Notre-Dame: svelato il mistero del sarcofago del "cavaliere" e altre scoperte dagli scavi archeologici

- di: Barbara Bizzarri
 
Dopo l’incendio del 2019 che devastò la Cattedrale di Notre-Dame, i lavori di restauro hanno aperto un’opportunità unica per gli archeologi dell’Inrap (Institut national des recherches archéologiques préventives), impegnati in un’approfondita campagna di scavi nel 2022. Tra le scoperte più sorprendenti, quella di un sarcofago di piombo al centro della chiesa ha alimentato per anni interrogativi sulla sua origine.

Notre-Dame: svelato il mistero del sarcofago del "cavaliere"

Oggi, a distanza di due anni, una svolta potrebbe aver svelato l’identità del misterioso "cavaliere": il poeta rinascimentale Joachim du Bellay, figura centrale della scuola letteraria della Pléiade, morto nel 1560 a soli 38 anni.

Scoperte al cuore della Cattedrale

Gli scavi hanno portato alla luce un ampio spazio funerario con centinaia di sepolture all’interno della cattedrale, molte delle quali risalenti a secoli diversi. Nella zona dell’incrocio del transetto, in prossimità dell’area dove è stato costruito il ponteggio di 700 tonnellate necessario alla ricostruzione della guglia di Viollet-le-Duc, si sono concentrate le scoperte più significative: due sarcofagi di piombo, perfettamente conservati, erano posizionati al centro della chiesa, una collocazione che suggeriva personalità di rilievo. Uno dei sarcofagi conteneva i resti di Antoine de la Porte, canonico e mecenate di Notre-Dame, morto nel 1710 a 83 anni. La sua identificazione è stata agevolata dalla presenza di un’epigrafe. Il secondo sarcofago, tuttavia, ha richiesto indagini complesse.

Un ritratto di du Bellay dagli scavi e dalle analisi forensi

L’Istituto di medicina legale del Policlinico di Tolosa ha svolto analisi dettagliate, i cui risultati, pubblicati a settembre 2023, hanno permesso di tracciare un quadro preciso. Lo scheletro apparteneva a un giovane uomo con segni di tubercolosi ossea avanzata e una deformazione dell’osso pelvico, compatibile con l’attività di cavaliere. Tracce di autopsia e imbalsamazione hanno ulteriormente arricchito il profilo.
Questi indizi hanno portato gli studiosi a identificare il corpo con quello di Joachim du Bellay, poeta e cavaliere provetto, noto per aver sofferto di una grave forma di tubercolosi. È risaputo che lo zio del poeta, il cardinale Jean du Bellay, volle la sua inumazione a Notre-Dame, nella Cappella Saint-Crépin, la cui collocazione esatta era rimasta finora ignota.

Nuove scoperte sulle fondamenta di Notre-Dame

Oltre ai ritrovamenti legati al sarcofago, gli scavi hanno rivelato segreti architettonici e storici della cattedrale. Per la prima volta, sono state esaminate le fondamenta delle torri e dei pilastri principali, sostenute da imponenti traversi. Sono emersi resti di un edificio carolingio antecedente alla costruzione di Notre-Dame, che ha acceso una nuova luce sulle origini del sito. Tra i reperti più significativi, inoltre, figurano oltre 1.000 frammenti del jubé di Notre-Dame, il tramezzo di pietra decorato che separava il coro dalla navata e che fu demolito durante la Rivoluzione francese. Più di 700 di questi frammenti, con sculture che raffigurano personaggi, decori vegetali e dettagli architettonici, conservano ancora la policromia originale e saranno esposti fino al 16 marzo 2025 al Musée de Cluny a Parigi.
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