Roma: il termovalorizzatore si farà, parola di Gualtieri e del Tar del Lazio
- di: Redazione
Chi ha la pazienza di leggerci, sa benissimo che non siamo mai stati teneri con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che, come si dice, è un galantuomo, ma forse manca di quella ''vis'' di cui deve essere necessariamente dotato chi guida una città grande, per la sua storia, ma purtroppo con problemi che affondano negli anni, molti anni.
Non che quelli che lo hanno preceduto abbiano brillato per soluzioni, tra chi amava parlarsi addosso e chi, sopraffatta dai problemi, preferiva sfuggire ad essi.
Eppure, almeno su un argomento, Gualtieri merita un plauso, non perché la sua decisione (parliamo del termovalorizzatore di cui si doterà la Capitale) sia giusta al mille per mille, ma perché, una volta presa, non è stata rimangiata sulla scia di polemiche, a cominciare da quelle che vengono dal suo stesso partito, il Pd a conduzione Elly Schlein.
Roma: il termovalorizzatore si farà, parola di Gualtieri e del Tar del Lazio
Una volta ritenuto che il termovalorizzatore sarà fondamentale per risolvere positivamente i problemi legati al ciclo dei rifiuti della città, Gualtieri ha tenuto il punto, resistendo persino al pericolo di cadere nella trappola ideologica che gli hanno teso i Cinque Stelle, con la sponda nell'ala del ''no a tutto'' che, con la nuova segreteria nazionale del Pd, sembra avere ripreso forza.
Comunque, termovalorizzatore è stato deciso e termovalorizzatore sarà, a dispetto di chi vuole fare battaglie sul piano meramente ideologico e non invece pratico. Perché, sino a quando l'impianto non arriverà a regime, Roma sarà ancora ostaggio della spazzatura, di cassonetti traboccanti di sacchetti e buste ricolme di rifiuti; sarà ancora una città bellissima, ma maleodorante, dove gabbiani, ratti e cinghiali ringraziano per potere banchettare sempre e comunque. Ma oggi, a dare vieppiù spessore alla determinazione del sindaco Gualtieri, c'è il pronunciamento del Tar del Lazio che ha bocciato i ricorsi presentati (da associazioni e comitati, insieme ai Comuni di Albano, Ardea e Ariccia) contro il Piano rifiuti di Roma e, quindi, contro il termovalorizzatore.
A dare peso alla decisione non è solo il fatto che il Tribunale amministrativo regionale abbia respinto i ricorsi, quanto che lo ha fatto giudicandoli ''destituiti di fondamento''. Un giudizio che peserà anche sulle prossime mosse dei ricorrenti, che dovranno capire bene quale spazio ancora abbiano per proseguire la loro battaglia.
Anche perché, hanno detto i giudici amministrativi (guardando al futuro più vicino e al fatto che la decisione del Campidoglio abbia motivazioni evidenti), ''non può revocarsi in dubbio quanto al requisito della necessità e urgenza l'esistenza di una situazione emergenziale'' legata al ''maggiore afflusso di individui'', in occasione del Giubileo.
Un altro passaggio importante riguarda la localizzazione del tmv, sulla quale si ribadisce che ''a oggi sul sito in esame'' a Santa Palomba, ''non insiste alcun fattore escludente di tutela integrale''.
Da quale lato la si guardi, la linea di Roberto Gualtieri ha comunque imposto un cambio di velocità al problema rifiuti della Capitale, troppo sottovalutato nel tempo, quando si ricorreva a maxi-discariche e, una volta che sono state chiuse, all'impacchettare l'immondizia, spedendola fuori regione e dai confini nazionali, tutto a carico del popolo (romano) bue.
Dal 2026, quindi, il termovalorizzatore entrerà in funzione e Roma tornerà a respirare un'aria migliore.
Parola di Roberto Gualtieri che, per questo, è stato insignito del ''Pinby'' (Please in my back yard''), un premio controcorrente istituito da Assoambiente, per celebrare le cultura del fare, in contrapposizione con chi vuole i problemi risolti, ma lontano dal cortile di casa.