Pillarstone: previsti 250 milioni di dollari di investimenti per sette nuove navi

- di: Daniele Minuti
 
La piattaforma shipping di Pillarstone (Premiuda e il fondo settoriale FINAV) hanno chiuso un 2021 caratterizzato da operazioni molto importanti nonostante un anno molto difficile per il settore armatoriale per via della pandemia.

Pillarstone: previsti 250 milioni di dollari di investimenti per rinnovare la flotta

E la shipping company ha presentato i piani futuri, incoraggiata da una nuova manovra finanziaria che permette al debito finanziario di scendere a 44 milioni di dollari dai 117 milioni dell'anno precedente: Pillarstone prevede inoltre di chiudere il 2021 a livello aggregato con ricavi di 104,2 milioni di euro ed EBITDA di 41,2 milioni di euro (40%), crescita importante dai 43,5 milioni di ricavi e dai 7,3 milioni di EBITDA (17%) del 2017.
I piani dei prossimi mesi prevedono quindi investimenti importanti per trasformare la flotta rendendola appetibile per il mercato dei capitali o per un primario investitore.

L'attività di vendita e acquisti della piattaforma nell'anno appena chiuso è stata molto intensa, focalizzata su riorganizzazione e rinnovo della flotta: si è quindi provveduto ad alienare sette navi non più strategiche mentre il perfezionamento di operazioni pregresse ha permesso a Finav Holding di porre le basi verso una nuova direzione strategica come l'acquisto di una nave cisterna del 2019 (le vendite di navi non-core proseguiranno nelle prossime settimane).

Gaudenzio Bonaldo Gregori
, Ceo di Pillarstone Italy (nella foto), ha commentato: "Al momento la nostra flotta in acqua comprende ben trentuno unità, di cui sette porta-rinfuse secche e ventiquattro petroliere, due delle quali saranno prese in consegna nel corso del 2022. Si tratta di due cisterne super-eco di nuova costruzione, noleggiate a lungo termine con opzioni d’acquisto da un primario armatore giapponese con cui nel 2020 avevamo già fatto un’operazione analoga. Questa crescita è pienamente in linea coi nostri programmi e a posteriori conferma in pieno la validità del nostro progetto di consolidamento settoriale, cominciato con il turnaround di Premuda nel 2017 e proseguito con il lancio del fondo FINAV nel 2019".

Marco Fiori, CEO di Premuda e Chairman di FINAV Holding, ha aggiunto: "Nell’ultimo periodo abbiamo costruito insieme ai nostri stakeholder un piano industriale molto articolato, che si pone un duplice obbiettivo: da un lato il rinnovamento della flotta e dall’altro un deciso riposizionamento di Premuda e FINAV, che oggi industrialmente sono già consolidate, nel settore eco-tanker." Tale piano contempla, tra le altre cose, un certo numero di cessioni di navi non strategiche, che tuttavia non sono destinate ad una riduzione del commitment di Pillarstone. "Tutt’altro", spiega Fiori, "le navi che stiamo vendendo rappresentano una fondamentale fonte di auto-finanziamento per avviare un programma di nuovi investimenti trasversale alla piattaforma per un valore che supera i 250 milioni di dollari. E se la preferenza è nettamente per le navi già in acqua, costruite dopo il 2016 i progetti di new-building non possono essere esclusi a priori, anche se gli stessi per loro natura richiedono una grandissima cautela, anche a causa dell’incertezza che perdura circa la soluzione ottimale al problema della scelta del carburante del futuro. Crediamo molto nel nostro progetto e riteniamo che il rinnovamento della flotta sia l’unica maniera possibile per preparare Premuda-FINAV ad un’operazione straordinaria".

FINAV e Premuda si affacceranno anche sul mercato del credito, come confermato da Roberto Rondelli, partner di Pillarstone Italy: "Stiamo vagliando diverse opportunità. Negli anni scorsi abbiamo fatto ampio ricorso ad operazioni di sale and lease back ed abbiamo già identificato un’ulteriore ticket da 35 milioni di dollari su tre navi, che contiamo di mettere a terra nel primo trimestre del 2022, a sostegno del nostro capex plan".

Enrico Barbieri
, CEO di FINAV Holding e CFO di Premuda, ha detto: "Il Gruppo FINAV, si è dato l’obbiettivo di reperire circa 50 milioni di dollari dal canale bancario tradizionale. Siamo ottimisti di poter raggiungere questo obbiettivo, sia per la qualità degli attivi che intendiamo finanziare, sia perché il nostro approccio sarà altamente conservativo in termini di loan to value".

Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
Iscriviti alla Newsletter
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli