Philip Morris accantona (forse) Marlboro Man e punta allo snus

- di: Redazione
 
Quando dici Philip Morris pensi subito alle sigarette Marlboro, per generazioni - oggi forse un po' meno - simbolo di una mascolinità quasi selvaggia, legata alle sterminate praterie del West americane, descritte grazie al cowboy, tutto sguardi tenebrosi, barba di un paio di giorni, cappellone e, magari, anche un mustang da cavalcare al tramonto.
Ma i tempi passano, anzi galoppano, per restare in tema, e in casa Philip Morris (che si occupa del mercato extra-americano) si sta guardando anche al di fuori del ''perimetro'' delle sigarette dal pacchetto bianco-rosso, che per anni hanno fatto da livrea (pagata profumatamente) per i mostri della Formula 1.

Philip Morris accantona (forse) Marlboro Man e punta allo snus

Quindi ha sorpreso, ma non più di tanto, l'annuncio che la società è pronta a staccare un assegno da quindici miliardi di dollari (letto bene: quindici miliardi) per acquisire il gruppo svedese del tabacco Swedish Match, con cui la trattativa è abbastanza avanzata, anche se non perfezionata. E per fare cosa, ci si chiederà? Per entrare nel settore dello snus, una polvere di tabacco umida posta tra la gengiva e il labbro superiore e consumata principalmente nei Paesi del nord Europa.

Quindi, non tabacco da masticare, che fa parte della tradizione americana e che resiste ancora oggi, soprattutto tra i giocatori di baseball della vecchia scuola, che ne fanno largo consumo, ''sparandolo'' dopo averlo masticato. Lo snus è, diciamola così, un modo per gustare il tabacco caro soprattutto in Scandinavia, come ha ricordato Jo Nesbø, lo scrittore norvegese ne ''Il fratello'', un libro d'un paio d'anni fa. Lo snus, quindi, quasi una filosofia di chi ama il tabacco, ma volendone cogliere il gusto reale, non filtrato attraverso la brace di una sigaretta o dal cannello di una pipa.

Ma Swedish Match, evidentemente, agli occhi di Philip Morris è anche altro, oltre lo snus.
Un suo prodotto, sacchetti di nicotina senza tabacco venduti con il marchio Zyn, sta conquistando velocemente una grande notorietà. In Scandinavia, ma anche negli Stati Uniti. Un ''tabacco senza fumo'' che motiva l'interesse di Philip Morris, ma anche degli investitori, tanto che il titolo dell'azienda svedese ha registrato un balzo di quasi il 25%. Se dovesse andare in porto la trattativa, si confermerebbe il cambio di strategia globale da parte di Philip Morris che, leader mondiale del tabacco, è nata nel 2008 da una scissione. Altria promuove le vendite sul mercato americano; Philip Morris International si occupa di quello fuori dagli Stati Uniti.
Ma è una storia particolare - come quella di certi amori che on finiscono - perché, nell'estate del 2019, le due società avevano anticipato la volontà di fondersi, riunendo ciò che avevano diviso una decina d'anni prima. Un progetto durato l'arco di poche settimane e rientrato tra la sorpresa di tutti, a cominciare dagli investitori che avevano guardato con favore alla fusione.

Accantonata l'idea di riaccorpare le due aziende. Philip Morris ha accelerato la sua politica di diversificazione, anche perché il calo del consumo di sigarette tradizionali in molti Paesi occidentali è ormai evidente, anche per la spinta delle politiche sanitarie a tutela della salute dei cittadini. Da qui la decisione di puntare - oltre che sulle sigarette elettroniche, come il prodotto di svapo Iqos , che riscalda il tabacco senza bruciarlo - sui prodotti "senza fumo".
Così, nel 2021, ha rilevato Fertin Pharma, un laboratorio farmaceutico che offre prodotti sostitutivi delle sigarette, come gomme da masticare, per 820 milioni di dollari.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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