Regno Unito: il giro di vite sull'asilo potrebbe costare ai britannici sei miliardi di sterline
- di: David Lewis
Mentre il governo canta vittoria, per avere incassato l'approvazione della legge che autorizza il trasferimento in Ruanda di chi arriva nel Regno Unito in modo illegale, qualcuno fa i conti sull'impatto economico che avranno le nuove leggi sull'asilo. E il conto per i contribuenti britannici sarebbe elevatissimo. Il Consiglio dei rifugiati ha fatto due conti e oggi sostiene che la nuova legislazione potrebbe lasciare 115.000 persone nel limbo e costare ai contribuenti 6,2 miliardi di sterline per il capitolo degli alloggi.
Il Consiglio per i Rifugiati ha messo in guardia contro un ''crollo del sistema'' a causa del numero di persone a cui è stato negato lo status di asilo e che non possono essere rimpatriate nel loro Paese di origine o deportate in Ruanda, per mancanza di capacità di capienza nelle strutture del Paese africano.
Regno Unito: il giro di vite sull'asilo potrebbe costare ai britannici sei miliardi di sterline
Ora, che queste stime siano fatte nel presupposto che il ''progetto Ruanda'' - i cui voli cominceranno a luglio, secondo quanto ha assicurato il governo di Rishi Sunak - non scoraggi gli attraversamenti della Manica sui piccole imbarcazioni, non toglie molto alla sostanza della previsione.
A dare sostanza ai timori del Consiglio dei Rifugiati c'è una certezza: sulla base dell’Illegal Migration Act, approvato lo scorso anno, alla maggior parte delle persone che arrivano nel Regno Unito in cerca di asilo non viene data alcuna risposta. Quindi, secondo l'ente benefico, la stragrande maggioranza degli arrivati a cui è stata rifiutata la possibilità di richiedere asilo dovrà, comunque, essere ospitata negli alloggi del Ministero degli Interni perché si prevede che solo una piccola parte verrà allontanata nel breve periodo. Gli stessi dati del Ministero degli Interni, pubblicati pochi giorni fa, mostrano che il numero di allontanamenti forzati dall’inizio del 2024 è stato di 2.134. Numero che, per esiguità, non ha bisogno di commenti.
Le previsioni del Refugee Council si basano su dati ufficiali: ci sono già decine di migliaia di persone che si trovano nel Regno Unito a cui è stato rifiutato l’accesso al sistema di asilo e delle quali lo Stato deve farsi carico, a cominciare da una sistemazione abitativa.
Secondo l'analisi dell'organizzazione benefica, anche se quest'anno 2.000 persone venissero inviate in Ruanda e 10.000 tornassero nei loro Paesi d'origine, il governo dovrebbe comunque ospitare circa 115.000 migranti, basandosi questa proiezione sul tasso medio di arrivi su piccole imbarcazioni.
L’ente di beneficenza ha affermato che ciò significherebbe che il governo spenderebbe 6,2 miliardi di sterline all’anno in costi di alloggi, il che equivale a 17,1 milioni di sterline al giorno. Il Refugee Council prevede inoltre che, anche se il governo riuscisse a inviare 5.000 persone al mese in Ruanda, dovrebbe comunque ospitarne circa 90.000.
Il Paese africano, peraltro, secondo il governo, aumenterà la sua attuale capacità limitata di accogliere migranti dal Regno Unito.
L'opinione pubblica britannica peraltro è scossa in questi giorni dalle notizie dell'ennesimo naufragio che, nella Manica, ha causato delle vittime. Martedì cinque persone sono affogate mentre, a bordo di una piccola imbarcazione, che aveva a bordo 112 immigrati clandestini, tentavano di raggiungere le coste britanniche.
Per questa tragedia la polizia ha arrestato tre persone (originarie del Sudan e del Sud Sudan), l'ultima delle quali è un cittadino sudanese di appena 18 anni.