Panetta all'assemblea Abi: "fiducia nel futuro, ma senza cadere in un eccessivo ottimismo"

- di: Redazione
 
Il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, intervenendo all'assemblea dell'Abi, a Roma, ha detto che l'economia del Paese merita fiducia, in virtù di una crescita che va avanti, ammonendo però sul pericolo che si possa cadere in un ottimismo eccessivo.
Panetta ha detto che l'economia italiana sta facendo registrare una crescita "a ritmi moderati", grazie alla concomitanza di fattori che ha indicato nell'irrobustimento delle imprese, nella solidità finanziaria famiglie italiane e nella conclamata forza del nostro sistema bancario.

Panetta all'assemblea Abi: "fiducia nel futuro, ma senza cadere in un eccessivo ottimismo"

Ma questi elementi oggettivamente positivi se "ci consentono di guardare avanti con fiducia", non devono, ha ammonito, "indurre a un eccessivo ottimismo". Anche perché i numeri sono chiari, quando Banca d'Italia dice che nel primo trimestre del 2024 "la crescita è stata anche da noi dello 0,3 per cento, e sarebbe rimasta dello stesso ordine di grandezza nel secondo. Continua l'espansione dei servizi, soprattutto quelli legati al turismo, mentre perdura la debolezza della manifattura".

Panetta ha anche affermato che la contrazione del bilancio dell’Eurosistema potrebbe impattare, negativamente, sul costo di emissione delle obbligazioni bancarie, spingendo quindi il risparmiatore verso scelte alternative.
Il governatore della Banca d'Italia ha poi aggiunto che "la solidità delle banche rappresenta oggi un elemento di forza del nostro sistema produttivo. In un tale contesto, le banche dovranno contemperare l’esigenza di contenere i rischi con quella di sostenere l’economia reale. Il credito dovrà continuare a fluire ai prenditori capaci di onorare i propri impegni".

Panetta ha colto l'occasione dell'assemblea dell'Abi per ripetere il suo invito alla prudenza, e quindi di non cadere in un facile o addirittura eccessivo ottimismo: "Il calo dell’inflazione ha consentito di avviare un primo allentamento delle condizioni monetarie. La riduzione dei tassi ufficiali potrà proseguire con gradualità, accompagnando il ritorno dell’inflazione all’obiettivo, se gli andamenti macroeconomici rimarranno in linea con le attese del Consiglio direttivo della Bce. Se eventi inattesi rischiassero invece di allontanarci dal sentiero previsto, in una direzione o nell’altra, dovremo essere pronti ad adeguare prontamente le nostre decisioni".
Da parte sul il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha detto che "in un contesto globale instabile e incerto, l'economia italiana conferma un'ottima tenuta. Gli andamenti macroeconomici sono positivi". Tanto che "negli ultimi 3 anni l'andamento della crescita è stato più sostenuto di altri paesi dell'area euro. I dati del primo trimestre sono in continuità con questo. Il rialzo del Pil dello 0,3% è confortante perché ad oggi la crescita acquisita sarebbe già pari allo 0,6 e salirebbe allo 0,9% se le stime del governatore fossero confermate".
Giorgetti, guardando alle prossime scadenze, ha detto che "non serve una manovra lacrime e sangue, ma una seria politica di controllo della spesa pubblica" che consenta all'Italia di non essere un "Paese sempre sotto esame".

"La nostra missione" - ha detto Giorgetti - "è portare il bilancio in pareggio al netto del servizio del debito pregresso. Lo sento non come obiettivo politico ma come dovere morale per le future generazioni".
Per Antonio Patuelli, confermato alla presidenza dell'Abi, "anche nelle più gravi emergenze le banche e chi vi lavora hanno fatto pienamente il proprio dovere, come in terremoti, alluvioni e nella pandemia dove hanno applicato d'urgenza e con diligenza anche le norme eccezionali per i prestiti garantiti alle imprese, con tutte le regole che non erano sospese, correttezza ed efficienza anche a tutela degli interessi pubblici". Ma, per Patuelli, talvolta a questo impegno del sistema bancario è mancato un doveroso riconoscimento: "Lavoriamo spesso “controvento”, abbiamo subito anche 'errori di diritto' così sentenziati in via definitiva dalle Giurisdizioni della Ue".
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