Ponte dell'Immacolata: 11 milioni di italiani pronti a partire

- di: Daniele Minuti
 
Si avvicina il giorno dell'Immacolata, che porterà una grossa fetta degli italiani in vacanza: Confcommercio, in collaborazione con Swg, ha realizzato uno studio legato al "ponte" dell'8 dicembre, secondo il quale saranno 11 milioni gli italiani fra i 18 e i 74 anni in viaggio, per un giro di affari stimabile in 4,4 miliardi di euro (400 euro pro capite) quasi unicamente in Italia.

Confcommercio e Assoturismo analizzano i numeri in vista del ponte dell'Immacolata

Lo studio spiega che 4 intervistati su 10 non andranno fuori dalla loro regione di residenza, mentre 6 su 10 non andranno via per più di due giorni. Mete preferite Trentino Alto Adige, Lombardia, Toscana, Lazio e Campania, mentre per quell’11% che andrà all'estero, si punta alla Francia, in particolare Parigi, per poi passare ad Austria e Germania. Secondo un'indagine di Federalberghi, gli italiani hanno ricominciato a prenotare vacanze con largo anticipo dopo gli anni di difficoltà.

Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ha sottolineato: "Grazie a un calendario favorevole, con la festività dell’8 dicembre che cade nella giornata di giovedì, molti italiani potranno concedersi una meritata vacanza. Ma il ponte dell’Immacolata è importante per tutta la comunità, perché genera un contributo importante per lo sviluppo del PIL e dell’occupazione. Non saremo altrettanto fortunati invece in occasione delle festività natalizie. Sia il 25 dicembre che il 1° gennaio 2023 infatti, coincidono con la domenica. Da questo punto di vista, seppure soddisfatti della performance di questo ponte lungo, siamo prudenti nel cantar vittoria, in attesa di verificare che cosa accadrà in occasione del Natale. Gli elementi di maggior effetto che io ritengo siano da sottolineare hanno a che fare con un nuovo atteggiamento dell’italiano che viaggia alla tendenza già consolidata di restare nel proprio paese, si aggiunge la rinnovata curiosità di imparare a conoscere fino in fondo il proprio territorio. Dai parchi, ai borghi, alle tradizioni enogastronomiche, ogni cosa è importante per consolidare la propria conoscenza di luoghi che si sono avuti sempre a portata di mano ma che, con l’esperienza della pandemia, sembrano diventati più interessanti. Si evidenzia inoltre un ritorno all’antico: a giudicare dai dati, gli italiani hanno ricominciato a prenotare con un certo anticipo, strutturandosi in modo molto più solido prima di affrontare una vacanza e dimostrando maggiore determinazione nella realizzazione del viaggio. Certo ancora una volta abbiamo dovuto guardare in faccia la realtà, e cioè che la stragrande maggioranza delle scelte sono state fortemente condizionate dal proseguire del conflitto in Ucraina e dai conseguenti e drammatici rincari energetici che stiamo tutti vivendo sulla nostra pelle. Si tratta di una criticità che grava enormemente sul sistema turistico ricettivo e richiede soluzioni tempestive per il bene di tutto il Paese".

Un'analisi invece condotta da CST – Centri Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti sulla disponibilità di camere e altre sistemazioni sui vari portali delle OLTA, chiarisce che le località montane saranno le più gettonate (82% dei vacanzieri), seguite dalle città d'arte (78%). Sotto la media invece località marine, termali e i laghi.

"I risultati sono complessivamente positivi" - si legge nella nota di Assoturismo - "anche se ancora sotto i livelli pre-pandemia. Potrebbe trattarsi di un rallentamento fisiologico della domanda prima delle vacanze natalizie, ma ad oggi resta il dato rilevante di un 2022 che ha registrato una significativa crescita del mercato. Secondo i dati provvisori relativi ai primi 8 mesi dell’anno (gennaio-agosto 2022), il numero dei pernottamenti in Italia è aumentato del +46,2%, avvicinandosi ai livelli del 2019 (-11,5%). Le presenze dei turisti stranieri, rispetto al 2021, sono cresciute del +110,8%, anche se la distanza con i valori del 2019 segna ancora il -15,5%. Invece, le presenze degli italiani sono aumentate del +14,9%, con una differenza rispetto al 2019 del -7,6% Nei prossimi mesi si avrà un quadro più preciso della movimentazione del mercato, ma i dati provvisori tendono a confermare il consolidamento della ripresa, sostenuta soprattutto dalla crescita del turismo internazionale".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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