Papa Francesco ha trascorso una notte tranquilla al Policlinico Gemelli, dove è ricoverato da venerdì scorso a causa di una polmonite bilaterale. Questa mattina si è svegliato regolarmente e ha fatto colazione, come riferisce la Sala Stampa Vaticana. Segnali che lasciano trapelare un cauto ottimismo, ma che non modificano la prudenza dei medici, i quali continuano a monitorare con la massima attenzione le condizioni del Pontefice.
Notte serena per il Papa, ma il quadro clinico resta complesso
Secondo le ultime informazioni diffuse dal portavoce vaticano Matteo Bruni, il Papa sta affrontando un’infezione polimicrobica che si è sviluppata su un quadro pregresso di bronchiectasie e bronchite asmatiforme. Queste condizioni hanno reso necessaria una terapia cortisonica e antibiotica più aggressiva.
Nella giornata di ieri, una TAC toracica di controllo ha confermato la persistenza della polmonite bilaterale, spingendo l’équipe medica a intervenire con un ulteriore aggiustamento della terapia farmacologica. Il quadro clinico viene descritto come stabile ma complesso, una definizione che, nella diplomazia vaticana, lascia intendere che il decorso resta sotto osservazione.
Fonti vicine al Gemelli rivelano che il Papa, nonostante la fragilità fisica, mantiene un atteggiamento di straordinaria forza interiore. "Prega molto, chiede aggiornamenti e cerca di rimanere attivo, per quanto possibile", riferisce una persona del suo entourage. La sua determinazione, raccontano, è la stessa di sempre: "Non vuole che il ricovero rallenti il suo lavoro pastorale".
L'attesa dei fedeli, la solidarietà internazionale
Mentre in Vaticano si susseguono gli aggiornamenti sullo stato di salute del Pontefice, in Piazza San Pietro numerosi fedeli continuano a sostare in raccoglimento. Le preghiere per la sua guarigione arrivano da ogni parte del mondo, da leader religiosi di ogni confessione fino ai capi di Stato. Il presidente Sergio Mattarella ha inviato un messaggio personale al Santo Padre, esprimendo vicinanza e augurandogli una pronta guarigione. Lo stesso ha fatto il presidente francese Emmanuel Macron, insieme a numerosi altri leader internazionali.
Anche all’interno della Chiesa si moltiplicano le manifestazioni di affetto e sostegno. Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha sottolineato ieri sera che "il Papa è nelle mani di medici esperti e sta affrontando questa prova con grande serenità".
Un segno che ha colpito molti fedeli è stato l’arcobaleno apparso ieri sopra il Policlinico Gemelli, proprio mentre arrivavano gli ultimi bollettini medici. Un’immagine che ha subito fatto il giro del mondo sui social, accompagnata da messaggi di speranza e fede.
L'agenda del Papa: incertezza sugli impegni futuri
Al momento non è chiaro se il Papa riuscirà a riprendere le sue attività pubbliche nei tempi previsti. L’evento più vicino nell’agenda vaticana è l’Angelus di domenica prossima, che potrebbe essere celebrato in forma ridotta o addirittura sostituito da un messaggio video.
Più incerto è invece il Concistoro di marzo, occasione in cui il Papa dovrebbe nominare nuovi cardinali. Alcuni osservatori non escludono un possibile rinvio, a seconda dell’evoluzione del quadro clinico.
Secondo alcuni prelati vicini al Pontefice, Francesco è consapevole della propria vulnerabilità fisica, ma non intende fermarsi. La sua tenacia è nota a tutti, così come il suo desiderio di portare avanti il pontificato fino a quando le forze glielo consentiranno.
In Vaticano si respira dunque un’atmosfera di attesa, tra cauto ottimismo e apprensione. Il ricovero del Papa non è solo una questione medica, ma un momento delicato per la Chiesa stessa, chiamata ancora una volta a stringersi attorno al suo leader spirituale.