Luxury - Se Vasari potesse, scriverebbe grandi cose anche del nostro Made in Italy di Altagamma

- di: Stefania Assogna
 
Nell’introduzione alla Sala di Leonardo degli Uffizi, inaugurata a luglio del 2018, si apprende come il Vasari, ritenesse Raffaello Sanzio nonostante la giovane età, un grande talento, già affermato, allorchè giunse a Firenze, attratto dai cartoni di Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti preparati in vista della decorazione della Sala Grande di Palazzo Vecchio, rispettivamente con la Battaglia di Anghiari e la Battaglia di Cascina; era il 1504.

Viene da pensare con una certa commozione alla straordinarietà di queste tre forti personalità e di come una simile concentrazione di geni nella stessa città sia una memoria importante. Un segno, qualcosa da cui ripartire con convinzione in questo momento così cruciale. L’Italia è questo: una concentrazione di grandi talenti, che nessuno può fermare e che niente può ostacolare a lungo. Ripensare a un Rinascimento della nostra creatività e ricreare in tal senso l’alchimia di quel tempo con un pizzico di orgoglio nazionale, nonostante le difficoltà oggettive di un tempo ingrato di crisi mondiale, ricordando da dove viene la nostra creatività, il nostro Made in Italy, si può e si deve fare.

Fondazione Altagamma dal 1992 riunisce le imprese dell’alta industria culturale e creativa italiana, autentiche ambasciatrici dello stile italiano nel mondo, con l’obiettivo di contribuire alla crescita e alla competitività delle imprese dell’industria culturale e creativa italiana. I Brand Altagamma operano in molteplici settori tra cui spiccano moda, design, gioielleria, alimentare, ospitalità, velocità e wellness e il loro profilo culturale è un fattore imprescindibile dalle finalità economiche: rappresenta il vantaggio competitivo di questa industria che, sia a livello italiano che europeo, è riconosciuto come un elemento decisivo per la crescita sociale ed economica.

L’industria culturale e creativa si trova però di fronte a sfide cruciali, in un mondo in rapida evoluzione: nel 2023 un consumatore su due del lusso sarà asiatico e la crescita sarà quasi totalmente guidata da Millennial e Generazione Z, che stanno ridisegnando l’industria con la loro spiccata sensibilità verso approcci autentici, sostenibili e culturalmente inclusivi. Sarà dunque necessario reinterpretare il modo di fare impresa, innovare prodotti e modalità di comunicazione.

Lo ha espresso chiaramente il Presidente di Altagamma, Matteo Lunelli, in occasione dell’inizio del suo mandato triennale, che lo vedrà alla guida della Fondazione fino al 2022: “Il Made in Italy continua ad avere uno straordinario potere evocativo legato ai nostri territori, al nostro saper fare e al nostro stile di vita. Tuttavia, gli scenari macroeconomici richiederanno alle aziende Altagamma di saper intercettare un nuovo consumatore, che sarà sempre più asiatico, giovane, digitale e attento ai valori di cui la marca è ambasciatrice. Internazionalità, sostenibilità e contemporaneità sono dunque i tre pilastri strategici che ispireranno le nostre attività nei prossimi tre anni”. Per supportare le strategie internazionali dei Soci, Altagamma consoliderà e amplierà il proprio network di relazioni nei principali mercati. Dopo Olanda e Cina, proseguirà il progetto degli Altagamma Club, che riunisce nei diversi Paesi i manager delle aziende associate, con l’obiettivo di identificare progetti congiunti e nuove opportunità di narrazione dello stile di vita italiano, in collaborazione con Ambasciate e Consolati. Sarà inoltre ampliata la rete degli Altagamma International Honorary Members, imprese e istituzioni che promuovono in varia forma il bello, buono e ben fatto del nostro Paese nel mondo. Infine, per attrarre turisti di fascia alta affinché si innamorino del nostro stile di vita, continuerà il progetto Altagamma Italian Experiences, itinerari ed esperienze che includono visite esclusive alle aziende socie.

In linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile individuati dall’ONU (SDG), per Altagamma la Corporate Social Responsibility è un elemento imprescindibile per le aziende di eccellenza, con un impatto economico e non solo reputazionale. Per questo, sul tema della sostenibilità, Altagamma intende offrire ai Soci opportunità di scambio di best practice e li affiancherà in programmi di trasformazione verso modelli di business sostenibili dal punto di vista sociale, ambientale e di governance. Infine, la contemporaneità deve divenire un elemento intrinseco del Made in Italy tanto quanto la tradizione e l’identità culturale. La sfida del futuro sarà dunque la capacità di innovare e di intercettare le nuove generazioni, in particolare sfruttando i canali di comunicazione digitale. Altagamma è anche il punto di riferimento a livello mondiale della conoscenza del mercato luxury.

Ogni anno, insieme ai partner internazionali più autorevoli, la Fondazione cura diverse ricerche. I numeri che Altagamma ha presentato il 7 maggio scorso, in occasione degli aggiornamenti del Monitor Altagamma Bain sui Mercati Mondiali, realizzato da Bain & Company in collaborazione con Altagamma, e dell’Altagamma Consensus 2020, non lasciano dubbi: quello di Matteo Lunelli si prospetta un triennio denso, pieno di sfide, segnato dall’emergenza COVID-19, che ha interrotto con un violento corto circuito improvviso il corso delle attività del mondo, portando con sé oltre all’incertezza sanitaria e le sue problematiche umanitarie non ancora risolte, anche un pesante fardello di danni economici da riparare un po’ in ogni settore. A seguito di un 2019 concluso con un ultimo trimestre positivo e un inizio di 2020 molto promettente, l’industria dei beni personali di lusso è stata colpita duramente dalla crisi dovuta alla diffusione del virus COVID-19 e ai conseguenti lockdown nazionali e limitazioni del traffico aereo, portando segni negativi in tutte le categorie merceologiche e in tutti i mercati per l’anno in corso.

A tal proposito, sempre secondo il Presidente Matteo Lunelli: “La pandemia ha colpito da subito l’industria di alta gamma a livello mondiale e porterà a un calo di fatturato del 20% nel 2020 secondo l’Altagamma Consensus. Il comparto però ripartirà e il trend di lungo periodo rimane positivo con una crescita del 2-3% da qui al 2025 così come stimato dal Monitor Altagamma Bain. L’industria creativa italiana, dotata di risorse manifatturiere, creative e imprenditoriali uniche, ha le carte in regola per rilanciarsi e tornare a esercitare la sua leadership mondiale. Vi sono però alcune priorità: nel breve periodo la tutela delle filiere in difficoltà; nel medio periodo la trasformazione digitale, il rilancio del turismo - che è strategico per tutti i settori - e un’attenzione ancora più forte alla sostenibilità ambientale e sociale”. L’aggiornamento dell’Altagamma Consensus 2020, elaborato in collaborazione con 22 analisti internazionali, stima per il 2020 un calo dei consumi di beni di lusso personale su tutti i mercati, con una media del -20%.

Per le Americhe (-22% il Nord e -21% l’America Latina) e l’Europa (-29%) si prevede la maggior decrescita anche per via della loro più lunga esposizione alla crisi e l’assenza di flussi turisti internazionali, soprattutto cinesi. Gli acquisti dei consumatori cinesi (-9%, primi ad uscire dall’emergenza), giapponesi (-14%) e del resto dell’Asia (-16,5%) sono attesi in forte diminuzione nel 2020, anche se con un impatto inferiore rispetto a Europei (-25%) e Nord Americani (-21%). Per quanto riguarda i prodotti, i peggiori impatti sono stimati per gioielli (-23%), orologi (-25%) e abbigliamento (-21,5%), mentre per pelletteria (-17%) e cosmesi (-13%) il calo sarà inferiore. Ha commentato Stefania Lazzaroni, Direttore Generale di Altagamma: “Il Consensus Altagamma, con le stime di 22 analisti prevede una forte diminuzione dei consumi mondiali e una profittabilità delle imprese del comparto in calo del 30% nel 2020. Un forte segnale positivo è la performance dei canali digitali retail +16% e wholesale +12%. La trasformazione digitale delle aziende sarà certamente potenziata e la crisi porterà a nuovi stili di vita - più sostenibili, moderati e consapevoli - la cui interpretazione sarà determinante per il rilancio dell’alto di gamma”.



Il Monitor Altagamma Bain sui Mercati Mondiali stima che i consumi di beni di lusso personali registreranno un calo del -25% a tassi costanti nel primo trimestre 2020 (rispetto allo stesso periodo del 2019), con diversi livelli di magnitudo tra geografie a seconda delle tempistiche di lockdown e riaperture.

Per la seconda metà dell’anno, il Monitor prevede una contrazione tra il ±0/-10% e il -20/-25%, al variare della velocità di ripresa del consumo locale e del turismo, e che implica una decrescita nel 2020 tra il -20/- 25% e il -30/-35%. “Ci aspettiamo una ripresa del mercato del lusso, con un settore profonda- mente trasformato” dichiara Claudia D’Arpizio, Partner di Bain & Company e autrice dello studio. “La crisi attuale impone a quest’industria di pensare in maniera ancora più creativa. I brand che usciranno vincitori saranno quelli che riescono ad interpretare al meglio lo zeitgeist, rimanendo coerenti al loro DNA e alle loro radici”.

“La sicurezza nei negozi sarà obbligatoria, sempre associata alla magia dell’esperienza di lusso: modalità creative per attrarre i consumatori in negozio, o per portargli direttamente i prodotti, faranno la differenza” aggiunge Federica Levato, Partner di Bain & Company e co-autrice dello studio. L’evoluzione del mercato globale, guardando oltre il 2020, si imposterà su quattro driver chiave: macro-trend regionali, consumer confidence locale, flussi turistici e, so- prattutto, azioni/strategie proattivamente implementate dai brand. Il ritorno ai livelli (in valore assoluto) del 2019 è previsto nel 2022 o nel 2023, con diverse traiettorie di crescita nei prossimi anni, traiettorie che dipenderanno da come si svilupperanno i driver principali di mercato, inclusa (e soprattutto) la risposta strategica dei brand alla crisi.

Per il 2025, ci si attende che il mercato raggiunga i €320-330 miliardi: rappresenterebbe un tasso di crescita 2019-2025 del +2/+3% (CAGR). L’industria dei beni personali di lusso dovrà confrontarsi con cambiamenti e forze perturbanti nei prossimi anni, ed è principalmente nelle mani dei player di questo comparto rimodellarlo di conseguenza, a partire da ora: mentre reagiscono in modo da navigare la crisi attuale, i brand devono pianificare adesso come intendono guidare la trasformazione dell’industria, partendo dal consumatore.

Ma la nostra abilità ha radici lontane, ben ancorate attraverso i secoli in una terra ricca e generosa e nel suo mare; basta guardarsi intorno e sono ovunque, ed è straordinario come nessun turbamento, nessuna guerra, nessuna carestia, nessuna calamità abbia potuto distruggere quella maniera di saper fare bene le cose, che ogni volta è tornata a germogliare e dare i suoi frutti, dal sapore inconfondibile, unico al mondo e che tutti ci invidiano.

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