L’INPS ha avviato il nuovo accertamento dell’esistenza in vita per i pensionati italiani residenti all’estero, un processo che coinvolgerà migliaia di persone nei prossimi due anni. La verifica, gestita dalla banca statunitense Citibank N.A., ha l’obiettivo di garantire che le pensioni vengano erogate solo ai legittimi beneficiari ed evitare indebite percezioni dopo il decesso del titolare.
Pensionati all’estero, parte l’accertamento INPS: obbligo di verifica per evitare la sospensione dell’assegno
La procedura è ormai un appuntamento fisso per chi riceve la pensione fuori dai confini nazionali e segue un iter ben definito, con scadenze precise e modalità di attestazione stabilite. L’INPS ha deciso di suddividere il controllo in due fasi, distinguendo i pensionati in base alla loro area geografica di residenza.
L’accertamento si articola in due momenti distinti.
La prima fase, che parte a marzo 2025, riguarda i pensionati residenti in America, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi e Stati dell’Est Europa. Citibank invierà le lettere di richiesta di attestazione dell’esistenza in vita a partire dal 20 marzo 2025, con l’obbligo di restituire la documentazione compilata entro il 15 luglio dello stesso anno. Chi non rispetterà la scadenza vedrà il pagamento della pensione di agosto 2025 bloccato sul proprio conto, con la possibilità di riscuoterlo solo di persona presso un’agenzia Western Union. Se il pensionato non si presenterà nemmeno per il ritiro entro il 19 agosto, l’INPS sospenderà il pagamento a partire dalla mensilità di settembre.
La seconda fase, che si svolgerà da settembre 2025 a gennaio 2026, seguirà le stesse modalità ma coinvolgerà i pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania. La comunicazione di richiesta sarà inviata il 17 settembre 2025 e i pensionati dovranno fornire l’attestazione entro il 15 gennaio 2026. Anche in questo caso, chi non provvederà a certificare la propria esistenza in vita vedrà la pensione di febbraio 2026 bloccata e disponibile solo per il ritiro in contanti. Se l’attestazione non verrà fornita entro il 19 febbraio, la sospensione dei pagamenti partirà da marzo 2026.
Come attestare l’esistenza in vita
Per dimostrare la propria esistenza e continuare a ricevere la pensione, i pensionati all’estero possono seguire tre diverse modalità di attestazione.
La prima è l’invio postale del modulo ricevuto, che deve essere compilato e firmato, con la controfirma di un’autorità riconosciuta, come un rappresentante del Consolato italiano o un funzionario di un ente previdenziale locale.
La seconda opzione è rivolgersi a un patronato o a un Consolato italiano all’estero, che possono certificare l’esistenza in vita attraverso un sistema telematico gestito da Citibank.
Infine, il pensionato può recarsi direttamente presso uno sportello Western Union convenzionato per ritirare in contanti la propria pensione. In questo caso, il ritiro stesso costituisce prova automatica di esistenza in vita e non sarà necessario inviare altra documentazione.
Per ricevere assistenza, Citibank ha attivato un servizio multilingue disponibile via telefono, email e attraverso il sito web dedicato. Il call center è operativo dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 20:00 (ora italiana).
Chi è escluso dalla verifica
Non tutti i pensionati all’estero sono obbligati a sottoporsi all’accertamento. L’INPS ha infatti stipulato accordi bilaterali con alcuni Paesi, che permettono di scambiare telematicamente le informazioni sui decessi. I pensionati residenti in Germania, Svizzera, Francia, Belgio, Paesi Bassi e Australia, per esempio, non rientrano nella campagna di verifica.
Un sistema di controllo per evitare irregolarità nei pagamenti
Ogni anno emergono centinaia di casi di indebita percezione della pensione da parte di familiari di pensionati deceduti o di persone che non comunicano tempestivamente il decesso di un congiunto all’INPS. La verifica dell’esistenza in vita si inserisce quindi in un più ampio piano di monitoraggio per ridurre il rischio di frodi e garantire che le risorse previdenziali siano destinate solo ai reali beneficiari.
Questa misura non è priva di criticità. Molti pensionati anziani che vivono all’estero incontrano difficoltà nel completare la procedura, specialmente chi risiede in località remote o non ha accesso a internet. In questi casi, i patronati e le rappresentanze diplomatiche italiane giocano un ruolo fondamentale per facilitare l’adempimento dell’obbligo.
L’INPS raccomanda ai pensionati all’estero di prestare particolare attenzione alle scadenze, per evitare ritardi nei pagamenti e il blocco della pensione. Il meccanismo di verifica, pur essendo uno strumento di controllo essenziale, rappresenta per molti un ulteriore adempimento burocratico che richiede attenzione e precisione.