Reputation Manager: il 77% dei top manager è sui social e comunica più attivamente rispetto al passato

- di: Barbara Leone
 
Aumentano i top manager presenti sui social: il 77% ha almeno un profilo personale e cresce anche il numero di chi li utilizza attivamente. È quanto emerge dall’aggiornamento di maggio 2024 dell’Osservatorio Social Top Manager di Reputation Manager, che monitora la presenza e l’attività social di oltre 180 executive attivi in Italia. Nel quadrimestre febbraio-maggio 2024, assistiamo a un’inversione di tendenza: crescono i manager che comunicano attivamente (21%, +12) e che utilizzano i social per parlare dell’azienda (19%, +4) e diminuiscono quelli che si limitano a condividere e reagire ai contenuti altrui. La percentuale di top manager presenti su almeno uno dei social network in analisi (LinkedIn, X-Twitter e Instagram) è pari al 77%, in crescita di un punto in quattro mesi.

Reputation Manager: il 77% dei top manager è sui social

Di questi, il 43% è presente su più di un social. LinkedIn è ancora il social preferito dai top manager, utilizzato come piattaforma principale dal 77,8% degli executive attivi sulle piattaforme. Accelera ulteriormente l’espansione dei follower della Top 20, in crescita del 16,3% in quattro mesi (contro il 13,1% registrato a gennaio). Su Twitter, il seguito dei top manager appartenenti alla Top 20 cala dello 0,45%, una flessione doppia rispetto a quella registrata nel periodo precedente. L’engagement medio generato sul social di Musk si conferma il più basso tra le piattaforme in analisi. I follower su Instagram continuano invece a crescere, anche se a un passo meno sostenuto rispetto a gennaio (+5,2% contro il +10,5% registrato nel periodo precedente). Dall’analisi delle pagine Wikipedia, emerge che solo il 44% dei top manager ha una pagina personale sull’enciclopedia libera, una percentuale in crescita di un punto rispetto a gennaio 2024. A maggio 2024, in prima posizione tra le voci Wikipedia degli executive per ottimizzazione e completezza c’è quella di Luca de Meo, amministratore delegato di Renault.

“I dati ci dicono che tra i top manager cresce la consapevolezza di quanto la mera presenza sui social non sia più sufficiente – spiega Andrea Barchiesi, Founder e CEO di Reputation Manager –. Serve una comunicazione attiva e partecipata, che racconti la persona e anche il suo legame con l’azienda e il settore. Il canale che risulta ancora un po’ trascurato è Wikipedia, al contrario è fondamentale presidiarlo, trattandosi della voce che 99/100 appare come primo risultato di ricerca per un personaggio pubblico. Il seguito e l’engagement su Twitter si rivelano rilevazione dopo rilevazione in progressivo calo, e anche questo merita una valutazione nella scelta delle piattaforme su cui puntare.”

Nel dettaglio, dall’analisi condotta su oltre 180 executive, emerge che il 77% è presente almeno su una piattaforma social tra quelle analizzate (LinkedIn, X-Twitter e Instagram), in crescita di un punto percentuale rispetto all’ultima rilevazione quadrimestrale di gennaio 2024. Dei top manager inclusi nell’analisi, dunque, il 23% continua a essere assente dai social, mentre il 69% ha un profilo LinkedIn, il 37% ha un account su X-Twitter e il 36% è su Instagram. Inoltre, il 43% degli executive presenti sulle piattaforme ha un account personale su più di un social. LinkedIn risulta essere ancora il canale preferito dai top manager. Il 77,8% degli executive attivi sui social (-1,9 punti percentuali in un quadrimestre) lo utilizza infatti come piattaforma principale, una percentuale di molto superiore a Instagram (18,2%, +1,3) e X-Twitter (4%, +0,6). I dati che emergono dall’analisi evidenziano dunque il ruolo del social professionale quale canale preponderante nella comunicazione dei top manager. LinkedIn resta al centro della comunicazione digitale degli executive, risultando il social più utilizzato dai top manager attivi sulle piattaforme in analisi. I 20 manager più seguiti su LinkedIn hanno registrato una crescita media del 16,3% in termini di follower nell’ultimo quadrimestre, in accelerazione rispetto al +13,1% registrato a gennaio 2024, procedendo nel trend positivo che caratterizzava anche l’osservazione di settembre 2023 (+8,6%). I top manager inclusi nell’analisi continuano a prediligere contenuti su successi aziendali, progetti e iniziative sostenibili, riflessioni e letture dei problemi sociali più rilevanti per la nostra società. Non mancano rilanci di interviste e lanci di nuovi prodotti.

In testa alla classifica aggiornata a maggio 2024, si posiziona come a gennaio l’amministratore delegato di Lamborghini, Stephan Winkelmann, i cui follower crescono del 14,2% arrivando a quasi 336 mila. È il prosieguo di un’ascesa che permette il mantenimento di un engagement medio per post di 2,4 mila tra like, condivisioni e commenti. Il posizionamento al vertice della classifica LinkedIn è reso possibile da una frequenza di pubblicazione costante, con tematiche di interesse per i follower e contenuti dal respiro internazionale. Tra i temi affrontati, la presentazione di nuovi prodotti Lamborghini come la Urus SE, primo Super SUV ibrido, e la partecipazione a molti eventi aziendali come la “Lamborghini Arena” di Imola. Spiccano anche post dedicati alla nuova vettura SC63 per le competizioni sportive debuttata a Dubai e la firma del nuovo accordo integrativo con i rappresentanti sindacali. Completano la panoramica diversi contenuti dedicati al Made in Italy e alla storia dell’azienda. Si conferma anche il resto del podio. Al secondo posto, rimane stabile l’ad di Renault, Luca de Meo, con 192,7 mila follower (+12,2%, un’espansione più contenuta rispetto al +13,4% rilevato a gennaio). Il suo pubblico rimane reattivo e gli permette di mantenere un engagement medio di 2,5 mila reazioni per post. Ampio risalto è dato a riflessioni e aggiornamenti sull’evoluzione ecologica del mondo dell’auto. Viene dedicato spazio alla presentazione della riedizione della Renault 5 in versione elettrica, alle elezioni europee e a incontri istituzionali come quello con il Ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire. La comunicazione social è vivace e arricchita da contenuti multimediali e articoli. È terzo il fondatore e presidente di Technogym, Nerio Alessandri, con 159,3 mila follower (+12,7% in quattro mesi) e un dato di reattività medio per post di 1,1 mila. Traguardi, iniziative ed eventi aziendali sono ancora i contenuti più trattati sul profilo LinkedIn del top manager. Inaugurazioni come quella del nuovo Technogym Zurigo ed eventi come l’iniziativa Flight2Paris con ospite Bebe Vio si alternano al rilancio di interviste e riflessioni sulla diffusione delle abitudini all’esercizio fisico. Si conferma quarta Cristina Scocchia di Illycaffè, che conta a maggio 131,4 mila follower, cresciuti ulteriormente (+14,8%) rispetto alla rilevazione di gennaio. Il profilo della top manager resta quello in grado di generare il maggior numero di reazioni medie, che crescono fino a 5,9 mila per post contro i 3,7 mila precedenti. La top manager pubblica con una bassa frequenza, ma la selezione di contenuti presentati sulla piattaforma è in grado di generare un alto interesse. Tra le riflessioni sulla leadership e le celebrazioni dei risultati, risposta notevole ottiene la presentazione del suo primo libro.

Il resto della Top 10 subisce variazioni nelle posizioni più basse, con diverse perdite di terreno e due crescite. In quinta posizione, troviamo Alessandro Benetton di Edizione, i cui follower crescono del 26,9% - tra le più importanti espansioni percentuali nella Top 10 - per raggiungere quota 92,1 mila. L’imprenditore spazia tra aforismi propri, foto d’archivio con riflessioni e, soprattutto, la rubrica video “Un caffè con Alessandro”. In tutto genera circa 740 reazioni per ogni post, un incremento rispetto alle 600 della precedente rilevazione. Segue Andrea Pontremoli di Dallara. Pur perdendo una posizione rispetto alla precedente edizione dell’analisi, i suoi 80,8 mila follower (+6,7%) si mantengono in crescita costante. Il CEO di Dallara predilige tra febbraio e maggio 2024 ricondivisioni di post già pubblicati sui risultati aziendali, ragion per cui non genera engagement per contenuti originali. Queste sono accompagnate da post brevi e scritti in uno stile informale. Il settimo posto vede Andrea Orcel di Unicredit, entrato nella Top 10 nel periodo della scorsa rilevazione. Con i suoi 55 mila follower, in crescita del 38%, rafforza una comunicazione da 960 reazioni a post, orientata principalmente a raccontare i risultati dell’azienda attraverso video, foto e link. Non mancano contenuti che esaltano il valore della resilienza attraverso le imprese sportive di Jannik Sinner. Corrado Passera di Illimity, sceso dalla settima all’ottava posizione, registra una crescita del suo seguito del 3%, che porta i suoi follower a quota 51,6 mila. I post dell’executive generano in media 780 reazioni, in incremento dalle 300 di gennaio. Tra i contenuti più apprezzati, l'intervista al Sole 24 Ore sul record dei profitti di Illimity. In nona posizione l’ad di Eni, Claudio Descalzi, sceso di un gradino, forte comunque di 51,2 mila follower (+4,3%). Si distingue per un’attività contenuta, solo due post in tutto il periodo di analisi, entrambi dedicati alla transizione energetica e alle sfide del futuro. In coda alla Top 10, a chiudere il trittico in flessione, c’è Barbara Cominelli, CEO di JLL Italia, che, con un seguito composto da 47,1 mila follower (+3,2%), genera in media circa 190 reazioni per post. Il suo ritmo di pubblicazione è elevato e si distingue per diverse condivisioni e contenuti dai temi disparati. Molte le partecipazioni a eventi, non solo attorno a JLL. Si contano infatti iniziative all’Università Bocconi, premi come i RealEstate Awards di Idealista Italia e appuntamenti come lo United for STEM di UniCredit. Entra all’undicesimo posto con 44,5 mila follower scalando dieci posizioni l’AD di Terna Giuseppina di Foggia, che registra anche un buon un engagement medio di 800 reazioni a post. Tra gli altri manager nella Top 20 che si distinguono per buone performance di engagement su LinkedIn, troviamo in particolare Remo Ruffini che conta 1160 reazioni medie a post.

Reputation Manager ha sviluppato un modello di valutazione dei profili LinkedIn. Uno strumento che valuta la struttura e l’attività dei profili, con una particolare attenzione all’aspetto delle ottimizzazioni (tecniche e strategiche) e all’attività social del manager (frequenza di pubblicazione, content curation, interattività con la rete e non solo). Queste considerazioni confluiscono in un punteggio (0-100) che permette di valutare le scelte e le strategie di comunicazione dei singoli executive. Ancora primo per ottimizzazione del profilo LinkedIn è Luca de Meo, con 84 punti su 100 (-4, in flessione rispetto a gennaio 2024). L’amministratore delegato di Renault conta 192,7 mila follower (cresciuti di 20 mila unità in quattro mesi, così come nel quadrimestre ancora precedente). Perdurano i punti di forza del profilo LinkedIn del top manager: una frequenza di pubblicazione ottimale con cadenza sostenuta, struttura dei contenuti adatta alla piattaforma, attivo su LinkedIn con like, condivisioni e commenti, e contenuti di interesse per i follower, i quali reagiscono con un alto numero di like e commenti. Il più alto engagement nel periodo preso in esame lo ingaggia il post in cui de Meo presenta la riedizione elettrica della Renault 5. La seconda posizione tra i profili LinkedIn meglio ottimizzati è occupata da Cristina Scocchia, che guadagna un gradino. Forte di 131,4 mila follower, Scocchia si aggiudica un punteggio di 82,2/100 e mantiene un profilo ben curato grazie a contenuti in grado di generare un alto engagement e a post ben strutturati e con un tone of voice adatto alla piattaforma. L’ad di Illycaffè si mantiene attiva attraverso like, commenti e condivisioni. Si distingue inoltre con una sezione “Esperienza” ben ottimizzata e il profilo in doppia lingua inglese-italiano. Il post con il maggior numero di interazioni nel quadrimestre in analisi è quello in cui presenta il suo primo libro, “Il coraggio di provarci”. La terza posizione è occupata dall’amministratore delegato di Lamborghini, Stephan Winkelmann, che torna a far parte del podio. Con 335,9 mila follower, e un punteggio di 81,1/100, anche Winkelmann propone una frequenza di pubblicazione ben cadenzata, con post strutturati, rivolti a un pubblico internazionale e arricchiti da documenti originali. Come utente, si mantiene attivo sulla piattaforma anche attraverso like e commenti. Il contenuto che ha suscitato il maggiore interesse generando l’engagement più importante è il post con la presentazione della nuova vettura Urus SE, primo Super SUV ibrido di Lamborghini. Il contenuto ha ottenuto più di 10 mila like e oltre 130 condivisioni. Tra i commenti, spicca quello della pagina ufficiale del Gruppo Volkswagen.

Anche X (Twitter) è tra le piattaforme social analizzate dall’osservatorio Social Top Manager di Reputation Manager. Negli ultimi 4 mesi (l’analisi si è chiusa a maggio 2024), il seguito dei top manager appartenenti alla Top 20 cala dello 0,45%, una flessione che è quasi il doppio rispetto a quella registrata nella scorsa analisi. L’engagement medio generato sul social di Elon Musk si conferma il più basso tra quelli registrati sulle piattaforme in analisi. Eccetto che per De Laurentis, le cui reazioni medie sono più di due migliaia a post, per il resto della Top 20, l’engagement medio è pari a 7,6 reazioni per contenuto. Un dato significativamente inferiore a quanto registrato su LinkedIn e Instagram. La Top 5 è rimasta invariata per la seconda rilevazione di fila e resta saldo sul gradino più alto del podio Aurelio De Laurentiis. Con 755,6 mila follower, in espansione dello 0,2%, il presidente del Napoli mantiene un ampio distacco dagli altri manager della classifica Twitter. I suoi contenuti, come anticipato, generano un engagement medio per post, tra like, commenti e condivisioni, pari a 2,5 mila. I tweet di De Laurentiis sono spesso focalizzati su risultati sportivi, acquisizioni, celebrazioni e partecipazione a eventi. Si sottolineano i frequenti post con omaggi per la perdita di personaggi noti e meno noti del panorama italiano, e specialmente napoletano. Lapo Elkann mantiene il suo secondo posto nonostante un’ulteriore leggera flessione dei suoi follower (-1,1%, 193 mila). La sua presenza su Twitter è espressa solo attraverso i like. Nessun tweet è stato pubblicato nel periodo in esame, forse anche per via della chiusura di Italia Independent Group e al passaggio di Elkann alla Fondazione La Stampa nel ruolo di presidente. Mantiene la posizione anche il terzo classificato, il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Pur registrando una flessione leggera dei follower, -0,2%, a quota 26,4 mila, Malagò conferma un ritmo di pubblicazione frequente. I suoi post, ricchi di foto, sono incentrati su contenuti sportivi riportati con uno stile coinvolgente. Seguono, come a gennaio 2024, Elisabetta Franchi, in quarta posizione con 12,5 mila follower, e Nerio Alessandri con 7,8 mila. Per i profili di entrambi, si rileva ancora una leggera flessione, rispettivamente -0,9 e -0,6%. Franchi si distingue per pochi post, tre a febbraio e tre a maggio, tutti dedicati a eventi del suo brand. Alessandri, invece, non posta più su X da un anno, gli ultimi post risalgono giugno 2023. Mantiene il sesto posto il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, new entry in classifica a gennaio 2024. I follower scendono leggermente dello 0,8%, attestandosi a 7 mila. La sua attività si concentra esclusivamente nelle reazioni, senza pubblicazione di post. Seguono due manager in salita, Benedetto Levi e Paolo Arrigoni. Entrambi guadagnano una posizione. Levi registra un numero di follower in lieve diminuzione (-1,3%), a quota 5,1 mila, mantenendo una pubblicazione non assidua, ma curata (dai tre di febbraio passa al singolo post mensile dell’ultimo quadrimestre), con contenuti perlopiù incentrati sui risultati di Iliad e qualche condivisione di interviste. Anche il profilo del presidente del GSE conta 5,1 mila follower, con una presenza che consiste soprattutto in costanti condivisioni dal profilo della società da lui guidata. A chiudere la Top 10 sono Renzo Rosso e Barbara Cominelli, entrambi in salita di una posizione. Rosso guadagna la sua nona posizione anche grazie a una variazione in positivo dello 0,5% nel quantitativo dei suoi follower, che toccano la cifra di 5,9 mila. Come nella scorsa rilevazione, predilige le reazioni ai contenuti veri e propri. L’aggiornamento dei post rimane infatti fermo all’ottobre 2023. La CEO di JLL Italia, invece, mantiene il suo pubblico stabile a 3,5 mila, con una flessione minima dello 0,6%. Anche nel suo caso, non si rileva la pubblicazione di materiale originale, ma solo un’attività consistente nella reazione a contenuti altrui attraverso i like.

L’osservatorio Social Top Manager analizza anche la presenza e l’attività su Instagram dei top manager in esame. Il seguito della Top 20, in particolare, è cresciuto in media del 5,2% in quattro mesi; un dato positivo, ma dimezzato rispetto a quanto rilevato a gennaio 2024 (+10,5%). Tra le prime 10 posizioni, si registra solo un’inversione di posizionamento, con la Top 5 che rimane stabile anche nel quadrimestre febbraio-maggio 2024. Più dinamica, come e gennaio 2024, la seconda metà della Top 20. Elisabetta Franchi cresce a un ritmo più contenuto, con i suoi follower che registrano un’espansione dello 0,4% (contro il +2% dell’ultimo quadrimestre) e si conferma salda in pole position distaccando ampiamente il resto del podio. Il seguito della designer è a quota 3,3 milioni e l’engagement medio per post generato dai suoi ultimi contenuti cala del 4% a 6,9 mila like e commenti, un risultato che è comunque di molto superiore rispetto al dato di settembre 2023 (2,2 mila). A dominare il profilo della stilista è il brand – con sfilate e prodotti - ma non mancano diverse immagini tratte dalla sua vita privata, talvolta accompagnate da brevi riflessioni sulla famiglia e sugli amici. Con 586,5 mila follower, torna a cresce il pubblico di Steven Zhang (+2,6%), ex presidente dell’Inter che ha lasciato l’incarico al termine del periodo di analisi dopo la vendita della società al fondo americano Oaktree. A maggio 2024, Zhang è di gran lunga l’executive in grado di generare l’engagement medio più elevato, pari a 72,5 mila reazioni per post, dopo un quadrimestre anomalo (quello conclusosi a metà gennaio 2024) in cui il top manager non aveva pubblicato contenuti. Il valore di engagement rilevato negli ultimi mesi cresce dunque del 38% rispetto all’ultimo quadrimestre di attività (giugno-settembre 2023) anche grazie a un post in cui ha annunciato l’addio alla squadra. Bronzo per follower e per engagement a Brunello Cucinelli, che conta 482,1 mila follower (+3%, un’espansione in rallentamento) e 6,2 mila reazioni medie (-24%). Tra i contenuti che appaiono sul suo profilo Instagram, ci sono eventi, nuove collezioni, riflessioni e incontri con personaggi noti, tra cui l’attore statunitense Jeff Goldblum.

Margherita Maccapani Missoni è ancora quarta con 210,3 mila follower, in calo dello 0,8%. I contenuti presenti sul profilo sono focalizzati sulla sua persona e sull’arte, con diversi selfie e immagini scattati in vari contesti di vita privata, come mentre prende il sole, in macchina e in vacanza al mare e in montagna. Segue Renzo Rosso, stabile in quinta posizione con 204,1 mila follower (+3,2%), e 2 mila reazioni medie per post (+33%). Brand e vita privata coesistono su un profilo particolarmente attivo, tra sfilate, collaborazioni, partecipazioni a diversi eventi – tra cui quello sul Made in Italy organizzato da Altagamma – e scatti che ritraggono la sua famiglia. Alessandro Benetton di Edizione sale al sesto posto. Il suo seguito continua a crescere a passo sostenuto (+22,2%, l’espansione più rilevante nella Top 20) e raggiunge quota 94,3 mila follower. In forte espansione anche l’engagement medio, che raggiunge i 5,3 mila like e commenti per post (+56%). Contribuisce la pubblicazione di contenuti eterogenei, che spaziano dalla sfera privata – con viaggi, attività sportive e famiglia – all’imprenditoria. Il format di riflessioni video “Un caffè con Alessandro” è sempre presente anche sulla piattaforma social di Meta. Il contenuto che ha suscitato il maggior interesse tra i follower è un video che ritrae la sua visita allo stadio Bernabéu di Madrid ‘guidata’ dal presidente del gruppo ACS e del Real Madrid, Florentino Pérez. Scende in settima posizione il presidente e amministratore delegato di Moncler, Remo Ruffini, che conta 89,5 mila follower (+5,8%, in accelerazione) e 1,8 mila reazioni medie (+13%). Sul profilo si vedono diversi articoli di giornale sulla sua figura e sul brand – in particolare sulla sfilata della collezione Moncler Grenoble –, interviste, collaborazioni e auguri di compleanno ai familiari. I follower di Matteo Lunelli, presidente e ad di Cantine Ferrari, crescono anche nel quadrimestre in analisi, anche se a un ritmo più contenuto (+5,2%) e raggiungono quota 54,1 mila. Con i suoi ultimi post, il top manager ha generato un engagement medio pari a 1,6 mila like e commenti. Rispetto al periodo precedente, quando questi erano a quota 15,9 mila, si registra un notevole calo, ma l’anomalia in termini di engagement era in realtà costituita dal picco di gennaio 2024, dovuto a uno specifico post dedicato alla chiusura della stagione 2023 della Formula 1, il quale aveva generato da solo 170 mila like. Oggi, Lunelli pubblica contenuti legati al brand, immagini scattate in viaggio negli Emirati Arabi e fotografie ritraenti eventi e la sua famiglia. L’ad di Illycaffè, Cristina Scocchia, sale a 43,9 mila follower (+3,6%) ed è ancora nona. L’engagement medio per post è invece in lieve flessione a quota 2 mila like e commenti (-9%). Il contenuto che ha generato più reazioni nel quadrimestre in analisi è il post del 7 maggio dedicato al lancio del suo primo libro, “Il coraggio di provarci – Una storia controvento”, ripreso in un post della settimana successiva. Ci sono inoltre diversi contenuti relativi al brand Illy e fotografie che ritraggono la top manager con il figlio. Stabile in chiusura della Top 10 dei follower su Instagram Nerio Alessandri, fondatore di Technogym, che a maggio 2024 ha 42,9 mila follower (+7,2%) e un engagement per post pari a 2 mila (-50%). Nell’ultimo quadrimestre, l’imprenditore ha pubblicato un solo post, relativo al 40° anniversario della fondazione della società, evento celebrato con la mostra “Design to move”. Tra i manager nella Top 20 per follower in grado di generare il maggior engagement su Instagram nell’ultimo quadrimestre (rilevazione di maggio 2024), troviamo anche Giovanni Malagò e Urbano Cairo, rispettivamente con 3,1 mila e 1,9 mila reazioni medie per post.

L’osservatorio Social Top Manager monitora il comportamento degli executive sulle principali piattaforme social (LinkedIn, Twitter e Instagram) e ha sviluppato un modello a piramide a 10 livelli per spiegare la comunicazione social dei top manager. Tra i dati che incidono sul posizionamento nelle diverse categorie, i temi trattati, la frequenza di pubblicazione, il numero di follower e le interazioni generate con la propria attività di comunicazione. L’analisi, condotta su un paniere di oltre 180 executive, mostra che, nel quadrimestre febbraio-maggio 2024, il 23% dei top manager operanti in Italia è assente dalle piattaforme social (Asocial). Si tratta di una percentuale in calo di un punto percentuale rispetto a gennaio 2024. Tra gli executive presenti su almeno un social network – il 77% del paniere analizzato dall’osservatorio di Reputation Manager –, gli inattivi (Inactive) nei quattro mesi in analisi raggiungono quota 13% (un punto in meno in quattro mesi). Gli executive che, invece, optano per una presenza puramente reattiva attraverso like e commenti (Reactive) costituiscono il 12% dei presenti (-3). II 5% aggiunge a questa attività anche la condivisione di contenuti altrui (Sharer), una categoria di comunicazione social in calo di 7 punti rispetto all’ultima edizione dell’analisi. Diminuiscono quindi, in generale, i top manager che optano per la semplice reazione attraverso like, commenti e condivisioni (-10 punti percentuali, dal 27 al 17%). In compenso, gli Editor, ossia coloro che pubblicano post originali o che arricchiscono le condivisioni di post di altri utenti con una propria visione o approfondimenti tematici, crescono di 12 punti al 21%. Salendo verso l’apice della piramide della comunicazione social, troviamo poi gli executive in grado di generare un interesse consistente con i propri contenuti. I top manager appartenenti alla categoria degli Interactive sono il 17% del totale, in calo del 2% rispetto all’analisi quadrimestrale di gennaio. Guadagnano punti rispetto a un anno fa, invece, i Brand ambassador, manager che optano per una comunicazione legata alla visione e ai successi delle rispettive aziende. La categoria è rappresentata dal 19% degli executive presenti sui social, in crescita di 4 punti percentuali. Trend, anche se più contenuto, per i Market ambassador (12%, -2), visti come un punto di riferimento nel settore di appartenenza. I manager che, sulla base dell’analisi social aggiornata maggio 2024, rappresentano il nostro Paese nel mondo (Country ambassador) si fermano invece all’1%, una percentuale stabile rispetto alla rilevazione di gennaio. Infine, il ‘titolo’ di World leader, attribuito a quei manager che rappresentano un punto di riferimento per la società nel suo complesso e a livello globale, descrive esclusivamente i più rilevanti leader aziendali, come Mark Zuckerberg di Meta, Satya Nadella di Microsoft e Elon Musk. Questo rappresenta l’ultimo step nella piramide evolutiva della comunicazione social, non raggiunto dai top manager in analisi. Quelle indicate sono le variazioni quadrimestrali. Per avere un quadro di insieme diacronico delle dinamiche rilevate nella distribuzione dei top manager in termini di comunicazione social, l’analisi mostra anche le variazioni annuali nella distribuzione dei top manager all’interno delle singole categorie. Rispetto all’analisi di maggio 2023, si nota una contrazione più moderata della categoria degli Sharer (-4 punti percentuali) e più accentuata degli Interactive (-12). Gli Editor crescono invece di 8 punti in un anno e diminuisce la percentuale riferita ai Brand ambassador (-3). Invertono il trend rispetto alla variazione quadrimestrale anche i Reactive e gli Inactive, i quali, da maggio 2023, hanno guadagnato rispettivamente 1 e 2 punti percentuali. Rispetto alla visione di insieme sui 12 mesi, il trend quadrimestrale risulta dunque più positivo, con una diminuzione dei manager meno attivi a favore di quelli che producono contenuti originali sulle piattaforme.

Reputation Manager ha analizzato le pagine Wikipedia di oltre 180 manager, tracciando l’identikit dei tratti più comuni e stilando, sulla base di un modello analitico proprietario, la classifica delle 10 pagine meglio ottimizzate e più efficaci nell’orientare positivamente la percezione degli utenti. Dall’analisi emerge che, a maggio 2024, solo il 44% dei top manager è presente su Wikipedia con una pagina personale, in calo su base annua (-3%), ma in crescita rispetto all’ultima rilevazione quadrimestrale (gennaio 2024). In generale, si nota una tendenziale stabilità rispetto all’ultima analisi, con un incremento delle sezioni accessorie più accentuato sui 12 mesi. La totalità delle pagine in analisi riporta una sezione dedicata alla biografia e/o al curriculum dei top manager e il 74% è arricchito da una o più immagini. Le voci che hanno una sezione dedicata alla vita privata dei top manager sono stabili al 46% rilevato a gennaio, in crescita del 5% negli ultimi 12 mesi. Stabile nel quadrimestre, ma in crescita del 5% nel corso dell’anno anche la presenza di una sezione dedicata all’elencazione dei diversi incarichi ricoperti dagli executive (41%). Crescono stabilmente, inoltre, le pagine che riportano le pubblicazioni firmate dai manager in analisi (23%; +4 punti percentuali in un anno, +3 da gennaio). La presenza dei paragrafi dedicati ai premi e onorificenze ricevuti e alle controversie e vicende giudiziarie in cui i manager sono stati coinvolti è cresciuta dell’1% in un anno, arrivando rispettivamente a quota 71% e 24%. Quest’ultima sezione è l’unica ad avere un’incidenza negativa sulla reputazione dei manager. Attraverso un modello e una metodologia di analisi sviluppati in quasi vent’anni di attività specializzata, Reputation Manager ha analizzato le voci dei manager su Wikipedia prendendo in considerazione ulteriori elementi. Si tratta, in particolare, di aspetti quantitativi (le sezioni presenti nelle singole pagine) e qualitativi (l’articolazione e lo sviluppo di ogni sezione), nonché di informazioni legate ad aspetti reputazionali positivi (riconoscimenti) e/o negativi (controversie). Ciò permette di restituire la valutazione di ogni singola voce enciclopedica, espressa in un punteggio (0-100).

A maggio 2024, l’oro delle pagine Wikipedia dei top manager va a Luca de Meo. La voce sull’amministratore delegato di Renault – new entry nella Top 10 in quinta posizione nella rilevazione di gennaio – ottiene uno score pari a 86,8, in crescita del 9,7%. A contribuire sono l’aumento delle immagini presenti nella pagina dell’executive, l’aumento delle sezioni nella versione inglese della voce Wikipedia e l’assenza di warning, oltre che una voce completa, seppur priva di un paragrafo specificamente dedicato alla vita privata del top manager. Al secondo posto, c’è ancora Giorgio Armani, la cui pagina – che invece contiene un beve paragrafo sulla sua sfera personale – ottiene un punteggio in contrazione di 0,3 punti (85), un calo che conferma il trend registrato nell’ultima analisi quadrimestrale. A incidere è una cronologia meno aggiornata. Scende di due posizioni, ma rimane sul podio grazie a una voce completa, John Elkann, il quale perde 3,3 punti (-3,8%) e si ferma a quota 84,5. Incidono negativamente un aggiornamento meno frequente e la citazione di polemiche che hanno coinvolto l’imprenditore. Positivo è invece l’arricchimento della sezione Note, dedicata alla citazione delle fonti, nella versione francese della pagina. Scende dal podio, invece, Philippe Donnet, quarto con un punteggio pari a 79,4, con una variazione negativa di 0,7 punti, in controtendenza rispetto all’espansione registrata a gennaio 2024. A incidere è soprattutto un elenco meno aggiornato degli eventi che riguardano il top manager. Si nota, però, l’aggiunta di un’immagine nella pagina Wikipedia tedesca, un elemento che mitiga in parte la contrazione in termini di score. Quinto Alessandro Benetton di Edizione, in calo di una posizione. E anche il punteggio ottenuto dalla pagina Wikipedia sull’imprenditore risulta essere in contrazione tra febbraio e maggio 2024 (78,9, -0,9 punti). Come rilevato per i top manager che lo precedono, incide negativamente sul posizionamento e sullo score una cronologia meno aggiornata rispetto a gennaio. Stabile la seconda metà della Top 10, che vede al sesto posto l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, con 77,5 (-1 punto). A determinare il trend negativo è, anche per lui, una pagina che non riporta gli ultimi eventi che lo riguardano. Nonostante ciò, la sua pagina risulta completa e ben strutturata. Segue, stabile al settimo, Andrea Sironi, presidente di Assicurazioni Generali, con uno score a quota 77,2 (-0,7). Un trend inverso rispetto a quello registrato a gennaio 2024. L’aggiornamento della pagina è una criticità anche nel suo caso, ma questo elemento negativo è bilanciato dall’assenza di warning nella pagina spagnola relativa al top manager. La voce è pressoché completa, ma manca un paragrafo dedicato ai premi e alle onorificenze ricevuti. Ancora ottava la pagina, ben strutturata, di Claudio Descalzi (72,6, -12,3%), new entry nella Top 10 di Wikipedia nella scorsa edizione dell’analisi. Come rilevato per gli altri manager in classifica, si nota una minore frequenza nell’aggiornamento della voce. Segue Nerio Alessandri di Technogym, nono con uno score di 70,1 (-0,3 punti in quattro mesi), e chiude Alberto Nagel, che entra nella Top 10 con 69,9 punti. La pagina, ora presente anche in lingua spagnola, vede l’aggiunta nella sua versione italiana di un paragrafo dedicato alla vita privata del top manager. Inoltre, le sezioni risultano, in generale, più complete rispetto all’ultima rilevazione quadrimestrale.

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