Borsa: il Dragone delude, Milano chiude in calo (-0,2%) con lusso e petrolio

- di: Rcor
 
Giù il greggio. Parigi paga la guerra dei dazi sul cognac - Milano, 08 ott - Il ko del petrolio (Wti a -4,7%) e la delusione per i nuovi piani di stimolo dell'economia del Dragone pesano sui listini azionari europei, che chiudono in territorio negativo una seduta vissuta senza entusiasmi.
Le vendite partono di buon mattino a causa dell'assenza di dettagli sui piani di rilancio di Pechino che ieri avevano creato tante aspettative anche sui mercati. A farne le spese sono i titoli del lusso e quelli legati alle materie prime, anche a causa dei dubbi sulla tenuta della domanda globale di energia. L'antipasto e' Hong Kong che chiude a -9,4%, il peggior crollo in 16 anni (cioe' dalla crisi dei mutui subprime).
Da li' i timori, seppur moderati, si trasferiscono sulle Borse del Vecchio continente, mentre Moody's avverte sul deterioramento del settore automotive e stima un calo di vendite e profitti sul 2024. A pesare sulle quotazioni del greggio c'e' non solo il flop cinese, ma anche l'ipotesi di un cessate il fuoco nel conflitto tra Israele ed Hezbollah e la probabilita' che nel Golfo del Messico l'uragano 'Milton' non colpisca le principali aree di produzione (aspetti che quindi alleviano le tensioni sul lato dell'offerta). Senza contare i timori per un taglio dei tassi da parte della Fed meno aggressivo delle attese dopo il rapporto sull'occupazione Usa, il migliore degli ultimi sei mesi.

In questo scenario, a Piazza Affari l'indice Ftse Mib cede a fine giornata lo 0,24%, zavorrato in particolare da Saipem (-2,5%) ed Eni (-2,1%). Male il lusso con Moncler (-1,4%) in scia agli scivoloni dei big del settore a Parigi, mentre le banche chiudono contrastate: in fondo Banco Bpm (-0,5%), al top Mps (+2,4%). Vendite su Campari (-1,7%) su cui pesa la debolezza del beverage dopo l'introduzione di dazi cinesi sulle importazioni di brandy. Brilla invece Italgas (+3,3%) sull'onda del nuovo piano industriale.

Sul mercato valutario, il rapporto euro/dollaro e' poco mosso a 1,0967 (da 1,0975 ieri in chiusura). La moneta unica vale anche 162,63 yen (da 162,57), mentre il rapporto dollaro/yen e' a 148,28 (148,11). Giornata da dimenticare per le materie prime: il gas cede il 3,4% a 38,9 euro al MWh, unito al tonfo del petrolio: il future novembre sul Wti perde il 4,65% a 73,55 dollari al barile, la consegna dicembre per il Brent cede il 4,53% a 77,26 dollari.
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