Il ministro Boccia: "Passaporto sanitario? È anticostituzionale"

 

L'Italia e i suoi cittadini attendono con molta ansia il 3 giugno per scoprire quale sarà la situazione del paese e soprattutto che possibilità ci saranno per muoversi di regione in regione, in previsione della stagione estiva che nella speranza di tutti permetterà agli abitanti del nostro paese di andare liberamente in vacanza su e giù per lo stivale.

A far discutere sono le ipotesi che circolano in queste ore su possibili regolamentazioni che le singole regioni potrebbero istituire nei confronti di chi chiede l'accesso e proviene da oltre i confini. Una di queste ipotesi è quella del famigerato "Passaporto sanitario" che vede in Christian Solinas uno dei suoi sostenitori più vocali.

Il governatore della Sardegna ha espresso più volte il suo parere favorevole alla creazione di un'attestazione che provi la negatività da contagio da Coronavirus del turista che vuole entrare nell'isola (idea presa in considerazione anche dal suo omologo in Sicilia, Nello Musumeci.

Con la riapertura progressiva dei voli prevista per il 3 giugno, entrambi i governatori vorrebbero test svolti dai cittadini che vogliono partire per le isole. Ma oggi è arrivata una netta chiusura da parte del ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia.

Parlando alla Commissione Federalismo fiscale della Camera, il ministro ha detto la sua sull'ipotesi del passaporto sanitario: "Leggete l'articolo 120 della Costituzione che vieta alle regioni provvedimenti che ostacolino la libera circolazione dei cittadini. Se poi gli scienziati dicono che questi passaporti non ci sono, vuol dire che non ci sono".

Una presa di posizione molto netta per Boccia che, sull'onda delle dichiarazioni polemiche di Giuseppe Sala, esclude ci saranno differenti trattamenti fra i cittadini italiani: "Nei prossimi giorni il paese tornerà a muoversi ma ci sarà bisogno del buonsenso: se le regioni ripartiranno senza distinzioni, non ci saranno distinzioni neanche fra abitanti di città diverse. Posso capire prevedere una fase di quarantena ma anche in quel caso servirà un accordo fra le parti".

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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