Poggi (Deloitte): "Next Gen EU: fiducia nei governi ma serve sforzo su innovazione e sostenibilità"

- di: Daniele Minuti
 
Andrea Poggi, Deloitte Central Mediterranean Clients & Industries Leader (nella foto), ha presentato lo studio condotto da Deloitte nel secondo trimestre del 2021 intitolato "Next Generation EU funding and the future of Europe".

Deloitte: "Fiducia dei cittadini nell'NGEU ma servono interventi su innovazione e sostenibilità"

Il report analizza il grado di fiducia nei rispettivi governi dai cittadini dell'Unione, con il 79% degli intervistati che è convinto che l'esecutivo garantirà una spesa adeguata dei fondi NGEU mentre l'80% lo considera uno strumento strategico sia per il rilancio dei Paesi che del continente intero (84% e 82%), con i cittadini italiani che sono anche più ottimisti della media (87% e 86%).

Nell'ultimo periodo, il 45% degli intervistati ammetti di aver adottato uno stile di vita più sostenibile e di non volerlo più cambiare (in Italia si arriva al 60%) mentre le aree su cui si dovrà intervenire sono, secondo il campione, lo sviluppo di infrastrutture adeguate, il potenziamento di programmi informativi ed educativi e l'attuazione di tecnologie a basso impatto ambientale (28%, 26% e 22%). 

Poggi ha dichiarato: "La vera sfida per i governi è quella di definire le priorità per l'investimento dei fondi NGEU coerentemente con le esigenze di aziende e cittadini, oltre a coordinare gli sforzi di tutti gli stakeholder coinvolti nell’ottica del bene comune. I fondi NGEU dovranno essere utilizzati al fine di creare un contesto in cui digitalizzazione e innovazione possano essere pienamente sfruttate non solo dai cittadini, ma anche dalle aziende. Questo passa attraverso la correzione degli squilibri storicamente presenti in UE, già riscontrabili dall’indice DESI, ed è l’unico modo affinché si possa registrare un impatto positivo sulla produttività e sulla competitività dell’Unione Europea. Agire in favore dell’ambiente è quanto mai importante – prosegue Poggi – soprattutto per i giovani della Generazione Z: quasi uno su due (43%) vorrebbe vivere in un Paese dove la sostenibilità sia posta al centro delle politiche di investimento e sviluppo. Ai Governi rimane il delicato compito di far convergere gli interessi di tutti gli stakeholder e sviluppare un approccio ‘green-by-design’, che sia in grado di correggere gli squilibri climatici limitando il più possibile l’impatto negativo su produttività, innovatività e competitività non solo del proprio Paese ma anche dell’UE nel suo complesso. Il viaggio decisivo verso la ripresa e verso il nuovo futuro è iniziato. Il programma NGEU, un piano pluriennale animato dallo spirito della programmazione, ha messo in moto gli ingranaggi affinché i governi cominciassero ad agire, riscrivendo priorità d’intervento e linee guida di sviluppo con l’obiettivo di plasmare un ambiente che sia quanto più ricettivo possibile delle opportunità della transizione digitale ed ecologica. La velocità, con cui tali cambiamenti prenderanno forma, dipenderà in ultima analisi dalla capacità dei singoli governi di agire da guida e fare sistema con tutti i principali stakeholder impattati dalla trasformazione".
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