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Nestlé taglierà 16.000 posti di lavoro in due anni. Ricavi in calo dell’1,9% nei primi nove mesi

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Nestlé taglierà 16.000 posti di lavoro in due anni. Ricavi in calo dell’1,9% nei primi nove mesi

Nestlé prepara una delle più ampie ristrutturazioni della sua storia recente. Il colosso alimentare svizzero, che controlla oltre 2.000 marchi tra cui Nespresso, Perrier, KitKat e Purina, ha annunciato un piano di taglio di 16.000 posti di lavoro nel mondo entro i prossimi due anni. La decisione, comunicata in concomitanza con i risultati dei primi nove mesi del 2025, rientra in una strategia di “adattamento al cambiamento del mercato” e di contenimento dei costi.

Nestlé taglierà 16.000 posti di lavoro in due anni

“Il mondo sta cambiando e Nestlé deve cambiare più rapidamente”, ha dichiarato l’amministratore delegato Philipp Navratil, subentrato ai vertici del gruppo all’inizio di settembre. “Questo include decisioni difficili ma necessarie per ridurre il personale e rendere più efficiente la nostra struttura operativa.”

I tagli interesseranno 12.000 impiegati – in particolare nelle funzioni amministrative e di supporto – e 4.000 addetti alla produzione e alla supply chain, già oggetto di un piano di razionalizzazione avviato nei mesi scorsi. L’operazione consentirà alla multinazionale di risparmiare un miliardo di franchi svizzeri, il doppio di quanto stimato in precedenza.

Contestualmente, Navratil ha rivisto al rialzo l’obiettivo di risparmi complessivi: da 2,5 a 3 miliardi di franchi svizzeri entro il 2027, segnale di una strategia più aggressiva sul fronte dell’efficienza e della produttività.

Ricavi in calo, crescita organica debole
Nei primi nove mesi dell’anno, Nestlé ha registrato ricavi pari a 65,9 miliardi di franchi svizzeri, in calo dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. La crescita organica si è attestata al +3,3%, sostenuta in larga parte dagli aumenti dei prezzi (+2,8%), mentre i volumi sono rimasti sostanzialmente piatti.

Il rallentamento della domanda in Europa e Nord America, unito a un contesto inflazionistico ancora teso, ha pesato sulla performance complessiva. Il gruppo punta ora a recuperare marginalità attraverso una razionalizzazione dei costi e una maggiore concentrazione sui brand a più alto valore aggiunto.

Transizione al vertice dopo un periodo turbolento
Il nuovo amministratore delegato Navratil si trova a gestire una fase complessa. Il cambio al vertice di settembre è arrivato dopo il licenziamento del precedente CEO, rimosso per una relazione impropria sul posto di lavoro, e dopo l’uscita anticipata del presidente del gruppo. Due episodi che hanno generato instabilità interna e preoccupazioni tra gli investitori.

Gli analisti confidano che Navratil possa ristabilire la fiducia e imprimere una direzione più coerente alla strategia industriale. La priorità sarà ricostruire credibilità e concentrare le risorse su business a redditività elevata, come caffè premium, nutrizione specializzata e pet food, comparti in cui il gruppo mantiene una posizione di leadership globale.

Scandalo acqua e sfide reputazionali
A complicare il quadro, restano aperte le conseguenze dello scandalo sull’acqua in bottiglia, esploso in Francia nel 2024, che ha coinvolto i marchi Perrier e Vittel. Le autorità francesi avevano accusato Nestlé di utilizzo improprio di trattamenti non autorizzati per la purificazione delle acque minerali. L’episodio ha minato la reputazione del gruppo, spingendo la società ad avviare un piano di conformità più rigoroso in tutta la divisione Waters.

Mercati in attesa di segnali di ripresa

La Borsa di Zurigo ha reagito con cautela all’annuncio: il titolo Nestlé ha oscillato tra lievi rialzi e prese di profitto, riflettendo una valutazione prudente del mercato. Gli analisti di diversi istituti, tra cui UBS e Credit Suisse, considerano il piano di risparmi “necessario ma non sufficiente” per rilanciare la crescita organica, sottolineando che “la priorità ora è riconquistare fiducia sui margini e sulla governance”.

Navratil, nel suo primo intervento da CEO, ha ribadito che l’obiettivo del gruppo resta quello di “creare valore sostenibile nel lungo periodo, attraverso innovazione, responsabilità e semplificazione organizzativa”.

Uno snodo decisivo per il colosso svizzero
Con oltre 270.000 dipendenti e presenza in 180 Paesi, Nestlé resta la più grande azienda alimentare del mondo. Ma la nuova ristrutturazione segna una svolta culturale: meno burocrazia, più focalizzazione sui marchi core e sulla redditività.

Per gli osservatori, i prossimi due anni saranno un test cruciale: se Navratil riuscirà a mantenere gli obiettivi di risparmio e rilanciare la crescita organica, la transizione potrà dirsi compiuta. In caso contrario, il gruppo rischia di affrontare un nuovo ciclo di instabilità dopo quasi un decennio di espansione rallentata.

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