Covid-19, OMS: "In una settimana, casi aumentati dell'11%"

- di: Redazione
 
Le varianti Omicron e Delta del Covid-19 si stanno combinando, producendo un numero enorme di casi in tempi brevissimi. Lo ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, capo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, dicendosi molto preoccupato per la situazione, ma ancora fiducioso che il mondo metta il peggio della pandemia alle spalle nel 2022.
Due anni dopo il primo manifestarsi del virus, per l'OMS è ancora troppo presto per essere rassicurati dai dati iniziali che suggeriscono che la variante Omicron - segnalata per la prima volta poche settimane fa in Sud Africa e che è già la variante dominante negli Stati Uniti e in alcune parti dell'Europa - ha conseguenze più lievi.

Covid-19, OMS: "In una settimana, casi aumentati dell'11%"

Tedros Adhanom Ghebreyesus, dopo avere sottolineato che 92 dei 194 Paesi membri dell'OMS hanno mancato l'obiettivo di vaccinare il 40% della loro popolazione entro la fine di quest'anno, ha esortato tutti ad un ulteriore sforzo affinché, entro luglio dell'anno prossimo, si possa vaccinare il 70 % della popolazione dei Paesi che fanno parte dell'Organizzazione.
I dati della progressione dei contagi sono impressionanti.

Secondo l'OMS, il numero di casi registrati in tutto il mondo è aumentato dell'11% la scorsa settimana rispetto a quella precedente, con quasi 4,99 milioni segnalati.
Per quanto riguarda i nuovi casi in Europa, essi rappresentano oltre la metà del totale, essendo aumentati del 3% mentre quelli nelle Americhe sono aumentati del 39% e in Africa c'è stato un aumento del 7%.
Ghebreyesus si è detto ''molto preoccupato che l'Omicron, essendo più trasmissibile e circolando nello stesso tempo del Delta, stia portando a uno tsunami di casi". Una situazione che, ha aggiunto, si tradurrà in una ''enorme pressione sugli operatori sanitari esausti e sui sistemi sanitari sull'orlo del collasso".

Nel suo rapporto epidemiologico settimanale, l'Organizzazione afferma che il "rischio complessivo" legato alla variante Omicron resta ''molto alto", citando elementi che confermano una crescita più accentuata rispetto alla Delta.
Parlando dei cali dell'incidenza dei casi, sulla base di dati provenienti dal Sud Africa, dal Regno Unito e dalla Danimarca e che suggeriscono un ridotto rischio di ospedalizzazione con Omicron, l'OMS ha affermato che sono comunque necessari più riscontri.
Il capo delle emergenze dell'OMS, il dottor Michael Ryan, ha sottolineato questa nota di cautela, sostenendo che sarà importante nelle prossime settimane "sopprimere la trasmissione di entrambe le varianti al minimo possibile".

I funzionari dell'Organizzazione non hanno commentato le decisioni degli Stati Uniti e di altri Paesi di ridurre i periodi di autoisolamento, ricordando che queste scelte tengono contro di fattori scientifici, economici e di altro tipo.
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