Innovativa, sostenibile e multimodale: la mobilità del futuro secondo RiDE

 
Una vera e propria rivoluzione sta attraversando la mobilità urbana, da sempre condizionata da traffico, inquinamento e conseguente impatto ambientale. Nell’ultimo decennio si è affermata sempre più la necessità di sviluppare un modello green e sostenibile per gli spostamenti, in grado di migliorare la qualità della vita delle persone nei grandi centri urbani. Quanto incide il traffico sulla vita dei cittadini italiani?

Secondo l’Osservatorio europeo della Mobilità realizzato da Ipsos e Boston Consulting Group, dal lunedì al venerdì, gli italiani dedicano in media 10 ore e 40 minuti a testa agli spostamenti, un’ora in più a settimana rispetto alla media europea, considerando tutti i mezzi di trasporto: 556 ore all’anno, 23 giorni interi tra le grandi arterie delle metropoli, i centri congestionati e la rete dei mezzi pubblici. Un contesto che ha accelerato, anche nel nostro Paese, la spinta verso sistemi di micromobilità alternativi e sostenibili, ad alimentazione elettrica ed ibrida. Un trend che a livello globale viaggia a ritmo spedito, come spiegato da un recente studio di McKinsey: entro il 2030 il mercato della micromobilità raggiungerà il valore di 50 miliardi di dollari in Cina, 150 miliardi di dollari in Europa e 300 miliardi di dollari solo negli USA.

Uno scenario dove le startup recitano un ruolo di primo piano: sempre secondo McKinsey sono circa 6 i miliardi di dollari raccolti dalle startup del settore a partire dal 2015. Biciclette e monopattini elettrici sono i mezzi di un cambiamento culturale e sociale che ha sposato l’innovazione tecnologica nel campo della mobilità, come può testimoniare RiDE, startup di smart mobility lanciata da LVenture Group. Come rendere veramente innovativo il grande potenziale della micromobilità anche in Italia? È la domanda da cui nasce il progetto sviluppato originariamente da Andrea Crociani e Francesco Ceriani. Forti della loro esperienza lavorativa all’interno di una nota startup di bike sharing free floating cinese, scelgono di non seguire i modelli di business preesistenti, ma di sviluppare una soluzione di mobilità valida per tutte le città, dai grandi centri ai piccoli comuni, partendo dal bike sharing.

“I modelli tradizionali di sharing mobility presentano una serie di problematiche che hanno un grande impatto sulla loro sostenibilità: i proventi derivanti dalle sole corse non sono quasi mai sufficienti, la qualità dei mezzi non è eccellente e i costi per la gestione delle flotte sono molto alti. Per questo motivo ci siamo concentrati su mezzi di livello superiore, prodotti 100% Made In Italy, sulla batteria ricaricabile acquistabile in app e sulla sponsorizzazione del servizio nei diversi comuni come diverse fonti di ricavo”, spiega Andrea Crociani, Co-fondatore di RiDE. Il modello di RiDE è molto semplice: in ogni comune in cui il servizioè attivato vengono individuate la combinazione migliore per il posizionamento di bici elettrico-assistite e “stazioni virtuali”, aree del territorio comunale utilizzabili come parcheggi, visualizzabili tramite l’app RiDE | Smart Mobility.

Questo modello, sviluppato per evitare ogni disagio ai cittadini e alla viabilità, si unisce alla portata innovativa del RiDERBANK, batteria portatile di dimensioni ridotte che permette di sbloccare la modalità elettrica della bicicletta, unendo il vantaggio di tempi di ricarica molto rapidi alla possibilità di ricaricare altri dispositivi elettronici. RiDE è dunque un servizio geneticamente ibrido, che consente all’utente di scegliere sempre la miglior combinazione mezzo-trazione: all’utilizzo dei mezzi in modalità muscolare si unisce infatti la possibilità di attivare la modalità elettrico-assistita (con un’autonomia fino a 20 km) semplicemente agganciando il RiDERBANK. Il progetto si sviluppa grazie a LVenture Group, che supporta la fase zero dell’azienda con il suo programma di accelerazione LUISS EnLabs.

A credere nel progetto fin dal suo avvio c’è anche Iren Mercato, che guida il primo round di investimento di 400 mila euro assieme alla stessa LVenture Group, T-Group e ai business angel di Italian Angels for Growth (IAG). Dall’idea al mercato: in pochi mesi viene lanciato il servizio, con 150 bicilette RiDE presenti sul territorio del Comune di Parma a partire dalla primavera del 2019. La novità viene colta positivamente dalla comunità della cittadina emiliana, con oltre 1.500 iscritti e più di 2.500 corse effettuate fino allo stop imposto dall’emergenza Covid-19. “L’ingresso di Iren Mercato nel progetto è stato un primo passo significativo e importante, nell’intento di arrivare a proporre sul mercato italiano un sistema di mobilità sostenibile, in cui tutti facciano la propria parte. Peraltro, siamo molto contenti che Parma abbia creduto in questa opportunità e della fiducia riscossa dalla collettività”, afferma Andrea Crociani. Quale orizzonte si apre per il settore dopo la pandemia? In un mondo che ha visto in pochissimi mesi il cambiamento forzato stili di vita,  modalità produttive e di lavoro, ancora più forte è la necessità di accelerare i processi di trasformazione nel campo della mobilità.

Un’esigenza sposata anche dalle Istituzioni, come dimostrano gli incentivi di recente introduzione anche nel nostro Paese. Il bonus mobilità ha immediatamente portato a un evidente aumento delle vendite e a una nuova attenzione del cittadino verso le biciclette. Al tempo stesso, la crisi economica ha fatto crollare il mercato dell’auto, mentre i mezzi pubblici, dimezzati della loro capacità di trasporto, obbligano a tempi di attesa più che raddoppiati.

Il mercato e le abitudini dei pendolari vanno verso una direzione completamente nuova e finalmente sostenibile: le biciclette, in particolare a pedalata assistita, e i monopattini elettrici - molto più degli scooter tradizionali - vivono un contesto estremamente favorevole. Peraltro, le vendite e la diffusione di ebikes e monopattini elettrici erano già in crescita a doppia cifra su base annua prima della pandemia. In questo scenario Smart Mobility SRL, proprietaria del brand RiDE è pronta ad espandere la propria offerta, attraverso una campagna di crowdfunding presto attiva e il lancio del primo monopattino elettrico 100% Made in Italy. Si tratta di un mercato in grande espansione, anche grazie alla nuova regolamentazione introdotta nel Codice della strada. “L’utente medio che usa il monopattino elettrico ha tra i 15 e i 45 anni e per il 40% è composto da donne. Ad oggi però i modelli disponibili sono giocattoli, di tendenza ma estremamente pericolosi e con alcune evidenti criticità: bassa qualità costruttiva; basso carattere distintivo; poca sicurezza per una ruota piccola e freni non adeguati, scarsa stabilità del mezzo per pedane troppo piccole. RiDE propone un monopattino a ruota grande, ER16 (16’), sicuro e 100 Made in Italy, acquistabile direttamente sullo store online: un passo importante per integrare la nostra offerta di servizi per la micromobilità”, conclude Andrea Crociani. Innovativa, sostenibile e multimodale: la mobilità del futuro secondo RiDE.
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