Da Parigi ennesima lezione: aiuti concreti al settore dell'editoria per il post Covid-19

 
La crisi determinata dal Covid-19 ha colpito tutti i settori realmente produttivi dell'economia del nostro Paese, ampliando quindi la platea di coloro che, in evidente difficoltà, hanno chiesto aiuto al Governo. Che dice di mettercela tutta, ma non sta certo riuscendo ad abbassare il tono delle proteste di chi vorrebbe che ai proclami ed alle promesse seguissero finalmente fatti concreti.

In questi giorni, verrebbe da dire ''purtroppo'', da oltralpe arrivano, a cadenza quasi quotidiana, notizie di iniziative del governo, che sta mettendo la mano in tasca per tirare fuori una pioggia di soldi contro l'emergenza da Covid-19.

Anche ieri l'esecutivo Philipe ha rispettato l'agenda giornaliera, annunciando misure a sostegno dell'editoria e delle librerie indipendenti. Il 23 maggio, centinaia di editori hanno firmato un appello (pubblicato su Le Monde) implorando interventi a sostegno del settore. Un appello che è stato accolto.

Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Bruno Le Maire, e il suo collega alla Cultura, hanno presentato una serie di nuove misure di sostegno per l'editoria e le librerie.
Si tratta di oltre 230 milioni di euro che saranno ''mobilitati'' nel 2020 dallo Stato a favore del settore, hanno annunciato i due ministri.

"Questo piano - ha detto Le Maire - supporterà i rivenditori di libri, editori e autori in questo periodo molto complicato''. Gli ha fatto eco Riester dicendo che il piano ha "due obiettivi principali: sostenere le librerie indipendenti, il polmone economico della catena di libri e supportare le case editrici, garanti della vitalità e della diversità editoriale".
Un fondo di sostegno di 25 milioni di euro, affidato al Centro nazionale del libro, dovrebbe consentire alle librerie indipendenti di affrontare le loro difficoltà finanziarie. Inoltre, un budget di 12 milioni sarà messo a loro disposizione per aiutarle a modernizzare e migliorare le loro piattaforme di vendita a distanza. I rivenditori di libri alla fine dovrebbero essere in grado di spedire libri in "un ambiente competitivo equo". Un modo per tentare di combattere l'egemonia di Amazon.

Un altro fondo da 5 milioni di euro andrà a case editrici di piccole e medie dimensioni, mentre l'Istituto per il finanziamento delle industrie cinematografiche e culturali concederà 40 milioni di euro sotto forma di prestiti alla filiera.
Numerosi meccanismi messi in atto dall'inizio della crisi sanitaria sono stati completati, come l'estensione fino alla fine del 2020 dell'accesso degli autori al fondo di solidarietà (che consente loro di ricevere fino a 1.500 euro al mese ). Beneficeranno inoltre di un'esenzione dai contributi previdenziali da marzo a giugno.

“È un piano equilibrato e preciso. Siamo stati ascoltati ”, ha commentato Vincent Montagne, presidente del Sindacato nazionale degli editori. Il fondo di solidarietà - di cui hanno già beneficiato 2.485 librerie e 1.535 case editrici - sarà accessibile a un numero maggiore di aziende. Finora, 729 librerie e 298 editori hanno beneficiato di prestiti garantiti dallo Stato, per un totale di circa 115 milioni di euro. Infine, alla prima dotazione di aiuti d'emergenza è stata aggiunta un'esenzione automatica dai contributi di sicurezza sociale per alcuni editori e rivenditori di libri.
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