un eccesso di professionisti senza occupazione entro il 2032.

 Secondo uno studio recente dell’Anaao-Assomed - sindacato di medici e dirigenti sanitari italiani - fino al 2027 il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) potrebbe registrare una mancanza di circa 20.000-25.000 medici specialisti. Tuttavia, nei cinque anni successivi, si prevede un surplus di 60.000 neolaureati in medicina, un numero significativamente superiore a quello necessario per coprire i pensionamenti previsti. 

Questo scenario potrebbe portare a una situazione in cui migliaia di medici rimarrebbero senza un’adeguata collocazione nel SSN, trovandosi costretti a cercare opportunità nella sanità privata o all’estero. Il segretario nazionale dell’Anaao-Assomed, Pierino Di Silverio (foto), ha espresso preoccupazione riguardo all’idea di aumentare indiscriminatamente i posti nelle facoltà di Medicina e Chirurgia senza affrontare le criticità strutturali del sistema sanitario. Secondo Di Silverio, tale approccio potrebbe rappresentare "un pericoloso spreco di risorse pubbliche in assenza di reali prospettive occupazionali all’interno del Servizio Sanitario Nazionale". 
Un altro fattore che aggrava la situazione è l’invecchiamento della popolazione italiana. Dal 2002 al 2022, l’età media è aumentata da 41,9 a 46,2 anni, con la percentuale di over 65 passata dal 18,7% al 23,8% e quella degli over 80 dal 4,38% al 7,6%. Nonostante questo incremento della domanda di servizi sanitari, il numero di medici non è cresciuto proporzionalmente e, in alcuni casi, è persino diminuito rispetto al 2009, anno di massima espansione delle dotazioni organiche. 
Per affrontare queste sfide, l’Anaao-Assomed propone diverse misure, tra cui:
Assunzione immediata di giovani specialisti: per colmare le attuali carenze e prepararsi all’aumento della domanda sanitaria legata all’invecchiamento della popolazione. anaao.it
Eliminazione del tetto di spesa per il personale sanitario: per permettere alle strutture pubbliche di assumere il personale necessario senza vincoli finanziari restrittivi. anaao.it
Adeguamento delle retribuzioni agli standard europei: attualmente, la retribuzione media annua lorda di un medico in Italia è di circa 85.000 euro, significativamente inferiore alla media europea di 145.000 euro. In paesi come Lussemburgo, Islanda, Olanda e Belgio, le retribuzioni si attestano tra i 180.000 e i 200.000 euro lordi annui. 
In conclusione, Anaao-Assomed rileva cheper evitare una crisi occupazionale nel settore medico e garantire un servizio sanitario pubblico efficiente, è fondamentale adottare una pianificazione strategica che consideri sia le esigenze attuali sia quelle future, valorizzando il ruolo dei medici e assicurando loro condizioni lavorative adeguate.


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